"Noi preferiamo un accordo per un governo politico, ma sui contenuti nessun passo in avanti, né di Pd, né dei 5 stelle... Gli altri partiti non accettano nessuna mediazione sui temi grossi e non vogliono neppure mettere nulla per iscritto. Sulla giustizia zero assoluto...C'è un arrocco continuo sui temi proposti da noi. Fino ad ora non c'è stato nessun elemento di discontinuità, vogliono mantenere tutto così, uguale, come se nulla fosse accaduto".
Le dichiarazioni sopra riportate sono quelle che le agenzie attribuiscono a Matteo Renzi, pronunciate quest'oggi in una riunione con i parlamentari di Italia Viva per commentare il lavoro finora svolto da Roberto Fico su mandato di Mattarella.
In realtà, le dichiarazioni sono state fatte filtrare appositamente da Italia Viva, i cui parlamentari in queste ore stanno provocando e battibeccando con coloro con cui dovrebbero formare un'alleanza di governo, in primis, Boschi e Faraone che addirittura siedono al tavolo "ufficiale" delle trattative.
Un imprevisto sulla via che pareva spianata per il Conte ter? Ma certo che no. L'imprevisto era già ampiamente previsto e messo in conto da Renzi, in base alla sceneggiatura che già aveva scritto prima di mettere in scena questa pantomima.
Confidando sulla responsabilità del Pd e sui grillini al secondo mandato che non potrebbero comunque ripresentarsi alle prossime politiche, Renzi è convinto, e finora a pieno diritto, di poter pilotare la crisi che lui stesso ha voluto.
Pd e 5 Stelle hanno ceduto nel voler tentare una nuova esperienza di governo con Italia Viva, dopo aver detto "mai più con Renzi".
Adesso, se continueranno a farsi menare per il naso, accetteranno un nuovo premier al posto di Conte e i renziani (Maria Elena Boschi in primis) in tutti i ministeri di peso che dovranno gestire i fondi del Recovery Fund.
Il calar le braghe a Matteo Renzi permetterà a 5 Stelle e Pd di salvare la poltrona e lo stipendio fino a fine legislatura, ma c'è il rischio concreto che questo possa esser mal digerito dai loro elettori, che non mancherebbero di dimostrare il loro "malumore" quando potranno votare.
In tal caso, Renzi avrebbe fatto "en plein".
C'è un'alternativa? Le alternative esistono sempre. Sarebbe sufficiente che Zingaretti si presentasse davanti ad un microfono e dicesse ora basta, dando un ultimatum ai parlamentari che volessero sostenere un governo senza Renzi di farsi avanti entro 24 ore, altrimenti elezioni.
In quel caso dovrebbero mettere le transenne per gestire la fila. Basterebbe avere solo un po' più di coraggio e un po' meno di buon senso.