Negli ultimi decenni molti si erano illusi che la guerra non avrebbe più trovato spazio in Europa, che gli orrori che avevano caratterizzato il Novecento fossero mostruosità irripetibili, che l'integrazione economica e politica che avevamo perseguito con la creazione dell'Unione europea ci mettesse al riparo dalla violenza, che le istituzioni multilaterali create dopo la Seconda guerra mondiale fossero destinate a proteggerci per sempre; in altre parole, che potessimo dare per scontate le conquiste di pace, sicurezza, benessere che le generazioni che ci hanno preceduto avevano ottenuto con enormi sacrifici.Le immagini che ci arrivano da Kiev, Kharkiv, Mariupol e dalle altre città dell'Ucraina in lotta per la libertà dell'Europa segnano la fine di queste illusioni. L'eroica resistenza del popolo ucraino e del suo presidente Zelensky ci mettono davanti una nuova realtà e ci obbligano a compiere scelte fino a pochi mesi fa impensabili. Voglio ribadire ancora una volta tutta la mia solidarietà, quella del Governo e degli italiani al presidente Zelensky, al Governo ucraino e a tutte le cittadine e i cittadini dell'Ucraina.Voglio inoltre esprimere vicinanza alle 236.000 persone di nazionalità ucraina presenti in Italia, che vivono giorni drammatici per il destino dei propri cari.
Queste le parole con cui oggi il premier Draghi ha iniziato il suo riassunto al Parlamento in relazione agli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina. Di seguito, sono riportati alcuni dei passaggi più significativi.
Il disegno del presidente Putin si rivela oggi con contorni nitidi nelle sue parole e nei suoi atti. Nel 2014 la Russia ha annesso la Crimea con un referendum illegale e ha incominciato a sostenere dal punto di vista finanziario e militare le forze separatiste nel Donbass. La settimana scorsa ha riconosciuto le due cosiddette repubbliche di Donetsk e Lugansk. Subito dopo, in seguito a settimane di disinformazione, ha invaso l'Ucraina con il pretesto di un'operazione militare speciale.Le minacce di far pagare, con conseguenze mai sperimentate prima nella storia, chi osa essere di intralcio all'invasione dell'Ucraina e il ricatto estremo del ricorso alle armi nucleari ci impongono una reazione rapida, ferma e soprattutto unitaria.Tollerare una guerra di aggressione nei confronti di uno Stato sovrano europeo vorrebbe dire mettere a rischio, in maniera forse irreversibile, la sicurezza e la pace in Europa. Non possiamo lasciare che questo accada.Mentre condanniamo la posizione del presidente Putin, dobbiamo ricordarci che questo non è uno scontro contro la Nazione e i suoi cittadini, molti dei quali non approvano le azioni del loro Governo. Dall'inizio dell'invasione sono circa 6.000 le persone arrestate per aver manifestato contro l'invasione dell'Ucraina, 2.700 solo nella giornata di domenica. Ammiro il coraggio di chi prende parte a queste manifestazioni. Il Cremlino dovrebbe ascoltare queste voci e abbandonare i suoi piani di guerra. ...
A fronte del rafforzamento delle misure difensive sul fianco Est della NATO, il presidente Putin ha messo in allerta le forze di deterrenza russe, incluso il dispositivo difensivo nucleare. È un gesto grave, che però dimostra quanto la resistenza degli ucraini e le sanzioni inflitte alla Russia siano efficaci.Un altro segnale preoccupante proviene dalla vicina Bielorussia, i cui cittadini domenica hanno votato a favore di alcune rilevanti modifiche della Costituzione ed eliminato lo status di Paese denuclearizzato. Questo potrebbe implicare la volontà di dispiegare sul proprio suolo armi nucleari provenienti da altri Paesi. ...
Domenica, nel Consiglio straordinario dei ministri dell'interno dell'Unione europea è stata valutata la possibilità - che l'Italia sostiene - di applicare per la prima volta la direttiva sulla protezione temporanea prevista in caso di afflusso massiccio di sfollati. Questa direttiva garantirebbe agli ucraini in fuga di soggiornare nell'Unione europea per un periodo di un anno rinnovabile ed eviterebbe di dover attivare onerose procedure di asilo dopo i novanta giorni senza visto. La direttiva porterebbe inoltre gli Stati membri a indicare la propria capacità di accoglienza e a cooperare tra loro per il trasferimento della residenza delle persone da uno Stato all'altro. ...
Sul piano militare il comando supremo delle potenze alleate in Europa ha emanato l'ordine di attivazione per tutti e cinque i piani di risposta graduale che ho illustrato la settimana scorsa. Questo consente di mettere in atto direttamente la prima parte dei piani e incrementare la postura di deterrenza sul confine orientale dell'Alleanza con le forze già a disposizione. ...
L'Italia ha risposto all'appello del presidente Zelensky, che aveva chiesto equipaggiamenti, armamenti e veicoli militari per proteggersi dall'aggressione russa. È necessario che il Governo democraticamente eletto sia in grado di resistere all'invasione e difendere l'indipendenza del Paese. A un popolo che si difende da un attacco militare e chiede aiuto alle nostre democrazie non è possibile rispondere solo con incoraggiamenti e atti di deterrenza. Questa è la posizione italiana, dell'Unione europea e di tutti i nostri alleati. ...
Abbiamo adottato tempestivamente sanzioni senza precedenti, che colpiscono moltissimi settori e un numero importante di entità e individui, inclusi il presidente Putin e il ministro Lavrov. Sul piano finanziario le misure restrittive adottate impediranno alla Banca centrale russa di utilizzare le sue riserve internazionali per ridurre l'impatto delle nostre misure restrittive. In ambito Unione europea si sta lavorando a misure volte alla rimozione dal sistema Swift di alcune banche russe. Questo pacchetto ha già inflitto costi molto elevati a Mosca. Nella sola giornata di lunedì il rublo ha perso circa il 30 per cento del suo valore rispetto al dollaro.La Borsa di Mosca si è chiusa ieri, ed è rimasta chiusa, e la Banca centrale russa ha più che raddoppiato i tassi di interesse, passati dal 9,5 al 20 per cento, per provare a limitare il rischio di fughe di capitali.Stiamo approvando forti misure restrittive anche nei confronti della Bielorussia, visto il suo crescente coinvolgimento nel conflitto. La Russia ha subito anche un durissimo boicottaggio sportivo con l'annullamento di tutte le competizioni con squadre russe in ogni disciplina. L'Italia è pronta ad ulteriori misure restrittive, ove fossero necessarie. In particolare ho proposto di prendere ulteriori misure mirate contro gli oligarchi. L'ipotesi è quella di creare un registro internazionale pubblico degli oligarchi che hanno un patrimonio superiore ai 10 milioni di euro. Ho poi proposto di intensificare ulteriormente la pressione sulla Banca centrale russa e di chiedere alla Banca dei regolamenti internazionali, che ha sede in Svizzera, di partecipare alle sanzioni. ...
Il Governo è inoltre al lavoro per mitigare l'impatto di eventuali problemi per quanto riguarda le forniture energetiche. Al momento non ci sono segnali di un'interruzione delle forniture di gas. Tuttavia è importante valutare ogni evenienza, visto il rischio di ritorsioni e di un possibile ulteriore inasprimento delle sanzioni. L'Italia importa circa il 95 per cento del gas che consuma e oltre il 40 per cento proviene dalla Russia. Nel breve termine anche una completa interruzione dei flussi di gas dalla Russia, a partire dalla prossima settimana, non dovrebbe di per sé comportare seri problemi. L'Italia ha ancora due miliardi e mezzo di metri cubi di gas negli stoccaggi e l'arrivo di temperature più miti dovrebbe comportare una significativa riduzione dei consumi da parte delle famiglie. La nostra previsione è che saremo in grado di assorbire eventuali picchi di domanda attraverso i volumi in stoccaggio e altre capacità di importazione. Tuttavia, in assenza di forniture dalla Russia, la situazione per i prossimi inverni, ma credo anche per il prossimo immediato futuro, rischia di essere più complicata. Il Governo ha allo studio una serie di misure per ridurre la dipendenza italiana dalla Russia. Le opzioni al vaglio, perfettamente compatibili con i nostri obiettivi climatici, riguardano prima di tutto le importazioni di gas da altri fornitori, come l'Algeria o l'Azerbaigian; un maggiore utilizzo dei terminali di gas naturale liquido a disposizione; eventuali incrementi temporanei nella produzione termoelettrica a carbone o petrolio, che non prevedrebbero comunque l'apertura di nuovi impianti. Se necessario, sarà opportuno adottare una maggiore flessibilità sui consumi di gas, in particolare nel settore industriale e in quello termoelettrico. ...
È necessario procedere spediti sul cammino della difesa comune, per acquisire una vera autonomia strategica che sia complementare all'Alleanza atlantica. La minaccia portata oggi dalla Russia è una spinta a investire nella difesa più di quanto abbiamo mai fatto finora; possiamo scegliere se farlo a livello nazionale oppure europeo. Il mio auspicio è che tutti i Paesi scelgono di adottare sempre più un approccio comune. Un investimento nella difesa europea è anche un impegno a essere alleati.Lo straordinario afflusso di rifugiati, che ha già incominciato ad arrivare dall'Ucraina, ci obbliga poi a rivedere le politiche di immigrazione che ci siamo dati come Unione europea. In passato l'Unione si è dimostrata miope nell'applicare dei regolamenti datati. Oggi l'Italia è pronta a fare la sua parte per ospitare chi fugge dalla guerra e per aiutarli a integrarsi nella società. I valori europei dell'accoglienza e della fratellanza devono valere oggi più che mai.In caso di interruzione delle forniture di gas dalla Russia, l'Italia avrebbe più da perdere rispetto ad altri Paesi europei che fanno affidamento su fonti diverse, ma questo non diminuisce la nostra determinazione a sostenere sanzioni che riteniamo giustificate e necessarie. È però importante muoverci nella direzione di un approccio comune per lo stoccaggio e l'approvvigionamento di gas; farlo permetterebbe di ottenere prezzi ben più bassi dai Paesi produttori e assicurarci vicendevolmente in caso di shock isolati.La guerra avrà conseguenze sul prezzo dell'energia che dovremo affrontare con nuove misure a sostegno delle imprese e delle famiglie. È opportuno che l'Unione europea li agevoli per evitare contraccolpi eccessivi sulla ripresa. In prospettiva, questa crisi ci ricorda l'importanza di avere una visione davvero strategica e di lungo periodo nella discussione sulle nuove regole di bilancio in Europa. A dicembre, insieme al presidente francese Macron, abbiamo proposto di favorire con le nuove regole gli investimenti nelle aree di maggiore importanza per il futuro dell'Europa, come la sicurezza e la difesa dell'ambiente. Il disegno esatto di queste regole deve essere discusso con tutti gli Stati membri. Tuttavia, questa crisi, come anche la transizione ecologica, come anche altri impegni successivi alla pandemia che ci siamo trovati a dover affrontare, rafforza la necessità di scrivere regole compatibili con le ambizioni che abbiamo per l'Europa.L'invasione da parte della Russia non riguarda soltanto l'Ucraina, è un attacco alla nostra concezione dei rapporti tra Stati basati sulle regole e sui diritti. Non possiamo lasciare che in Europa si torni ad un sistema dove i confini sono disegnati con la forza e dove la guerra è un modo accettabile per espandere la propria area di influenza. Il rispetto della sovranità democratica è una condizione per una pace duratura (Applausi) ed è al cuore del popolo italiano che, come disse Alcide De Gasperi, è pronto ad associare la propria opera a quella di altri Paesi per costruire un mondo più giusto e più umano. La lotta che appoggiamo oggi, i sacrifici che compiremo domani sono una difesa dei nostri principi e del nostro futuro ed è per questo che chiedo al Parlamento il suo sostegno oggi.