Il primo quarto del XXI secolo sta per concludersi e, nonostante i progressi tecnologici e la riduzione della povertà, l'ordine mondiale cooperativo che molti immaginavano 25 anni fa non si è realizzato.
Questo è stato il messaggio di apertura della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, nel discorso inaugurale tenuto oggi al World Economic Forum di Davos.
Durante il suo intervento, la Presidente ha fatto un'analisi della globalizzazione nel mondo di oggi: lo scorso anno, le barriere commerciali globali sono triplicate in valore, i controlli tecnologici sono quadruplicati negli ultimi decenni, le dipendenze dalle catene di approvvigionamento sono state strumentalizzate, e gli stessi collegamenti che uniscono il mondo, come i cavi sottomarini, sono diventati bersagli.
"Siamo entrati in una nuova era di dura competizione geostrategica. Le principali economie del mondo stanno lottando per l'accesso a materie prime, nuove tecnologie e rotte commerciali globali", ha dichiarato la Presidente.
Tuttavia, ha espresso la sua profonda convinzione che debba esserci un equilibrio tra la salvaguardia della sicurezza e l'opportunità di innovare e migliorare la prosperità delle persone.
La Presidente ha ricordato che l'UE è la seconda economia mondiale e il maggiore attore commerciale al mondo. Beneficia di un'economia sociale di mercato unica, con alti standard sociali e ambientali, basse disuguaglianze e un immenso bacino di talenti.
La Presidente ha affermato che questa è la base per consentire all'UE di cambiare e affrontare le nuove sfide del mondo. Ha delineato i punti principali della roadmap che sarà adottata dalla Commissione la prossima settimana per guidare il lavoro nei prossimi cinque anni: "L'obiettivo sarà aumentare la produttività colmando il divario di innovazione. Un piano comune per la decarbonizzazione e la competitività. Superare la carenza di competenze e manodopera e ridurre la burocrazia. È una strategia per rendere la crescita più veloce, più pulita e più equa, garantendo che tutti gli europei possano beneficiare del cambiamento tecnologico".
La Presidente von der Leyen ha descritto i tre pilastri principali del nuovo piano: mercati dei capitali più profondi e liquidi, maggiore facilità nel fare impresa e forniture energetiche più sicure.
Con un'Unione Europea per il risparmio e gli investimenti, nuovi prodotti di risparmio e investimento, incentivi per il capitale di rischio e un rinnovato impulso ai flussi di investimento senza ostacoli, l'UE mobiliterà capitale per sostenere l'innovazione "made in Europe".
La Presidente ha anche analizzato la facilità di fare impresa nell'UE: "Troppi dei nostri talenti migliori lasciano l'UE perché è più facile far crescere le loro aziende altrove. E troppe aziende trattengono gli investimenti in Europa a causa della burocrazia inutile".
Per affrontare questo problema, ha annunciato una semplificazione radicale delle regole sulla finanza sostenibile e sulla due diligence.
Ha inoltre sottolineato la necessità di eliminare le barriere nazionali residue nel Mercato Unico dell'UE. Invece di confrontarsi con 27 legislazioni nazionali, le aziende innovative dovrebbero operare sotto un cosiddetto "28° regime" in tutta l'Unione, con un unico quadro normativo per diritto societario, insolvenze, diritto del lavoro, tassazione, ecc. "Questo aiuterà a superare le barriere più comuni alla crescita in tutta Europa. Perché la scala continentale è il nostro maggiore vantaggio in un mondo di giganti", ha detto la Presidente.
Per quanto riguarda le forniture energetiche, la Presidente ha lodato la rapidità con cui l'Europa si è liberata dalla dipendenza dalla Russia dopo che Vladimir Putin ha cercato di ricattare l'UE con l'energia quando ha invaso l'Ucraina.
"Ma la libertà ha avuto un prezzo. Famiglie e imprese hanno affrontato costi energetici altissimi e per molti le bollette devono ancora calare", ha aggiunto.
Sebbene l'energia pulita stia prosperando nell'UE, la Presidente ha affermato che l'Unione deve ancora mobilitare capitali privati per modernizzare le reti elettriche e le infrastrutture di stoccaggio, collegare meglio i suoi sistemi energetici puliti e a basse emissioni di carbonio e rimuovere tutte le barriere rimanenti per creare una vera Unione Energetica.
Passando al palcoscenico mondiale, la Presidente von der Leyen ha sottolineato l'impegno dell'UE nell'Accordo di Parigi e ha dichiarato che l'Europa continuerà a seguire questa strada. Ha inoltre fatto appello all'unità per sfruttare il potenziale dell'IA e gestirne i rischi: "L'Europa continuerà a cercare cooperazione – non solo con i nostri amici di lunga data, ma con qualsiasi paese con cui condividiamo interessi. Il nostro messaggio al mondo è semplice: se ci sono benefici reciproci in vista, siamo pronti a collaborare con voi. L'Europa è aperta al business".
Ha evidenziato i principali accordi raggiunti dall'Unione Europea nelle ultime settimane con Svizzera, Mercosur e Messico, che dimostrano l'attrattiva dell'offerta dell'UE. Basandosi su questi successi, ha annunciato che il primo viaggio della nuova Commissione sarà in India, dove cercherà di rafforzare un partenariato strategico con il paese e la democrazia più grande al mondo.
Per quanto riguarda la Cina, ha ricordato che l'UE ha adottato misure in risposta alle distorsioni di mercato della Cina e, pur continuando a ridurre i rischi per la sua economia, l'UE dovrebbe cogliere l'opportunità di impegnarsi con la Cina e, ove possibile, espandere i legami commerciali e di investimento reciprocamente vantaggiosi.
Infine, la Presidente von der Leyen ha fatto riferimento alla stretta collaborazione tra UE e Stati Uniti. Ha sottolineato che le aziende europee impiegano 3,5 milioni di americani, i medicinali americani sono prodotti con sostanze chimiche e strumenti europei, l'Europa importa il doppio dei servizi digitali dagli Stati Uniti rispetto al resto del mondo, e il 50% del GNL importato dall'UE proviene dagli Stati Uniti. Insieme, UE e Stati Uniti rappresentano quasi il 30% del commercio globale di beni e servizi.
"Molto è in gioco per entrambe le parti. Quindi la nostra priorità sarà impegnarci presto, discutere interessi comuni e essere pronti a negoziare. Saremo pragmatici, ma difenderemo sempre i nostri principi. Proteggere i nostri interessi e sostenere i nostri valori – questo è il modo europeo", ha concluso la Presidente.
Questo è ciò che la presidente della Commissione Ue, ritornata sulla scena pubblica dopo la polmonite che l'aveva colpita nei giorni scorsi, ha detto durante il discorso programmatico al Forum economico mondiale di Davos.
E mentre von der Leyen pronunciava il suo discorso, alla Casa Bianca Donald Trump stracciava gli accordi globali sulla tassazione delle multinazionali, faticosamente raggiunti a livello di Ocse, G7 e G20. E inizia in salita la relazione della nuova amministrazione Usa con i Paesi dell’Unione europea.
Con un "memorandum", il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha fatto sapere che "il segretario di Stato al Tesoro e il rappresentante Usa presso l'Ocse notificheranno che qualunque impegno preso dalla precedente amministrazione rispetto all’accordo sulla tassazione globale, non ha forza di legge o effetti negli Stati Uniti", per poi aggiungere che Tesoro e Dipartimento del Commercio intendono effettuare accertamenti su qualunque giurisdizione che imponga tassazioni"extraterritoriali o che colpiscano in maniera sproporzionata imprese americane".
Questo spiega perché i multimiliardari dell'HiTech si siano messi agli ordini di Trump e ieri fossero in prima fila, tutti sugli attenti, a celebrare il ritorno alla casa Bianca... di un criminale!
"Trump dichiara guerra ai lavoratori, ai più deboli, a chi non ha soldi sufficienti per l’assicurazione sanitaria. E per nascondere al popolo americano il suo vero piano che punta ad affamare milioni di persone, offre in pasto le deportazioni dei migranti, la guerra contro la cosiddetta cultura woke e contro il gender.E c’è un aspetto che inquieta ancora di più: che questa enorme concentrazione di ricchezza che ha punta su Trump detiene anche le leve della comunicazione in USA e in Occidente. I padroni di Meta (Facebook, Instagram e Whatsapp), X, Amazon sono tutti insieme lì. Controllano soldi e informazione. Un enorme potere che rischia di non avere limiti.Siamo di fronte ad una oligarchia di multimiliardari, che ormai dichiara senza problemi che democrazia, libertà e capitalismo non stanno più insieme. E che quindi, è della democrazia che bisogna liberarsi.Abbiamo un compito storico, in Italia e in Europa. Resistere, certo, ma anche dare concretezza a un mondo nuovo". (Nicola Fratoianni)