"In 25 mesi di governo 1.342 scioperi proclamati e 949 effettuati, 38 al mese, più di uno sciopero al giorno. Esiste il diritto allo sciopero per i sindacalisti, esiste anche il diritto alla mobilità, alla salute ed al lavoro di tutti gli altri italiani. Ridurre da 8 a 4 ore la mobilitazione di questo venerdì: la richiesta del Garante è chiara. Se necessario, andremo fino in fondo attuando la precettazione".
Così il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, Matteo Salvini, ha deciso di dar battaglia a Cgil e Uil per lo sciopero generale di venerdì 29 novembre... come se non fossero previste e attuate le fasce di garanzia e come se non ci fossero ragioni per scioperare, considerando le assurdità finora annunciate nella legge di Bilancio.
Ieri, in tv, il segretario della Cgil Maurizio Landini ha risposto così alla misura ancora una volta propagandistica di Salvini:
"Matteo Salvini ancora una volta attacca il diritto di sciopero. Perché questo è uno sciopero generale, il primo che noi proclamiamo quest'anno. E lo proclamiamo proprio per tutelare al meglio i diritti delle persone, che altrimenti non sono tutelati, anche dalle politiche del governo. Questo è un attacco esplicito e penso che il problema vero è tutelare i cittadini da Salvini, non tutelarli da uno sciopero. Il ministro dovrebbe ricordarsi che è ministro dei Trasporti tutti i giorni, non solo quando c'è lo sciopero di Cgil e Uil! Non so se ha mai fatto un giro in metropolitana, sugli autobus, sui treni, o se vive da un'altra parte. Noi [lo sciopero] lo facciamo proprio perché vogliamo che si facciano degli investimenti seri, che si facciano le cose serie.In più, vorrei ricordare che una causa dello sciopero è proprio Salvini: non era lui che aveva promesso di modificare la Fornero? Questo governo è riuscito nel capolavoro di portare l'età pensionabile a 70 anni e infatti in pensione non ci va più nessuno e - addirittura -, coi coefficienti, nel 2025 chi va in pensione avrà un calcolo della pensione più basso.Il punto vero non è contare gli scioperi, ma capire perché le persone arrivano a scioperare. Vorrei far presente che ci rimettono lo stipendio, non è gratis, non è un giorno di vacanza, si rinuncia al proprio stipendio, in un Paese dove la gente fa fatica ad arrivare alla fine del mese, e scende in piazza per difendere la propria condizione.Il governo non sta rinnovando i contratti, ha messo risorse insufficienti, ha bloccato le pensioni... il governo ha tagliato la sanità: oggi la gente non si cura perché non ha i soldi o ha liste d'attesa che sono infinite. Il governo continua a non tassare la rendita e i profitti e continua a tassare il lavoro dipendente e i pensionati.Quindi noi scendiamo in piazza per risolvere i problemi delle persone e per dare quelle risposte che questo governo non sta dando, tanto meno il ministro per le cose di cui si deve occupare".
E se le parole di Landini non fossero state sufficienti a spiegare le ragioni dello sciopero di venerdì, queste quelle del segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri:
"Abbiamo proclamato uno sciopero generale perché siamo convinti che le condizioni reali del Paese abbiano bisogno di risposte concrete. Stop ai bonus, basta con le soluzioni temporanee e inefficaci: urgono politiche strutturali tese a superare le disuguaglianze sociali ed economiche.La manovra di bilancio non dà sufficienti risposte, intanto, ai salari ed al potere d’acquisto. Dunque, tra i motivi c’è anzitutto la questione economica.Nel corso degli ultimi anni, con un’inflazione (da profitti) altissima, si è registrato un aumento del costo della vita e dei prezzi superiore alla crescita degli stipendi.L’unica azione del Governo su questo fronte è stata la conferma del taglio al cuneo fiscale (una nostra conquista con lo sciopero generale durante il Governo Draghi), che non aggiunge soldi nella busta paga di gennaio ed anzi le nuove modalità ne determineranno in diversi casi una perdita.A chi ci accusa di far politica, rispondiamo: è vero, facciamo politica sindacale, chiedendo il rinnovo dei contratti e il recupero del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni.
Qualche anno fa qualcuno dava la colpa ai sindacati per la mancata crescita dei salari, ma ora che stiamo facendo una battaglia visibile su questo terreno veniamo definiti fondamentalisti. Evidentemente, c’è poco rispetto per i lavoratori e per le lavoratrici, che rinunceranno liberamente ad una giornata di stipendio.Le politiche in materia di previdenza, sanità, welfare e fisco non garantiscono un reale sostegno alle famiglie e non affrontano i problemi del precariato, della povertà lavorativa e delle diseguaglianze territoriali.I pensionati italiani sono tra i più tassati in Europa: il 30% in più degli altri Paesi. Ed è assolutamente insufficiente, finanche imbarazzante, la rivalutazione delle pensioni, con la beffa di un aumento di soli 3 euro al mese per le minime.La sanità è in profonda crisi, basti notare che l’anno scorso 2 milioni e mezzo di persone hanno rinunciato a curarsi per motivi economici e 1 milione di persone si sono spostate da Sud a Nord per assicurarsi trattamenti sanitari. Le liste d’attesa al CUP sono infinite, mentre nelle stanze del potere si chiama direttamente il primario amico. Come possiamo ritenerci soddisfatti del sistema sanitario italiano? Serve riconoscere il lavoro dei professionisti della sanità. Il Governo ha messo più risorse in termini assoluti, ma gli investimenti si calcolano in rapporto al PIL e l’Italia su questo fa passi indietro ed è agli ultimi posti UE.Non è accettabile che nella Manovra non ci siano risorse per nuovi contratti e assunzioni. E neanche traccia della detassazione degli aumenti contrattuali e della contrattazione di secondo livello, nostre rivendicazioni.Sulle politiche fiscali, poi, registriamo scelte che riducono la progressività e che, attraverso condoni e concordati, favoriscono gli evasori.Dove prendere le risorse per finanziare le nostre richieste? Era necessario applicare un’extratassa sugli extraprofitti alle banche, alle Big Pharma e alle grandi aziende che si occupano di energia, che hanno speculato sulla vita delle persone durante la pandemia e la guerra. La presunta extratassa alle banche applicata in manovra è semplicemente un prestito che verrà restituito entro due anni. Non ci prendano in giro!Altra priorità è quella riguardante la sicurezza sul lavoro. Le stragi continuano ma non c’è un solo euro investito.Continuano a dare numeri roboanti sull’occupazione. Ma quale occupazione? I dati delle attivazioni INPS evidenziano l’elevata percentuale di lavoro precario. E noi su questo punto stiamo girando l’Italia per parlare di fantasmi, i protagonisti del lavoro sommerso, del lavoro nero e del lavoro precario, che non possono godere dei principali diritti di cittadinanza né dei presupposti per progettare la propria vita.Un Sindacato serio che svolge il proprio mestiere non può accontentarsi che le condizioni delle persone non peggiorino; ma rivendica il miglioramento delle condizioni per lavoratori, giovani e pensionati.Vogliamo che quella del 29 novembre sia una giornata storica per le nostre bandiere e per dare un segnale concreto al Paese reale sin qui ignorato dal Governo. Se vogliamo le cose cambino: scendiamo tutti insieme in piazza!"