# Ucraina e l'uso dei missili ATACMS: una nuova fase nella guerra con la Russia
Questo martedì, nel millesimo giorno dall'inizio del conflitto, l'Ucraina ha lanciato un attacco in territorio russo utilizzando i missili ATACMS forniti dagli Stati Uniti. L'attacco è avvenuto con il consenso degli Stati Uniti e, anche per tale motivo, rappresenta un'escalation importante che potrebbe avere gravi ripercussioni sia sul fronte militare che su quello diplomatico.
Secondo quanto riportato da Mosca, sei missili ATACMS sono stati lanciati contro una struttura militare a Karachev nella regione di Bryansk, situata a circa 110 chilometri oltre il confine ucraino. La Russia ha dichiarato di aver abbattuto cinque dei sei missili, ma i detriti del sesto hanno colpito un deposito militare, innescando un incendio rapidamente domato e senza causare vittime.
L'Ucraina ha rivendicato l'operazione, affermando di aver colpito con successo un deposito di armi russo e di aver provocato esplosioni secondarie. Tuttavia, Kiev non ha dichiarato le armi utilizzate: è stata una fonte ufficiale ucraina, le cui affermazioni sono state confermate da un funzionario statunitense, a rivelare l'impiego dei missili ATACMS.
Il presidente Volodymyr Zelensky, in visita in Europa, si è rifiutato di confermare se l'attacco all'arsenale militare russo sia stato effettuato o meno con missili ATACMS, ma ha ribadito che Kiev possiede armi a lungo raggio e che le impiegherà.
L'attacco con gli ATACMS certifica la capacità dell'Ucraina di condurre operazioni offensive oltre il proprio territorio, ma solleva anche interrogativi su come Mosca risponderà e su quale sarà il ruolo dell'Occidente in questa nuova fase. Gli esperti ritengono che, sebbene le armi avanzate possano prolungare il conflitto, è improbabile che riescano da sole a determinarne la fine.
Il futuro del conflitto in Ucraina dipenderà non solo dalle mosse militari, ma anche da decisioni politiche e diplomatiche che potrebbero ridisegnare l'assetto della sicurezza globale.