Dichiarazione UNIFIL  -  In mattinata, due razzi da 122 mm hanno colpito il quartier generale del Settore Ovest a Shama, ferendo quattro peacekeeper italiani che ora stanno ricevendo le cure del caso presso l'ospedale della base. Fortunatamente, nessuno dei feriti è in pericolo di vita.I razzi, probabilmente lanciati da Hezbollah o da gruppi affiliati, hanno colpito un bunker e un'area logistica utilizzata dalla polizia militare internazionale, causando danni significativi alle infrastrutture vicine. Una delle strutture colpite ha preso fuoco, ma l'incendio è stato rapidamente spento dal personale della base.Si tratta del terzo attacco alla base UNIFIL di Shama nel giro di una settimana. L'attacco di oggi avviene in un periodo in cui negli ultimi giorni si sono verificati pesanti bombardamenti e scontri a terra nelle aree di Shama e Naqoura, aumentando le tensioni nella regione. UNIFIL esorta vivamente le parti in conflitto a evitare di combattere vicino alle sue posizioni. L'inviolabilità dei locali e del personale ONU deve essere rispettata in ogni momento.Qualsiasi attacco contro le forze di peacekeeping costituisce una grave violazione del diritto internazionale e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni UnitePer garantire la loro sicurezza e rispettare il diritto internazionale, gli attacchi deliberati o accidentali contro le forze di peacekeeping impegnate nel Libano meridionale devono cessare immediatamente.
 Stavolta, avendo avuto conferma dell'attribuzione dei razzi a Hezbollah, la premier Meloni ha così potuto commentare immediatamente l'accaduto, senza dover temere possibili accuse di antisemitismo:

“Apprendo con profonda indignazione e preoccupazione la notizia dei nuovi attacchi subiti dal quartier generale italiano di UNIFIL nel sud del Libano, che hanno causato anche il ferimento di alcuni nostri militari impegnati in missione di pace. Desidero esprimere la solidarietà e la vicinanza mia e del Governo ai feriti, alle loro famiglie e sincera gratitudine per l’attività svolta quotidianamente da tutto il contingente italiano in Libano. Ribadisco ancora una volta che tali attacchi sono inaccettabili e rinnovo il mio appello affinché le parti sul terreno garantiscano, in ogni momento, la sicurezza dei soldati di UNIFIL e collaborino per individuare in tempi brevi i responsabili”. 

L'IDF, ripetendo quanto aveva già fatto a Gaza, dopo aver detto di aver ormai vinto la guerra e di aver annientato Hezbollah, continua a bombardare indisciminatamente Beirut, Tiro e i villaggi nel sud del Libano dal Mediterraneo alla vale della Beka, salvo poi dover fare i conti sul terreno dove i mujaheddin della Resistenza Islamica stanno attuando una tenacissima resistenza, ribattendo agli attacchi colpo su colpo, da ovest a est.