Ieri, in un incontro con i giornalisti nello Studio Ovale, parlando del conflitto in Ucraina e degli ultimi attacchi missilistici, Donald Trump ha affermato che Vladimir Putin sta agendo in modo prevedibile e giustificabile.
Secondo Trump, il leader russo "sta facendo quello che chiunque avrebbe fatto", approfittando adesso sia dello stop alla condivisione con Kiev delle informazioni di intellingence provenienti dagli USA, sia dello stop imposto dalla Casa Bianca all'utilizzo da parte di Kiev di un servizio commerciale di immagini satellitari.
Trump ha affermato che, nonostante l'intensificarsi dei bombardamenti russi, ritiene più semplice collaborare con Mosca che con Kiev per raggiungere un accordo di pace.
"Stiamo andando molto bene con la Russia. Ma in questo momento stanno bombardando a più non posso l'Ucraina", ha dichiarato il presidente USA, aggiungendo che Putin "vuole porre fine alla guerra" e che nelle trattative potrebbe addirittura essere "più generoso di quanto non debba essere".
Queste parole arrivano mentre il Cremlino rivendica la riconquista di diverse località nel fronte orientale, tra cui Viktorovka, Nikolayevka e Staraya Sorochina, secondo fonti russe citate da AFP e Reuters.
Le dichiarazioni di Trump coincidono con un momento critico per le difese ucraine. Secondo DeepState, piattaforma online collegata all'esercito ucraino, le truppe russe hanno sfruttato una “breccia” nelle linee ucraine vicino a Sudzha, città sotto controllo di Kiev, avanzando in modo significativo.
Le parole di Trump, che negli anni ha spesso espresso ammirazione per Putin, rischiano di alimentare polemiche, soprattutto alla luce dell'attuale sostegno bipartisan degli Stati Uniti all'Ucraina. La Casa Bianca, sotto l'amministrazione Biden, ha finora mantenuto una linea dura contro l'invasione russa, garantendo aiuti militari e intelligence a Kiev. L'affermazione secondo cui Putin “vuole fermare la guerra” contrasta con le valutazioni di molti analisti, che sottolineano come l'offensiva russa sia invece mirata a consolidare il controllo territoriale prima di eventuali trattative.
Sono almeno 14 i morti e 37 i feriti, tra cui cinque bambini, nell'attacco portato nelle scorse ore dalla Russia utilizzando missili, razzi e droni contro la città di Dobropillia, nell'Ucraina orientale, e un insediamento nella regione di Kharkiv, secondo quanto riferito sabato dal Ministero degli Interni ucraino.
In fondo, ad uno come Trump - per questo il Guardian lo ha correttamente paragonato al Padrino, vedendolo a capo di una gang della mafia - non viene neppure il dubbio di aver potuto contribuire nell'aver consentito a Putin di ammazzare altre persone oltre a quelle già uccise finora.
Lo stesso vale per i pagliacci come Matteo Salvini che, fuori dagli Stati Uniti, ne tessono le lodi, predicandone il verbo... addirittura pretendendo di vestirsi come Trump, tanto sono orgogliosi nel promuoverne stupidità e carognate.