L'avvocato Jenny Afia, che rappresentava Johnny Depp nel processo da lui intentato contro il tabloid inglese The Sun a seguito di un articolo in cui veniva definito "wife beater", aveva definito il verdetto, sfavorevole al suo cliente, iniquo e sconcertante per il fatto che il giudice avesse accettato come veritiero quanto detto da Amber Heard durante la sua testimonianza, mentre non aveva dato alcun valore alla "montagna" di prove documentali a discarico di Depp e alle testimonianze a suo favore di agenti di polizia, medici e altri che hanno smontato le accuse di violenza punto per punto.

Ma Depp aveva poi intentato un'altra azione legale per diffamazione contro Amber Heard, stavolta negli stati Uniti, a seguito di un articolo da lei firmato sul Washington Post nel 2018, intitolato "Ho parlato contro la violenza sessuale e dovuto far fronte all'ira della nostra cultura. Questo deve cambiare".

Il processo si è tenuto a Fairfax in Virginia. Dopo sei settimane di udienze e 13 ore di camera di consiglio, la giuria ha sentenziato che Amber Heard ha diffamato Johnny Depp e per questo dovrà risarcirlo con 15 milioni di dollari, cifra comunque inferiore ai 50 milioni chiesti all'avvio della causa. La giuria ha assegnato un risarcimento di 2 milioni di dollari perché l'avvocato dell'ex marito ha definito "un imbroglio" le sue accuse. 

"La delusione che provo oggi supera qualsiasi dichiarazione", ha detto Amber Heard dopo il verdetto. "Avevo portato una montagna di prove, ma non sono state abbastanza per resistere alla sproporzionato potere e alla sproporzionata influenza del mio ex marito", aggiungendo che il verdetto rappresenta "un ritorno all'epoca in cui una donna che avesse osato rivelare una violenza domestica veniva pubblicamente umiliata".

Questo, invece è quanto ha dichiarato Johnny Depp:


Sulla vicenda ci sarebbe anche da chiedersi del perché abbia avuto tanto risalto sui media di tutto il mondo, tanto da risultare, giovedì, la notizia di apertura di quasi tutte le testate, e non certo solo quelle di gossip. 

Ma non avendo un'ipotesi perlomeno plausibile lascio la considerazione in sospeso, pur con un vago senso di sgomento.