Si è concluso a Roma il secondo round di colloqui tra Iran e Stati Uniti sul programma nucleare di Teheran, ospitato presso l'ambasciata dell'Oman nel quartiere della Camilluccia. Come riportato dall'agenzia iraniana Tasnim, il clima durante le discussioni è stato definito “costruttivo”, segnalando un possibile passo avanti nel complesso percorso diplomatico tra i due Paesi.  

Esmail Baghaei, portavoce del ministero degli Esteri iraniano, intervenuto subito dopo la chiusura dei negoziati, ha ribadito l'impegno di Teheran a proseguire con "serietà" il dialogo per ottenere la revoca delle sanzioni economiche internazionali. "L'Iran continuerà i colloqui in modo costruttivo e mirato", ha dichiarato alla televisione di Stato, sottolineando la volontà del governo di raggiungere un accordo sostenibile.  

La cornice diplomatica è stata facilitata dal Sultanato dell'Oman, che ha offerto la propria sede romana come terreno neutrale. In un messaggio pubblicato su X, Baghaei ha precisato che gli incontri si sono svolti "in modo indiretto", con la mediazione del ministro degli Esteri omanita, e che le parti hanno concordato di proseguire il dialogo a livello tecnico già nei prossimi giorni. Un ulteriore round negoziale è previsto per sabato 26 aprile in Oman, dove interverrà l'inviato statunitense Steve Witkoff.  

Incoraggianti anche le dichiarazioni di Abbas Araghchi, ministro degli Esteri iraniano, che in un'intervista alla tv di Stato ha definito "utili" i colloqui di Roma. "Questa volta siamo riusciti a raggiungere una migliore comprensione di principi e obiettivi comuni", ha affermato, aggiungendo: "Spero che, dopo i prossimi incontri tecnici, ci troveremo in una posizione più avanzata". Araghchi ha confermato che gli esperti delle due delegazioni si riuniranno in Oman già prima del vertice del 26 aprile, per preparare il terreno ai negoziatori.  

Teheran insiste sulla necessità di garanzie concrete per il ritorno all'accordo del 2015 (JCPOA), abbandonato dall'amministrazione Trump nel 2018. Washington, dal canto suo, chiede all'Iran di limitare le attività nucleari e di cooperare con gli ispettori dell'AIEA.  

Secondo il corrispondente di politica estera dell'IRNA, non corrisponde a verità che durante il colloquio sia stata sollevata, da parte di Washington, la richiesta all'Iran di fermare il suo programma nucleare.