"Adesso si può affermare che le truppe russe abbiano iniziato la battaglia per il Donbass, per la quale si stavano preparando da molto tempo. Gran parte dell'intero esercito russo è ora concentrata su questa offensiva.Non importa quanti soldati russi siano stati portati lì, noi combatteremo. Ci difenderemo. Lo faremo ogni giorno. Non rinunceremo a nulla di ucraino e non abbiamo bisogno di ciò che non è nostro.E sono grato a tutti i nostri combattenti, a tutte le nostre città eroiche nel Donbass, a Mariupol e anche alle città della regione di Kharkiv che stanno resistendo, difendendo il destino dell'intero Stato, respingendo le forze degli invasori. Rubizhne, Popasna, Zolote, Lysychansk, Severodonetsk, Kramatorsk e tutti gli altri che sono stati con l'Ucraina per tutti questi anni e per sempre".

Così il presidente ucraino, Zelensky, ha dichiarato ieri sera nel consueto appello rivolto alla nazione. Un appello che le autorità locali hanno fatto proprio invitando i residenti dell'Ucraina orientale ad abbandonare il più possibile ed il prima possibile le loro abitazioni, cercando rifugio a ovest, dove, almeno secondo le molte persone che stanno rientrando nel Paese, la situazione si starebbe normalizzando, nonostante i recenti attacchi a Kiev e Leopoli. 

La prossima offensiva russa avverrà non più, come quella precedente nel nord del Paese, tra boschi e paludi, ma in campo aperto e questo renderà lo scontro ancor più aspro per il maggiore impiego di artiglieria e carri armati, con conseguenze ancor più gravi per quelle che saranno le perdite tra i due eserciti, senza dimenticare le conseguenze sui civili. 

Ma la prossima carneficina annunciata non sembra far breccia nella diplomazia, così Russia e Ucraina vogliono far pesare il bilancio dei morti sul tavolo negoziale per giustificare, da parte di ciascuno, le proprie rivendicazioni.

Ma quello che sappiamo fin d'ora è che le conseguenze di questa guerra sono drammatiche per l'Ucraina e lo saranno ancor di più nelle prossime settimane; sono drammatiche per la Russia per le conseguenze economiche relative alle sanzioni; lo stesso vale per l'Europa (non per gli Stati Uniti) che con la Russia aveva notevoli relazioni di scambi commerciali... Ma soprattutto le conseguenze saranno drammatiche per quei Paesi che si appoggiavano all'Ucraina per soddisfare gran parte delle esigenze alimentari di base.

Secondo l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, circa un terzo dei campi dell'Ucraina quest'anno non potrà essere utilizzato per piantare grano, orzo, girasoli e mais quest'anno. Questo significa che ciò aggraverà la crisi alimentare, e umanitaria, di 36 paesi dei 55 che hanno gravi problemi alimentari  e che finora avevano dipeso dalle esportazioni ucraine e russe per i loro approvvigionamenti.

Il nuovo fronte militare nel Donbass è di poco inferiore ai 500 Km. Finora, le forze russe sono riuscite a sfondare solo in due aree nell'oblast di Luhansk. Allo stesso tempo, l'esercito russo continua a bombardare Mariupol, i cui difensori chiedono l'evacuazione di donne e bambini presenti nelle aree ancora sotto il loro controllo.

Questo, invece, è l'ultimo bollettino delle perdite russe fornito dal ministero della Difesa ucraino. 20.800 i soldati russi rimasti uccisi dal 24 febbraio. Le forze armate ucraine hanno riferito che la Russia ha anche perso 802 carri armati, 2.063 mezzi corazzati per il trasporto di personale, 1.495 veicoli, 386 pezzi di artiglieria, 132 sistemi di lancio multiplo di razzi, 67 sistemi di difesa antiaerea, 150 elicotteri, 169 aerei, 76 depositi di carburante, 158 UAV e 8 imbarcazioni.