Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane: “Esprimiamo anzitutto vicinanza e solidarietà alle persone che, durante le manifestazioni Propal che si sono svolte a Milano, sono state prese di mira proprio per il loro impegno a tutela dei valori più fondanti della nostra Italia, ribadendo l'impegno a tutelare in ogni sede sicurezza e a porre un freno ad ogni abuso delle libertà. È preoccupante che nelle città più importanti di Italia si possa liberamente inneggiare al terrore e ai massacri. Avvicinandoci al 7 ottobre siamo chiamati ad un bilancio, anche morale, di quanto avvenuto e ribadiamo il diritto di Israele a difendersi dopo mesi di attacchi subiti con un'azione che mira esclusivamente a estirpare il terrorismo a beneficio della dell'intera regione, e della futura sicurezza delle nostre città e libertà degli stessi illusi e miopi manifestanti che abbiamo visto ancora oggi. L'Italia rischia seriamente di trovarsi al proprio interno un raggruppamento ideologico che mina la democrazia, elemento questo da non sottovalutare”.

Emanuele Fiano, appartenente alla comunità ebraica milanese, già deputato del Partito Democratico non eletto alle politiche del 2022 e alle europee del  2024: 
"Questo cartello con la foto di Liliana Segre, esposta alla pubblica accusa di essere agente sionista, è stato esposto oggi in un corteo propal di Milano. Liliana Segre, sopravvissuta di Auschwitz è dunque rea di aver espresso la propria opinione sull'uso del termine Genocidio, nel caso dell'atroce guerra in corso, opinione di Liliana Segre sull'uso di quel termine, che peraltro io condivido. E nella stessa manifestazione anche Riccardo Pacifici, è stato parimenti etichettato. Per chi considera il sionismo un reato contro l'umanità, avere etichettato così queste due persone significa averle messe nel mirino degli odiatori pericolosi, dei cani sciolti del terrorismo, di coloro che inneggiano all'espulsione degli israeliani e alla soppressione dello Stato di Israele. Insomma un marchio minaccioso di infamia. Cosa penso di quel conflitto l'ho chiarito innumerevoli volte qui, ma questo cartello e questo affibbiare questa denominazione è gravissimo, pericoloso ed immondo. A Liliana sorella di prigionia di mio padre, e a Riccardo la mia solidarietà contro questa minaccia orribile e pericolosa".

Ignazio La Russa, (post)fascista di FdI e presidente del Senato: "Condanna ferma e decisa per quanto accaduto al corteo pro Palestina di Milano, durante il quale sono stati esposti cartelli con nomi e cognomi di persone che vengono accusate di essere 'agenti sionisti', tra cui la senatrice a vita Liliana Segre, il ministro della Difesa Guido Crosetto e Riccardo Pacifici. Ci troviamo dinnanzi a pericolose violenze verbali e diffamazioni che non possono essere accettate. A Liliana Segre, Guido Crosetto e Riccardo Pacifici giunga la solidarietà mia personale e del Senato della Repubblica".

Tali dichiarazioni fanno seguito alla manifestazione pro Palestina che si è tenuta sabato a Milano, in riferimento  ai cartelli esposti con la scritta "agente sionista" sopra i volti della senatrice a vita Liliana Segre, del ministro della Difesa Guido Crosetto, dell'ex presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, del presidente di Stellantis John Elkann e dell'imprenditore Marco Carrai, console onorario di Israele. 

A seguito dell'esposizione di tali cartelli, i media hanno commentato l'iniziativa definendola scioccante. Sullo stesso tono, come riportano gli esempi a inizio articolo, anche le dichiarazioni di molte personalità pubbliche.

Quello che però i "critici" non spiegano è il perché definire, a livello informativo, una persona "agente sionista" sarebbe scioccante. Solo il fatto di averlo denunciato sarebbe un problema? Quelle persone rappresentate nei cartelli si rifiutano di riconoscere il genocidio messo in atto da Israele a Gaza, facendo anche intendere - e alcuni lo dichiarano apertamente - come giusto e dovuto l'aver raso al suolo Gaza provocando oltre 150mila vittime e di aver iniziato a fare altrettanto in Cisgiordania e in Libano.

Secondo Treccani, agente è colui che agisce... pertanto, il termine non può essere considerato un'offesa. Idem per quanto riguarda sionista,  che significa  rappresentante, sostenitore, fautore del sionismo. E il sionismo, alla base dello Stato ebraico di Israele, sarebbe un termine offensivo? Impossibile crederlo. Eppure, come riportato sui media, il contenuto di quei cartelli sarebbe scioccante... senza neppure - vagamente - spiegarne il motivo.

Coloro che si sono detti scioccati, disgustati, inorriditi e quant'altro da una affermazione che riproduce unicamente un dato di fatto sono coloro che, come le personalità nei cartelli, ritengono che:

l'attacco e la strage del 7 ottobre nel sud di Israele  giustifichi la guerra senza fine nei confronti non di Hamas, ma dei palestinesi a Gaza. Coloro che si sono strappati i capelli per descrivere quanto quell'episodio fosse condannabile (tra l'altro una parte dei 1.140 morti sono stati vittime del fuoco dell'IDF che ha agito anche in base al cosiddetto "protocollo Annibale"), nel corso degli anni non hanno detto nulla e non si sono scandalizzati dei circa 14mila palestinesi uccisi da Israele dal gennaio 2000 al settembre 2023. Evidentemente, secondo loro, uccidere migliaia di palestinesi è dovuto, mentre è un crimine inenarrabile ribellarsi e uccidere mille ebrei. Perché? Non viene spiegato.

Tra le molte cose che non vengono spiegate è perché chiunque resista contro le prevaricazioni di Israele debba essere definito terrorista. Lo Stato ebraico è nato grazie alla leva del terrorismo, dopo che neppure Montgomery era riuscito a fermare le atrocità di Irgun e Lehi contro le truppe britanniche che gestivano il mandato in Palestina. Ma di quei terroristi nessuno parla. E quando smette uno di essere terrorista? Begin e Shamir, che accusavano di terrorismo i palestinesi hanno guidato Irgun e Lehi, macchiandosi di ogni tipo di delitto. Ma nessuno lo ricorda. Come nessuno ricorda che lo stesso direttore dello Shin Bet poche settimane fa ha definito terroristi i coloni ebrei in Cisgiordania che appartengono al movimento dei "Giovani delle colline". Perché di tutto questo nessuno ne parla e nessuno si scandalizza? Non viene spiegato.

E che dire delle accuse di genocidio nei confronti di chi scandisce lo slogan Free Palestine! Nell'atto costitutivo del Likud (fondato nel 1973), attuale partito di Netanyahu, vi è espressamente dichiarato che l'obiettivo di tale partito è una terra di Israele che va dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo, oltre a non riconoscere l'esistenza giuridica della Cisgiordania, definendo quel territorio come Giudea e Samaria e, pertanto, "terra di conquista". Sono le motivazioni che stanno alla base della colonizzazione della Cisgiordania che va avanti da decenni. La Knesset poco tempo fa ha votato per confermare che Israele non accetterà mai una soluzione a due Stati. Ma nessuno lo ricorda e nessuno si dice scioccato per questo. Perché?

E che dire di persone come Fiano e Segre che non riconoscono il genocidio in atto a Gaza, perché per loro il genocidio riguarda solo gli ebrei come vittime e, pertanto, gli ebrei non possono esserne artefici. Chissà se almeno riconoscono l'esistenza dei crimini di guerra e se quelli commessi dallo Stato ebraico possano essere ritenuti tali! Ma tornando al genocidio i due ignoranti o bugiardi Segre e Fiano non sanno o fingono di non sapere che il genocidio è un crimine riconosciuto dal diritto internazionale che viene commesso, quando vi "è l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale: con 

a) uccisione di membri del gruppo;
b) lesioni gravi all'integrità fisica o mentale di membri del gruppo;
c) il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale;
d) misure miranti a impedire nascite all'interno del gruppo;
e) trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro."

Il punto C è alla base della causa in corso alla Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite contro Israele. Ma nessuno si dice scioccato per la loro ignoranza o le loro bugie. Perché?

E che dire di quanto sta accadendo in Cisgiordania dove l'IDF mette in atto raid distruttivi nei confronti delle infrastrutture di molte città palestinesi, oltre ad ammazzare e a prendere come ostaggi civili che vengono torturati e lasciati marcire nelle carceri militari del morale Stato ebraico.

Si potrebbe continuare all'infinito, ma quanto riassunto è sufficiente per chiedere a coloro che si sono scioccati per dei cartelli, perché non dicono di essere scioccati dai crimini che commette lo Stato canaglia di Israele?

Perché?