"Abbiamo un altro bambino che è morto assiderato stamattina presto. Questo porta a cinque il numero dei neonati palestinesi morti per ipotermia a Gaza. Secondo il padre di Juma al-Batran, che aveva solo 30 giorni, la famiglia è stata evacuata da Beit Lahiya, nella parte centrale della Striscia di Gaza, otto mesi fa e non aveva una tenda.Avevano solo un paio di coperte e della legna, ed è così che il padre ha protetto la sua famiglia. Ha detto che non era in grado di scaldare il suo bambino. Non era in grado di fornire coperte e vestiti invernali, e non era in grado di sfamare i suoi figli. Juma ha un fratello gemello che attualmente si trova in terapia intensiva.È stato straziante vedere il padre di Juma portarlo in braccio oggi, con le mani e le gambe blu perché stava letteralmente congelando.La zona in cui si erano rifugiati è molto vicina al mare e molto ventosa. Non ci sono teloni o tende e il padre di Juma non è stato in grado di dare ai suoi figli beni di prima necessità.I neonati e i bambini palestinesi non muoiono solo a causa degli attacchi aerei e dell'artiglieria, ma anche di malnutrizione e ipotermia".
Così l'ottima e coraggiosa giornalista di Al Jazeera, Hind Khoudary, in un reportage da Deir el Balah ci ha informato dell'ennesimo crimine di cui si è reso responsabile il "morale" esercito dello Stato ebraico, un esercito di criminali che rende possibili i disegni criminali di Israele.
E dato che questi neonazisti dello Stato ebraico operano con la benedizione e il supporto del cosiddetto occidente democratico, non si fanno mancar nulla nel fare tutto ciò che in un conflitto è vietato dal diritto internazionale umanitario.
Così, dopo aver distrutto l'ospedale Kamal Adwan, da dove hanno portato via anche i generatori (!!!), e averne arrestato il direttore Hossam Abu Safiyeh, oggi a Gaza City hanno attaccato attaccato l'ospedale Ahli e l'ospedale al-Wafaa nella parte occidentale della stessa area. Di quest'ultimo ospedale è stato colpito uno dei piani superiori. A seguito dell'attacco sono state uccise almeno sette persone, mentre altre sono rimaste ferite, alcune in modo grave.
Qualcuno ha notizia di una pur vaga condanna da parte della diplomazia occidentale? Qualcuno ha notizia dell'indignazione dei (post) camerati nostrani per i crimini commessi dai camerati dell'esercito ebraico?
Secondo i media italiani tutta la diplomazia internazionale sarebbe al lavoro per liberare la giornalista Cecilia Sala, detenuta in un carcere in Iran. Bene. La stessa diplomazia, però, non ha alzato neppure un sopracciglio per le decine di giornalisti palestinesi assassinati dal morale esercito dello Stato ebraico.
La domanda conseguente è pertanto naturale: come si può pretendere che tutti rispettino lo stato di diritto e il diritto internazionale (umanitario) quando ci si ricorda della loro esistenza a seconda di chi sia il responsabile di un crimine?