La propaganda per i politici equivale all'aria per respirare... è il loro vero sostentamento, l'ossigeno che ne permette la sopravvivenza, Infatti, se dovessero "campare" sulla base dei risultati prodotti, di ognuno di loro ce ne dimenticheremmo in un fiat. 

Lo hanno capito meglio di altri i leghisti, ben coscienti delle loro capacità, tanto che hanno assunto la bestia di Morisi per gestire le loro strategie di comunicazione. Qual è stata quella adottata per l'emergenza da Covid? Promuovere l'esatto contrario di ciò che il Governo decideva oppure cercare di anticiparne le decisioni facendo credere che fossero state prese dalle istituzioni regionali.

Dal chiudere tutto al riaprire domani sono stati i temi che hanno caratterizzato le dichiarazioni dei presidenti di regione di Lombardia e Veneto, così indaffarati sul cosa dire che, in alcuni casi, non hanno neppure pensato a che cosa stessero facendo e quali avrebbero potuto essere le conseguenze delle loro decisioni. 

Ma mentre in Veneto le dichiarazioni di Zaia hanno prodotto soprattutto il ridicolo di cui si è ricoperto - con i cinesi che mangiano i topi vivi e la recita della finta poesia del finto poeta greco Eracleonte da Gela - grazie soprattutto al modello di gestione della sanità che non ha smantellato l'assistenza domiciliare, in Lombardia le dichiarazioni di Fontana hanno fatto invece da grottesco sfondo alla tragedia che si stava e si sta svolgendo in quella regione, tragedia nascosta da un'insensata frenesia che non ha certo contribuito a supportare le tante criticità locali messe in evidenza da questa emergenza.

Con tutti i se e i ma del caso con cui si possono criticare le scelte finora fatte, il Governo ha cercato di arginare da una parte la crisi e dall'altra le estemporanee decisioni delle regioni, in modo da mantenere una unicità di azione ed evitare così che i sacrifici fatti da alcuni non venissero vanificati da altri.

Quando poi è iniziato a circolare il mantra della cosiddetta "fase 2", i leghisti si sono gettati nella mischia per dire che da loro era già iniziata (Luca Zaia) o che da parte loro era già stata programmata (Attilio Fontana). 

Il presidente della Lombardia, con un sorriso tanto agghiacciante quanto per nulla adatto a quello che accade nella sua regione, si è presentato nel classico video social annunciando al suo popolo di aver partorito le 4D, appena riprodotte sulle tavole della legge. Il novello Jacovitti (quello originale con i 3P però faceva ridere sul serio) ha detto di aver predisposto tutto per la ripartenza tramite "Distanza, Dispositivi, Digitalizzazione, Diagnosi". 

Visto il disastro combinato finora, per chi abiti in Lombardia sentir dire che la Fase 2 fosse stata organizzata da Fontana c'era da farsi venire la pelle d'oca.

Quindi, per evitare ulteriori dichiarazioni in libertà dei leghisti e di altri che non avessero voluto essere da meno, il presidente del Consiglio Conte ieri ha cercato di mettere in riga presidenti di regione e sindaci ricordando loro a chi spettino le decisioni su quando e come riaprire. 

«Gli effetti positivi di contenimento del virus e di mitigazione del contagio - ha detto Giuseppe Conte - si iniziano a misurare, ma non sono ancora tali da consentire il venir meno degli obblighi attuali e l’abbassamento della soglia di attenzione.Nel frattempo continua incessantemente il lavoro del Governo a un programma nazionale che possa consentire una ripresa di buona parte delle attività produttive in condizioni di massima sicurezza, che tenga sempre sotto controllo la curva epidemiologica e la capacità di reazione delle nostre strutture ospedaliere.Anche i rappresentanti dei governi locali hanno espresso adesione al disegno dell’Esecutivo di adottare un piano nazionale contenente linee guida omogenee per tutte le Regioni, in modo da procedere, ragionevolmente il 4 maggio, a una ripresa delle attività produttive attualmente sospese, secondo un programma ben articolato, che contemperi la tutela della salute e le esigenze della produzione.Un piano così strutturato dovrebbe garantirci condizioni di massima sicurezza nei luoghi di lavoro e sui mezzi di trasporto.Dovremo proseguire nel confronto con tutte le parti sociali e le associazioni di categoria per ribadire la comune volontà di rafforzare il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro, già approvato lo scorso mese di marzo, e di continuare sulla strada del potenziamento dello smart working.Sul fronte delle misure di tutela della salute, il Governo continua a lavorare per implementare i Covid hospital, l’assistenza territoriale e usare al meglio le applicazioni tecnologiche e i test per riuscire a rendere sempre più efficiente la strategia di prevenzione e di controllo del contagio».

La propaganda della bestia di Morisi, pertanto, dovrà puntare su altri temi, così è facile prevedere che il Consiglio europeo e il Mes saranno tra quelli più gettonati nei prossimi giorni.