Dopo otto giorni dall'invasione, Kherson è la prima città importante dell'Ucraina a capitolare. Secondo le testimonianze raccolte da alcuni residenti, in queste ore in città tutto è calmo, anche se l'eco di combattimenti è ancora presente nella periferia. Acqua, luce, telefoni... adesso sono nuovamente disponibili. Le persone escono alla ricerca di cibo, pur dovendo sottostare ad alcune regole imposte dagli occupanti russi.
Mariupol, però, è ancora in mano ucraina e lì continuano i bombardamenti, ed è impossibile persino soccorrere i feriti. Mariupol, sul mare d'Azov è l'ultimo ostacolo che impedisce ai Russi di creare un corridoio via terra che colleghi Rostov alla Crimea. La città è sotto assedio, mancano acqua, cibo, elettricità e riscaldamento.
Nella notte, alcune forti esplosioni si sono registrate a Kiev, dopo che le sirene hanno suonato l'allarme. La lunga colonna di mezzi militari che incombe sulla città non sembra aver progredito molto nel suo percorso, da quando è stata individuata lo scorso lunedì. Secondo alcuni, ciò sarebbe dovuto a problemi logistici: mancanza di carburante e cibo.
Per quanto riguarda la guerra di cifre, il ministero della Difesa ucraino parla di 9mila soldati russi uccisi, mentre per quanto riguarda i mezzi militari, sarebbero stati distrutti 217 carri armati 90 pezzi di artiglieria, 31 elicotteri e 30 aerei. Da parte sua, la Russia, ieri e per la prima volta, ha dichiarato di aver ucciso 2.870 tra soldati e "nazionalisti" ucraini, mentre le perdite sarebbero di 498 soldati morti e quasi 1.600 feriti.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un messaggio video diffuso a tarda notte, ha elogiato il coraggio dei cittadini nel difendere il proprio Paese, annunciando di aver firmato un decreto per assegnare il titolo di eroe dell'Ucraina ad alcuni soldati che si sono distinti durante i combattimenti.
Il suo vice primo ministro, Olha Stefanishyna, questa mattina ha accusato la Nato di essere parzialmente responsabile delle morti di civili nel Paese per essersi rifiutata, finora, di imporre una no-fly zone su tutta l'Ucraina. Un intervento che, per la Russia, potrebbe equivalere ad una dichiarazione di guerra.
E quando di parla di coinvolgimento della Nato nel conflitto, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov non manca d'intervenire dichiarando che una terza guerra mondiale non potrebbe che essere nucleare.
Intanto, la Russia e i suoi oligarchi stanno iniziando a comprendere la portata delle sanzioni finora inflitte. L'economia russa, al momento solo per quanto riguarda i mercati e gli aspetti tecnici della gestione finanziaria, è praticamente allo sbando con il rublo che ormai non vale più niente fuori dal Paese. A breve, però, l'impossibilità di commerciare si farà sentire anche sulla popolazione che ha iniziato a ritirare soldi dalle banche. E le sanzioni potrebbero pure aumentare, allargando la possibilità di ricorrere allo SWIFT a tutte le banche russe e interrompendo le forniture di gas e petrolio.
La Francia ha invitato tutti i i suoi cittadini ad abbandonare il Paese, mentre è in costante aumento il numero di persone che sta abbandonando il Paese, che ha ormai superato il milione.
È previsto per le 13 (ora italiana) l'inizio del secondo colloquio tra le delezioni russe e ucraine, concordato a Brest, al confine tra Bielorussia e Polonia.
Aggiornamento delle 20:30.
Sul piano militare, i bombardamenti continuano nella città di Mariupol ed almeno 22 persone sono state uccise in attacchi aerei su Chernihiv, una città ad un centinaio di chilometri a nord di Kiev. A sud, i russi starebbero per lanciare l'attacco contro Odessa, il principale porto dell'Ucraina sul Mar Nero.
Per quanto riguarda la diplomazia, si è concluso il secondo round di colloqui tra negoziatori russi e ucraini.
Il negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak afferma i risultati di cui l'Ucraina ha bisogno non sono ancora stati raggiunti, aggiungendo però che si sarebbe trovata una soluzione per organizzare dei corridoi umanitari per l'evacuazione dei civili dalle città sotto assedio con un temporaneo cessate il fuoco.
The second round of negotiations is over. Unfortunately, the results Ukraine needs are not yet achieved. There is a solution only for the organization of humanitarian corridors... pic.twitter.com/0vS72cwYSX
— Михайло Подоляк (@Podolyak_M) March 3, 2022
Gli atri temi sul tavolo riguardavano il cessate il fuoco e l'armistizio. Su questi punti le due parti hanno concordato di continuare i negoziati "nel prossimo futuro".
In serata si Putin ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla guerra da lui scatenata nella riunione del Consiglio di sicurezza, trasmesse dal canale all news Rossiya 24. Il presidente russo ha elogiato le sue truppe russe per il "coraggio" dimostrato in Ucraina durante i combattimenti contro quelle che lui ha definito le forze "neo-naziste". Ha poi aggiunto che le famiglie dei soldati russi uccisi durante i combattimenti sarebbero state risarcite.
In precedenza, Putin si era sentito telefonicamente con Macron per circa un'ora e mezza, con il presidente francese Emmanuel Macron. Secondo quanto riassunto dall'Eliseo in relazione al colloquio tra i due, il presidente russo avrebbe intenzione di continuare "la lotta contro i nazionalisti in Ucraina senza compromessi fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi militari", cioè prendere il controllo di tutta l'Ucraina.
Mentre i colloqui tra le delegazioni erano in corso a Brest, il presidente ucraino Zelensky ha rilasciato delle dichiarazioni in cui ha detto di voler parlare direttamente con Putin, giudicando il confronto con il presidente russo "l'unico modo per fermare la guerra", aggiungendo anche che "se noi dovessimo scomparire, allora sarà il turno della Lettonia, della Lituania, dell'Estonia. Fino al muro di Berlino, credetemi".
Nella stessa occasione, Zelensky ha espresso il suo disappunto per la volontà della NATO di non voler creare un ano fly zone sull'Ucraina, decisione ribadita in queste ore dal rappresentante Usa nell'allenza, Julianne Smith, Zelensky, sempre rivolgendosi alla Nato ha anche dichiarato: "Se non hai il potere di chiudere i cieli, allora dammi gli aerei".
Nell'immagine seguente, uno scorcio della devastazione di Borodyanka, città a 60 km a nord-ovest della capitale Kiev.
Crediti immagine copertina: twitter.com/tg2rai/status/1499353299887312898