Finora sono almeno 24 i palestinesi uccisi nei nuovi attacchi aerei portati dal morale esercito dello Stato ebraico nella Striscia di Gaza nel corso della notte e di questa mattina. Non solo, la popolazione della Striscia, dopo esser stata fatta ritornare alle loro abitazioni, anzi, a ciò che resta delle loro abitazioni, in queste ore viene invitata nuovamente ad evacuare. Le ultime località designate per i prossimi attacchi sono Beit Hanoon, Khirbet Khuza'a, Abasan al-Kabira e Abasan al-Jadida.

In pratica, Israele ha deciso di continuare il genocidio a Gaza, "inventandosi" che Hamas non fosse interessata a proseguire nelle trattative per le fasi successive al cessate il fuoco.

La verità è molto più semplice. Netanyahu aveva bisogno che Ben Gvir e i suoi parlamentari tornassero ad appoggiare il suo esecutivo in vista dell'approvazione della legge di bilancio e, soprattutto, in vista del voto della Knesset per sfiduciare e, pertanto, dimissionare dal suo incarico il direttore dello Shin Bet (in pratica il corrispondente del FBI per Israele), Ronen Bar. Un precedente inedito, perché mai un direttore dell’intelligence israeliana finora era stato rimosso dall'incarico.

Netanyahu ha giustificato la richiesta di rimozione di Bar, in carica dal 2021, con i fallimenti del 7 ottobre, per l'invasione di Hamas del sud di Israele. Bar, però, aveva già ammesso le responsabilità dello Shin Bet per quella vicenda e annunciato anche l’intenzione di dimettersi, ma solo dopo aver liberato i prigionieri israeliani a Gaza e aver avviato un’inchiesta pubblica su quanto accaduto il 7 ottobre.  

Ed è proprio quest’ultimo punto il motivo per cui Netanyahu vuole cacciare Bar: un’indagine pubblica metterebbe inevitabilmente in luce anche le responsabilità del suo governo, mentre con il licenziamento di Bar, rimuovendo chi si è assunto la colpa del 7 ottobre, potrà dire e far credere che un'inchiesta sarebbe del tutto inutile.

Oltre alla questione del 7 ottobre, lo Shin Bet sta conducendo indagini potenzialmente imbarazzanti per Netanyahu. La prima, il Qatargate, coinvolge tre collaboratori del premier accusati di aver accettato fondi dal Qatar per migliorarne l’immagine prima dei Mondiali 2022. La seconda riguarda la fuga di documenti riservati a un giornale tedesco da parte di un portavoce governativo.

Netanyahu, però, adesso dovrà vedersela con buona parte degli israeliani. Yair Lapid, leader dell'opposizione ed ex primo ministro, ha invitato la popolazione a manifestare contro il premier e il suo governo, accusandolo di aver superato qualsiasi linea rossa dopo la ripresa della guerra a Gaza, con cui mette di nuovo a rischio la vita dei prigionieri ancora in vita (secondo Hamas, ieri uno è rimasto vittima dei bombardamenti dello Tsahal).

"L'intera nazione deve unirsi e dire: Basta!", ha scritto Lapid in un post su X. "Vi invito tutti quanti: questo è il nostro momento, questo è il nostro futuro, questo è il nostro Paese. Scendete in piazza!".

A Netanyahu basterà il supporto degli altri nazifascisti che lo sostengono alla Knesset e quello dei nazifascisti a Washington per rimanere al potere e continuare i propri crimini?