Un altro giorno orribile a Gaza. Un'altra scuola dell'UNRWA, trasformata in rifugio, è stata attaccata. Questa volta a Nuseirat, nella parte centrale della Striscia, colpita durante la notte dalle forze israeliane senza dare alcun preavviso agli sfollati o all'UNRWA.
Almeno 35 persone sono state uccise e molte altre ferite. La scuola ospitava 6.000 sfollati quando è stata colpita. Le affermazioni secondo cui gruppi armati potrebbero essere stati all'interno del rifugio sono scioccanti. Non siamo tuttavia in grado di verificare tali affermazioni.Attaccare, prendere di mira o utilizzare gli edifici delle Nazioni Unite per scopi militari costituisce una palese violazione del diritto internazionale umanitario.  Il personale, i locali e le operazioni delle Nazioni Unite  devono essere protetti in ogni momento.Dall'inizio della guerra a Gaza, oltre 180  edifici dell'UNRWA  sono stati colpiti e più di 450 sfollati sono stati uccisi.L'UNRWA  condivide le coordinate di tutte le sue strutture (compresa questa scuola) con l'esercito israeliano e altre parti in conflitto. Prendere di mira  le sedi delle Nazioni Unite o utilizzarle per scopi militari non può diventare la nuova regola. Tutto questo deve finire e tutti i colpevoli devono essere ritenuti responsabili.

Questo è quanto ha dichiarato Philippe Lazzarini, il Commissario Generale dell'UNRWA (l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente), a commento dell'ennesimo massacro commesso dall'esercito israeliano la scorsa notte che ha causato almeno 40 morti (il numero rispetto alla dichiarazione di Lazzarini è stato aggiornato), di cui 14 erano bambini.

Anche il segretario generale della Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha condannato l'attacco:

"È solo un altro orribile esempio del prezzo che i civili stanno pagando, che uomini, donne e bambini palestinesi che stanno solo cercando di sopravvivere [stanno pagando]", ha detto il portavoce di Guterres, Stephane Dujarric. "Naturalmente il segretario generale condanna questo attacco. Ci sarà bisogno di accertare le responsabilità per tutto quello che è successo a Gaza".

L'esercito israeliano ha confermato che i suoi aerei da combattimento hanno preso di mira una scuola dell'UNRWA nella zona, sostenendo che stavano prendendo di mira un complesso di Hamas, ha dichiarato Dujarric nel riassumere le giustificazioni di Israele, per poi ricordare che al di là di qualsiasi scusa, 

"un gran numero di civili è stato ucciso, tra cui numerosi bambini".

Nel frattempo, un Biden sempre più in difficoltà con il suo elettorato a causa della questione mediorientale cerca di mettere all'angolo Netanyahu per via diplomatica. Qualche giorno fa ha presentato l'accordo di pace in precedenza annunciato dall'Egitto come nuova proposta di un cessate il fuoco presentata da Israele... senza che Israele ne sapesse nulla, come hanno confermato tre funzionari americani alla Reuters.

Adesso, per mettere sempre più in difficoltà Netanyahu sul piano internazionale, Biden ha dato l'ok al proprio ambasciatore per far approvare una bozza di risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell'ONU in cui i Paesi membri invitano entrambe le parti in conflitto affinché attuino pienamente i termini dell'ultimo accordo (quello che Biden ha attribuito a Israele) senza ritardi e senza condizioni.

Oltre agli Stati Uniti, Argentina, Austria, Brasile, Bulgaria, Canada, Colombia, Danimarca, Francia, Germania, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna, Tailandia e Gran Bretagna hanno affermato in una dichiarazione congiunta di dare il loro sostegno alla proposta che, per disgrazia di Israele, descrive i vari passaggi del cessate il fuoco e non dà margini a Tel Aviv per eventuali scappatoie.

La prima fase dell'accordo prevede un cessate il fuoco temporaneo per sei settimane, durante il quale verrà rilasciata una parte degli ostaggi: donne, anziani e feriti. La seconda fase prevede un cessate il fuoco permanente, il ritiro completo dell'esercito israeliano dalla Striscia di Gaza e il rilascio di tutti gli altri ostaggi. Per arrivare alla seconda fase, i negoziati che inizieranno durante le prime sei settimane di tregua dovranno essere portati a termine: finché il cessate il fuoco temporaneo possa continuare, tutte le condizioni pattuite dovranno essere soddisfatte. La terza fase prevede un piano pluriennale per ricostruire Gaza e restituire i corpi dei rapiti.

La risoluzione non contempla alcun tentativo di cambiamento demografico o territoriale nella Striscia di Gaza, comprese le proposte israeliane che riducano l'area di Gaza, come la creazione delle cosiddette zone cuscinetto. Inoltre si  ribadisce il fermo impegno del Consiglio di Sicurezza a realizzare il progetto di una soluzione a due Stati attraverso negoziati che conducano a una situazione in cui due Stati democratici, Israele e Palestina, convivano fianco a fianco in concordia entro confini sicuri e riconosciuti, in conformità con il diritto internazionale. La proposta prevede la necessità di unificare la Striscia di Gaza con la Cisgiordania in conformità con il diritto internazionale e le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite.

La condizione di Hamas (e degli altri movimenti della resistenza palestinese) per accettare l'accordo è l'impegno di Israele ad un cessate il fuoco permanente e la garanzia che tale impegno sia mantenuto. 

Israele si oppone alla risoluzione degli Stati Uniti, perché il suo vero scopo è quello di impossessarsi di Gaza dove l'ultradestra ha già detto di voler ripristinare gli insediamenti dei coloni ebrei, creare una rivolta in Cisgiordania continuando ad esasperarne i residenti palestinesi per poi giustificare un aumento degli attacchi già iniziati dopo il 7 ottobre e creare così una situazione simile a quella di Gaza, in modo da poter rubare la parte restante di territorio che i coloni ebrei non hanno ancora rubato. Inoltre, già che ormai il genocidio è in corso, Israele sta per invadere il sud del Libano per allargare il conflitto, in modo da avere anche la giustificazione di poter attaccare l'Iran, nel caso Teheran intervenga in favore di Hezbollah.

E tutto questo, che non è assolutamente opera di fantasia ma la semplice anticipazione del piano che Netanyahu vuol mettere in atto nei prossimi giorni, può accadere perché nessuno degli Stati occidentali ha ancora deciso di applicare sanzioni a Israele, nonostante i due tribunali internazionali più importanti al mondo che si occupano di crimini di guerra abbiano accertato responsabilità genocidarie di Israele nel massacro in atto a Gaza.



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