Cosa pensa degli altolà dell’ex premier?
«Penso che Martina abbia ragione, l’atteggiamento di Renzi fa molto male al Pd. Oggi i partiti personali sono di moda ma in tutto il mondo funzionano fino a quando il leader vince. Quando si perde in un referendum, alle regionali, alle amministrative e, alle politiche, si dimezzano i consensi, i partiti personali perdono».

E se il leader sconfitto ritorna?
«Per il Pd il punto di partenza dovrebbe essere ancora l’analisi, mai fatta, della nostra sconfitta al referendum costituzionale. Gli italiani non hanno detto di no alla riforma, ma punito quel modello di potere che era emerso durante la campagna elettorale di Renzi. E questo l’ex segretario non lo ha capito. Le racconto una cosa».

Prego.
«Dopo il 4 dicembre 2016 andai a Firenze ed ebbi una lunga e bella conversazione con Renzi, al quale suggerii di mollare tutto per qualche anno e di partire, anche fuori d’Italia. Lui mi rispose “è impossibile, perché tutti mi chiedono di restare almeno al partito, ma io Luigi ti assicuro che cambierà tutto, condividerò ogni decisione…”. Pensai che la stagione del suo ego strabordante fosse finita. E invece no, non ci è riuscito e sta facendo molto male al Pd».

Poiché le parole riportate in precedenza, riprese da un articolo del Corriere, sono state dette non da Emiliano, non da Boccia e neppure da Dario Franceschini, bensì dal più che misuratissimo e sempre allineatissimo Luigi Zanda, le cui radici appartengono alla Democrazia Cristiana, le giravolte dei renziani come quelle del loro stesso capo nel difendere l'uscita televisiva di domenica scorsa di Matteo Renzi, appaiono ancor più assurde oltre che inopportune.

A questo punto bisognerà comunque attendere il risultato della Direzione nazionale di domani per quanto riguarda non solo la risposta ufficiale che il Partito Democratico darà ai 5 Stelle, ma anche per sapere o meno se ci sarà un chiarimento sulla leadership.

Difficile, comunque, che tale chiarimento possa poi portare ad un passo indietro da parte di Renzi che voci di corridoio lo vedrebbero già trattare con Salvini per vedere come poter far partire un governo insieme al centrodestra!


Ed è forse anche per tale motivo che nelle ultime ore Luigi Di Maio insiste nelle accuse a Salvini e alla Lega relative alla presunta fedeltà alla coalizione del centrodestra, pretendendo che si ritorni subito alle urne: "Salvini ha cambiato idea per prendersi le poltrone e ora è lui a volere a tutti i costi il governo con Berlusconi, uno di quelli che ci ha regalato la legge Fornero. Alla faccia della coerenza! Non resta che tornare subito al voto."


Di rimando a Di Maio, Matteo Salvini, ieri a "lezione di ruspa", dichiara: "Non rispondo a insulti e sciocchezze su soldi e poltrone, per noi lealtà e coerenza valgono più dei ministeri. Voglio dare un governo agli italiani, se i grillini preferiscono litigare lo faremo da soli. Bloccare anche la partenza dei lavori delle commissioni parlamentari è da irresponsabili."

Perché la coerenza di Salvini possa essere rappresentata fino in fondo, al segretario della Lega non resta che rimangiarsi le parole su Renzi ed il Pd e poi sarà a posto... pronto per governare e, perché no, pronto a fare pure il premier. E che problema ci sarebbe? Anche di Berlusconi non ne voleva più sapere...