In una intervista rilasciata al quotidiano tedesco Zeit, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha affrontato le sfide e le trasformazioni dell'UE in un contesto globale segnato da crisi multiple e cambiamenti geopolitici. questi i punti chiave:
Von der Leyen sottolinea come l'UE abbia affrontato una serie di emergenze sin dall'inizio del suo mandato: pandemia COVID-19, guerra in Ucraina, crisi energetica e tensioni transatlantiche. Queste crisi hanno rafforzato la necessità di un'azione rapida, pragmatica e unitaria, con l'UE che ha dimostrato resilienza, uscendo "più grande e più forte" da ogni prova.
La leader presidente della Comissione Ue ha poi posto l'accento su come l'ordine mondiale stia cedendo il passo a un "disordine globale", guidato dalla rivalità USA-Cina e dall'imperialismo di Putin. L'Ue deve evolversi da un progetto focalizzato sull'integrazione interna ad attore globale attivo, capace di plasmare il nuovo ordine attraverso difesa comune, competitività economica e partenariati internazionali.
L'Ue ha stanziato 800 miliardi di euro per potenziare le capacità militari, una mossa "impensabile" fino a poco fa, e promuove piani per migliorare la competitività industriale. Von der Leyen rimarca il consenso unanime degli Stati membri su queste priorità.
Pur definendosi un'atlantista convinta, von der Leyen osserva che il "vecchio Occidente" non esiste più. Solo il 13% del commercio globale coinvolge gli USA, mentre l'87% si svolge con altri Paesi. L'Ue punta a espandere alleanze con nazioni come India, ASEAN, Emirati Arabi e Sud America, offrendo prevedibilità normativa e cooperazione economica.
"L'Occidente come lo conoscevamo non esiste più. Il mondo è diventato un globo anche geopoliticamente, e oggi le nostre reti di amicizia si estendono in tutto il mondo, come si può vedere nel dibattito sui dazi. Un effetto collaterale positivo è che attualmente sto avendo innumerevoli colloqui con capi di Stato e di governo di tutto il mondo che desiderano collaborare con noi al nuovo ordine. Questo vale dall'Islanda alla Nuova Zelanda, dal Canada agli Emirati Arabi Uniti, così come per India, Malesia, Indonesia, Filippine, Thailandia, Messico e Sud America. In questo momento, potrei avere queste conversazioni 24 ore al giorno. Tutti chiedono più scambi commerciali con l'Europa, e non si tratta solo di legami economici. Si tratta anche di stabilire regole comuni e di prevedibilità. L'Europa è nota per la sua prevedibilità e affidabilità, che stanno iniziando di nuovo a essere considerate un valore aggiunto. Da un lato, questo è molto gratificante; dall'altro, c'è ovviamente anche un'enorme responsabilità a cui dobbiamo far fronte.Sono una grande amica degli Stati Uniti d'America, una convinta atlantista. Credo fermamente che l'amicizia tra americani ed europei perduri. Ma la nuova realtà include anche il fatto che molti altri Stati stanno cercando di avvicinarsi a noi. Il 13% del commercio globale è con gli Stati Uniti. È molto. L'87% del commercio mondiale è con altri Paesi. E tutti vogliono prevedibilità e regole affidabili. L'Europa può fornirle. Ora dobbiamo sfruttare questo slancio per aprire nuovi mercati alle nostre aziende e stabilire un rapporto il più stretto possibile con molti Paesi che hanno i nostri stessi interessi".
La Presidente evita di definirsi "leader del mondo libero", ma enfatizza il ruolo centrale dell'Europa nel garantire stabilità e valori democratici. Sottolinea la crescente richiesta di collaborazione con l'UE, vista come attore affidabile in un contesto globale instabile.
Fonte: www.zeit.de/2025/16/ursula-von-der-leyen-eu-usa-donald-trump