Cari leader di Regno Unito, Germania, Francia, Unione Europea, Norvegia, Svezia, Irlanda, Canada, Belgio... Guardate la foto qui sotto: è così che le forze di occupazione israeliane distruggono i vostri progetti di aiuto nella Cisgiordania palestinese.
I gruppi umanitari del West Bank Protection Consortium hanno documentato la distruzione sistematica di case e servizi vitali, inclusi pozzi, progetti agricoli, pannelli solari... Nel villaggio di Khallet al-Thabe, sulle colline a sud di Hebron, il 95% delle proprietà e delle infrastrutture civili è stato distrutto. L'intero villaggio è stato cancellato. La distruzione e le relative minacce continuano in tutta la Cisgiordania occupata. Bambini, donne e famiglie vivono nella costante paura che le squadre di demolizione possano tornare da un momento all'altro. Questa tattica di minaccia continua serve a destabilizzare le comunità e a costringere le famiglie ad abbandonare le loro terre. Ciò può costituire un "trasferimento forzato di popolazioni", una grave violazione del diritto internazionale. Gli edifici finanziati da donatori stranieri non vengono risparmiati. Forse dovrebbero difendere di più le comunità civili a cui hanno donato denaro, ma che non sono riusciti a proteggere?
Questo è quanto ha dichiarato oggi, sul proprio account social, Jan Egeland, diplomatico norvegese, segretario generale del Consiglio Norvegese per i Rifugiati, un'organizzazione umanitaria non governativa che tutela i diritti delle persone colpite da sfollamenti forzati. A molti il suo nome dirà poco, ma per chi si occupa di diritti umani e di diritto umanitario internazionale, Jan Egeland è un punto di riferimento.
Sempre di oggi è la notizia che la municipalità di occupazione israeliana ha emesso un avviso di demolizione per un edificio residenziale nel quartiere di Wadi Qaddum, a est della città di Gerusalemme. Secondo una dichiarazione rilasciata venerdì dal Governatorato di Gerusalemme, le squadre municipali israeliane hanno "riconsegnato" l'ordine di demolizione, concedendo ai residenti un termine ultimo di due settimane.
L'edificio, noto come "Al-Wa'ad Building", è composto da 12 appartamenti e ospita circa 85 residenti palestinesi di Gerusalemme. Un ordine di demolizione simile era stato emesso nel 2022, ma all'epoca gli sforzi popolari e gli interventi di organizzazioni locali e internazionali riuscirono a fermare la demolizione. Difficile che ciò possa ripetersi.
Ieri, forze israeliane pesantemente armate hanno fatto irruzione in tre scuole dell'UNRWA nel campo di Shu'fat, nella Gerusalemme Est occupata, costringendo oltre 550 tra ragazze e ragazzi a lasciare gli edifici. Un membro dello staff dell'UNRWA è stato arrestato. Di conseguenza, l'UNRWA è stata costretta a evacuare tutti i bambini dalle sei scuole che gestisce a Gerusalemme Est.
Le scuole dell'UNRWA sono gestite dalle Nazioni Unite, di proprietà delle Nazioni Unite, pertanto, assaltarle e costringerle a chiudere è una palese violazione del diritto internazionale, come dichiarato dal Commissario generale dell'UNRWA Philippe Lazzarini.
Ma per lo Stato ebraico, azioni simili a quelle appena descritte sono solo bazzecole... un semplice "divertissement"... una sorta di riscaldamento per poi poter al meglio mettere in atto il genocidio a Gaza, dove nelle ultime 24 ore sono state uccise 27 persone e ne sono state ferite 85, e dove da due mesi non entra nulla, perché il democratico Stato ebraico di Israele (con il placet dell'Alta Corte) ha stabilito che far crepare di fame e di sete due milioni di palestinesi è da considerarsi azione legittima.
Tanto inizia ad essere insopportabile l'arroganza dello Stato canaglia di Israele, che pure un governo di centrodestra come quello olandese ha deciso di avanzare una richiesta formale all'Ue per interrompere le relazioni con lo Stato ebraico.
È notizia di oggi che il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp ha chiesto di rivedere l'accordo di partenariato dell'Unione Europea con Israele, citando "sospette violazioni del diritto internazionale umanitario a Gaza".
In una dichiarazione ufficiale, Veldkamp ha annunciato che i Paesi Bassi chiederanno un'analisi approfondita di tutte le esportazioni di beni a duplice uso verso Israele, ovvero beni che possono essere utilizzati sia per scopi civili che militari. La decisione riflette la crescente preoccupazione per gli attacchi militari israeliani a Gaza e in Siria, nonché per l'escalation della violenza dei coloni nella Cisgiordania occupata.
In una lettera formale all'Alto rappresentante dell'UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas, Veldkamp ha messo in dubbio il rispetto da parte di Israele dei principi umanitari fondamentali nella distribuzione degli aiuti a Gaza, ovvero neutralità, imparzialità e indipendenza.
Il ministro olandese ha inoltre sollecitato una revisione approfondita dell'articolo 2 dell'accordo di associazione UE-Israele del 2000, che obbliga entrambe le parti a rispettare il diritto internazionale. Fino al completamento di tale valutazione, il governo olandese sospenderà il suo sostegno al rinnovo del piano d'azione congiunto tra UE e Israele.
Inutile sperare che tale iniziativa possa avere un seguito, visto che l'estone Kaja Kallas - vomitevole, indegna e ipocrita Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza della Commissione... al pari della presidente Ursula von der Leyen -, che minaccia sfaceli a chiunque si azzardi persino ad osare di pronunciare la parola Russia, considera Israele un Paese amico e il genocidio a Gaza una guerra di difesa.
Però, l'iniziativa olandese è almeno un primo passo, utile a smascherare l'indifferenza di governi complici con i crimini dello Stato ebraico, come quello italiano di Giorgia Meloni.