Chi entra nelle austere aule del Parlamento europeo in questi giorni viene immediatamente attirato da una serie di splendidi presepi, oltre che da un grande albero di Natale. Anche questo un segno tangibile che l'aria a Bruxelles sembra davvero cambiata in questa nuova legislatura E che c'è di strano qualcuno potrebbe dire, siamo a Natale.  Ed invece la cosa ha qualcosa di eccezionale, per chi frequenta il parlamento europeo e le sue consuetudini da tempo.

Nel novembre del 2021 fece sensazione un documento reso pubblico dal quotidiano "Il Giornale",  in cui erano contenute delle linee guida per una comunicazione inclusiva della Commissione Ue, in cui si invitava a non utilizzare la frase «il periodo natalizio può essere stressante» ma a dire «il periodo delle vacanze può essere stressante» raccomandando di usare nomi generici invece di «nomi cristiani» come «Maria e Giovanni».

Il documento poi fu ritirato ma negli anni successivi rimase a Bruxelles la volontà di non esporre simboli cristiani per le festività natalizie a cominciare dal presepe, almeno fino a quest'anno. Insomma per chi ha come noi l'usanza di festeggiare il Natale e i suoi simboli, restava, come avevano fatto i due eurodeputati dell'Ecr Nicola Procaccini e Carlo Fidanza, soltanto come nel tempo del proibizionismo, l'allestimento in gran segreto di un piccolo presepe nel chiuso delle loro stanze. Ed è proprio Nicola Procaccini, copresidente del gruppo dei conservatori dell'Ecr, in un video sui social, a salutare questo grande cambiamento all'interno delle istituzioni europee:

«Fino a ieri era impossibile vedere: Merry Christmas. Voi sapete che qui al parlamento europeo la parola Natale è stata vietata fino a pochi giorni fa. Si poteva usare solo buone feste o gli auguri di stagione». 

D'altra parte il parlamento europeo, in nome della inclusività, ha dato prove davvero singolari di stravaganza e paradosso. Dall’Europa, ad esempio, è nata l’idea di investire milioni di euro per avvicinare i giovani al mondo Lgbt attraverso il programma Erasmus. Il “Dragtivism”. Oppure ancora qualcuno ricorda una mostra in cui venivano raffigurate alcune immagini blasfeme di Gesù Cristo in versione drag queen.

Però la parola Natale e i suoi simboli venivano banditi come se fossero una bestemmia, almeno fino a qualche settimana fa. Ora c'è da sperare che il buon senso adottato in questa occasione, venga usato anche per questioni piu importanti, come quelle legate all'economia, alla sicurezza, alla difesa, temi su cui l'Europa da tempo mostra tutta le sua debolezze  e contraddizioni.