Il Consiglio "Affari esteri" si è riunito oggi per parlare, tra l'altro, di Medio Oriente, con i ministri dei 27 Paesi dell'Ue chiamati a discutere degli sviluppi sul campo e nell'intera regione, oltre che del deterioramento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e della necessità di evitare ricadute nella regione e delle via da seguire.
Per farlo hanno convocato, in colloqui tenuti separatamente, il ministro degli Affari esteri di Israele Israel Katz, il segretario generale della Lega degli Stati arabi Ahmed Aboul Gheit e i ministri degli Affari esteri dell'Arabia Saudita — Faisal bin Farhan Al Saud —, dell'Egitto — Sameh Shoukry — e della Giordania — Ayman Safadi — e il ministro degli Affari esteri dell'Autorità nazionale palestinese Riyad al-Maliki.
In attesa del comunicato da Bruxelles che riassuma, dal punto di vista ufficiale, i contenuti dell'incontro vale la pena riportare ciò che ha detto il ministro degli Esteri israeliano Katz ai ministri dell'Unione europea.
Lo ha riferito Josep Borrell, l'alto rappresentante dell'UE per gli affari esteri, ai giornalisti (fonte Guardian):
"Abbiamo avuto il piacere di guardare due video molto interessanti, uno sul progetto di un'isola artificiale che fungerà da porto [costruita al largo della costa di Gaza] … e un altro su un progetto per costruire una linea ferroviaria che colleghi il Medio Oriente con l'India [evidentemente per trasferirvi i palestinesi], che sembrava anch'esso essere molto interessante. Penso che il ministro avrebbe potuto sfruttare meglio il suo tempo per preoccuparsi della sicurezza del suo Paese e dell'elevato numero di morti in Medio Oriente e dell'elevato numero di vittime a Gaza".
Se qualcuno avesse avuto ancora dei dubbi sulle intenzioni di Israele a seguito del genocidio in atto a Gaza, una simile "performance" dovrebbe averli definitivamente risolti.
Borrell, comunque, ha mantenuto la calma e ai giornalisti ha dichiarato di essere determinato a perseguire una soluzione a due Stati in Medio Oriente, indipendentemente dal fatto che Israele sia pronto a prendervi parte o meno.
"La pace è un obiettivo molto generale, nessuno direbbe di essere contro la pace; a nostro avviso dovremmo smettere di parlare di pace in Medio Oriente ma parlare di dettagli, della soluzione a due Stati. Se Israele non vuole la soluzione, sarà difficile per loro prendervi parte… ma ciò non impedirà ad altri di prendervi parte".
Inoltre, alludendo all'obiettivo dichiarato di Israele di eliminare Hamas dalla Striscia di Gaza, Borrell ha detto ai giornalisti: "Quali sono le altre soluzioni che hanno in mente? Far partire tutti i palestinesi? Ucciderli tutti? … Il modo in cui stanno distruggendo Hamas non è il modo giusto per farlo. Stanno sigillando l'odio per generazioni".
Prima della riunione Borrell, illudendosi, aveva detto:
It is our moral obligation to try to find a solution, said HR/VP @JosepBorrellF ahead of the #FAC, where he will discuss a comprehensive approach towards a 2-state solution, as presented to Members states pic.twitter.com/rwCKhOjjqU
— European External Action Service - EEAS 🇪🇺 (@eu_eeas) January 22, 2024
Intanto a Gaza, i militari israeliani continuano a sparare contro tutto ciò che si muove: nelle ultime 24 ore hanno ucciso almeno 190 persone, ferendone 340.