"Sono molto contenta di celebrare insieme a voi, anche se purtroppo da lontano, questa giornata così importante. L’inaugurazione del nuovo MSC Terminal di Miami - il più grande terminal crocieristico al mondo - è un vanto per la nostra Nazione e ci riempie di orgoglio. Come sapete, il Governo ha accompagnato e sostenuto la costruzione di quest’infrastruttura frutto della collaborazione tra MSC Crociere e Fincantieri, non solo perché rappresenta un simbolo della capacità tutta italiana di saper coniugare tradizione e innovazione ma anche perché costruisce una straordinaria vetrina del Made in Italy e di ciò che sappiamo fare meglio.Questo progetto, che ovviamente porterà benefici reciproci all’Italia e agli Stati Uniti, è anche una prova concreta del valore aggiunto che il Sistema Italia è in grado di generare, soprattutto in quegli ambiti nei quali la nostra Nazione esprime una vocazione secolare e può contare su eccellenze tecnologiche e industriali. Com’è, ad esempio, la dimensione marittima. Il mare rappresenta tante cose per l’Italia. È storia, identità, cultura. È la linea blu che disegna la fisionomia della nostra splendida terra, e la rende unica. È confine ma anche orizzonte. È protezione e sfida, stimolo continuo a spingerci oltre i nostri limiti. Non è un caso, infatti, che già negli anni Venti e Trenta del Novecento gli oceani erano solcati da tanti piroscafi transatlantici italiani che assicuravano i collegamenti marittimi tra i principali porti europei e americani. Navi come il “Conte Rosso” e i piroscafi “Colombo”, “Dante Alighieri” e “Giuseppe Verdi” hanno realizzato i sogni di tanti italiani e viaggiatori, e hanno permesso di costruire ponti preziosi tra Italia e Stati Uniti. La nostra posizione geografica è anche, quindi, un pezzo insostituibile del nostro sistema produttivo ed economico, che produce ricchezza e benessere. Mai come ora l’economia del mare è centrale nelle strategie nazionali e rappresenta un asset su cui stiamo puntando con grande determinazione, perché è ciò che siamo che di fatto ci impone di farlo. Siamo infatti una Nazione marittima, una Nazione al centro del Mediterraneo, un ponte naturale tra l’Europa, l’Africa e il Medio Oriente ma anche la cerniera tra i due grandi spazi marittimi del mondo, l’Atlantico da una parte e l’Indo-pacifico dall’altro. Tutto questo rende l’Italia centrale nelle dinamiche globali, e ci offre anche straordinarie opportunità. Penso ad esempio alla possibilità di diventare – come stiamo cercando di fare - l’hub energetico d’Europa, per far incontrare l’offerta, esistente e potenziale, del Continente africano con la domanda europea di energia.Così come penso all’opportunità di essere il punto di arrivo o lo snodo di una vasta rete di interconnessioni economiche e infrastrutturali. Come è nel caso del corridoio Imec, che punta a collegare le città portuali dell’India, del Medio Oriente e dell’Europa e che ci consentirebbe di liberare un enorme potenziale per il nostro commercio e per le nostre imprese, a partire ovviamente da quelle che rientrano proprio nell’ambito della blue economy.Siamo insomma determinati a proseguire in questa direzione, perché il nostro obiettivo è diventare sempre più protagonisti nell’economia del mare, lavorando insieme per unire la nostra grande tradizione marittima alle innovazioni che possono far evolvere e sviluppare il settore.Ricopriamo già una posizione di leadership nella cantieristica, nell’industria armatoriale, nella crocieristica e in tanti ambiti ma io sono convinta che ci sia ancora un grande potenziale inespresso e che sia nostro dovere lavorare per liberarlo.Perché l’Italia ha già dimostrato di saper fare cose incredibili, ma ha anche le carte in regola per continuare a stupire e per lasciare ancora il mondo a bocca aperta. Grazie a tutti, e viva l’Italia!"
Questo è ciò che ha avuto il coraggio di dire la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sabato 5 aprile, nonostante il suo alleato ideologico, il nazifascista idiota Donald Trump, abbia scatenato una guerra commerciale a livello globale che non potrà che non avere come conseguenza una recessione planetaria, visto che non ha alcuna intenzione di tornare sui suoi passi revocando l'assurda politica dei dazi.
Non sapendo che cosa fare e che cosa dire per non rischiare poi di esser bacchettata dai padroni d'America, a cui la (post) camerata Meloni ha giurato fedeltà eterna, la premier si rifugia in dichiarazioni trionfalistiche che finiscono per essere persino ridicolmente grottesche.
Infatti, partendo dall'hub crocieristico della Florida, Meloni si è lanciata in future visioni di hub infrastrutturali italiani sparsi dovunque e buoni per mla qualunque. Qualcuno le ricordi che lei ha stracciato (non rimodulato) un accordo con la Cina che già esisteva e che già prevedeva rotte di collegamento e interscambi tra l'Italia e, come ama dire lei, l'indo-pacifico! Tra l'altro, dopo che nei mesi successivi le hanno mostrato i dati Istat sulle esportazioni dell'Italia verso la Cina, la geniale Meloni si è precipitata a Pechino con il piattino in mano e la lingua di fuori per pietire che i cinesi riprendessero ad acquistare le merci italiane. Subito dopo si è dovuto scomodare pure Mattarella per fare altrettanto.
Ma i (post) fascisti sono fatti così... straparlano sperando che vada tutto bene... ma sapendo già che, non essendo capaci per natura, così non sarà e che non basterà loro la propaganda cui fanno ricorso per negare l'evidenza dei fatti e ribaltare la realtà. Per questo sono corsi ai ripari per mettere in atto il piano B manganello e carcere per chiunque protesti e manifesti per chieder conto dei disastri che hanno combinato.
Dopo aver considerato che le proteste saranno imminenti, i (post) fascisti si sono affrettati a trasformare un disegno di legge che vagava da oltre un anno in Parlamento senza costrutto (ddl sicurezza) in un decreto legge che il tanto avveduto presidente della Repubblica firmerà senza indugio, anche se non esiste alcun elemento di urgenza che lo giustifichi, salvo quelli antidemocratici del governo e della sua maggioranza.
Visto il periodo di vacche magre che rispetto a quello esistente si allargherà a dismisura, Meloni sta raschiando il barile della propaganda con annunci di questo tenore...
in cui si vanta di ciò che non esiste. Infatti, vuol far credere che i lavoretti da poche ore la settimana che lei spaccia per posti di lavoro possano sfamare una famiglia, quando invece non sono in grado neppure di sfamare una persona! Per scoprirlo, basti vedere le statistiche trimestrali in cui l'Istat, oltre al numero di occupati, pubblica anche l'andamento delle ore lavorate, il cui grafico è piatto tendente a scendere. Significa che i nuovi posti di lavoro di cui si vanta la premier sono, ben che vada, di 40 ore mensili e non certo settimanali. Oltretutto, nei nuovi posti di lavoro, l'Istat conteggia pure, e più volte, anche le stesse persone, occupate in "lavoretti" diversi.
Questa è l'Italia di Meloni. Chi l'ha votata ne prenda coscienza.
[*] In romanesco "sola" vuol dire "Sei una fregatura", si usa quando una persona non mantiene un impegno.