Per ottenere consenso, Salvini ha utilizzato la piazza, la tv e i social, in particolar modo Facebook. La tecnica è ormai consolidata. Su Facebook promuove provocazioni, notizie non verificate, se non addirittura false, utilizzando pubblicità e account fasulli per far vedere agli utenti, quelli veri, quanta gente lo sostenga. Infine, il tutto viene "shakerato" e ridiffuso in tv nelle trasmissioni condotte da giornalisti arruolati al suo servizio.

Una macchina del consenso oramai consolidata e ben avviata, che poco o nulla ha a che fare con la corretta informazione di un Paese che si dice democratico... ma questo è ciò che il convento attualmente passa.

La macchina del consenso, dopo aver fallito il colpo del voto anticipato, adesso è concentrata sulla conquista delle regioni da parte della Lega - anche se più correttamente di tutta la destra - con Salvini che adesso è quasi in pianta stabile in Emilia Romagna dove si voterà a breve, senza però dimenticarsi anche delle altre regioni in cui si terranno prossimamente le elezioni, come Toscana e Campania. Per questo, il segretario leghista è impegnato nel solito ping-pong. rimbalzando da un capo all'altro del Paese annunciando eventi, uno via l'altro, in giro per l'Italia.

Una propaganda incessante, grazie anche ad uno stipendio come quello del Senato che lui percepisce senza quasi mai andare in Aula! Fino ad oggi nessuno gliene ha chiesto conto.


La scorsa settimana, però, a qualcuno è venuto in mente di utilizzare gli stessi strumenti di Salvini, ma senza fakes e bot, per fargli opposizione. Così Mattia Sartori ha lanciato su Facebook un evento per chiamare a raccolta in Piazza Maggiore i bolognesi, contando di radunarne, nello stesso giorno e alla stessa ora, uno in più di quelli presenti alla manifestazione di Salvini al PalaDozza, che al massimo può contenere poco più di 5.500 persone.

I manifestanti, definitisi, a mo' di auspicio sardine, si sono poi effettivamente dati appuntamento in Piazza Maggiore sotto lo slogan "Bologna non si Lega" ed è stato un successo, tanto che in quella piazza, all'aperto, erano almeno il doppio di quelli che Salvini poteva contare all'interno di un palazzetto dello sport con diversi posti rimasti vuoti, nonostante le molte persone chiamate da fuori.

Il capitano ha masticato amaro, ma ha cercato la via della sportività, sostenendo che quanto accaduto non gli creava alcun problema. Così si è complimentato con la piazza per la manifestazione di dissenso espressa in modo democratico, mettendola in contrapposizione con le manifestazioni di violenza organizzate nelle stesse ore dai centri sociali.


Purtroppo per Salvini, però, quell'evento è subito diventato virale, una vera e propria moda, e si sta replicando a macchia d'olio in tutta Italia, in tutte le città o quasi dove Salvini ha fatto sapere di voler andare.

Ieri, il senatore assenteista era atteso a Modena per una "passeggiata" in centro dove la sua troupe avrebbe ripreso baci, abbracci, carezze e selfie. Le "perfide" sardine allora si sono date appuntamento in Piazza Grande alla stessa ora. Con quale risultato? Piazza Grande era stracolma di gente, traboccava di persone accorse anche da fuori Modena con l'intento di riempirla, nonostante il freddo e la pioggia. E Salvini? Nessuno l'ha visto. Un improvviso impegno gli ha impedito la passeggiata annunciata.

Questa volta, però, il capitano non l'ha presa sullo sportivo e ha denunciato quello che ha definito un "giochetto", mostrando la foto sui social di un gruppo di ragazze e commentandola con la frase: «gratta la sardina trovi la piddina. E questa "democratica", assessore in un comune della provincia di Bologna, dice anche che siamo dei "delinquenti prestati alla politica"... Amici, più ci insultano, più vinciamo!»

Salvini è così già passato all'autocommiserazione! Brutto segno per uno che dice di non aver paura di niente e di nessuno e che da sempre è disposto a morire per la Patria!


Ma il problema maggiore per lui è che quella dei "flash mob ittici" è già diventata una moda, con le sardine che hanno annunciato eventi, consensi e conferme un po' in tutta Italia: il 25 novembre le sardine saranno a Parma in Piazza Duomo alle 19, a Genova il 28 novembre alle 18 in piazza De Ferrari, a Firenze il 30 novembre alle 18:30, tutti eventi con conferme che già superano le migliaia di adesioni... mentre altri eventi sono annunciati a Siena, Siracusa, Torino...

E adesso Salvini ha un problema in più visto che le sardine sono diventate anche un meme per la tv.


Questa vicenda finisce per essere anche una lezione per la sinistra. Una lezione che sicuramente non verrà capita. La sinistra, tutta, in questi anni ha vissuto principalmente sul denunciare i paradossi degli avversari: il conflitto d'interessi aziendale e giudiziario di Berlusconi, l'incompetenza dei 5 Stelle, il neofascismo di Salvini. Niente da dire, tutto politicamente ineccepibile, ma è anche poi necessario promuovere idee e progetti da mettere in atto una volta al governo. E qui sono sorti i problemi.

La sinistra ha sempre, e continua a farlo pure adesso, lanciato frasi ad effetto, pure di buon senso, ma su temi generici, senza mai indicare obbiettivi concreti agli italiani, tanto che un liberista come Renzi ha finito per guidare un partito definendolo socialista, ma adoperandosi al contempo per rendere precario e sempre meno tutelato il lavoro dipendente.

Va bene la responsabilità, ma se la sinistra continuerà a proporre obbiettivi generici agli italiani per combattere un tizio che dice loro che, vero o no, gli farà pagare solo il 15% di tasse è chiaro che non potrà acquisire molti voti se non da chi non crede alle menzogne e non vuole che in Italia ritorni il fascismo o comunque qualcosa che gli assomigli.

Le sardine hanno detto alle gente troviamoci in piazza e la gente che non vuole Salvini ha risposto subito e senza indugi. Possibile che la sinistra non sia capace di altrettanta concretezza in modo da veicolare proposte di governo che siano capaci, se non di far sognare, almeno di far discutere gli italiani?