"Idranti contro i lavoratori che scioperano al porto di Trieste. Lo stesso Governo che nulla ha fatto per fermare un rave illegale di migliaia di sbandati, nulla ha fatto per impedire l’assalto alla sede della Cgil, nulla fa per fermare l’immigrazione illegale e combattere le zone franche dello spaccio e della criminalità, che nulla fa contro le occupazioni abusive di case e palazzi privati, tira fuori dai depositi gli idranti per usarli contro dei lavoratori che scioperano pacificamente per non essere discriminati sul posto di lavoro. Così come vuole la Costituzione, così come richiesto pure dalla UE. Sindacati muti, media accondiscendenti, forze politiche di maggioranza plaudenti. Ecco in cosa stanno trasformando l’Italia".
Questo il commento di una confusissima Giorgia Meloni a seguito dello sgombero al porto di Trieste, iniziato questa mattina da parte della polizia, per liberare l'accesso ad uno dei varchi occupato da 300 manifestanti, tra portuali e no Green pass.
Ma come! Da una parte la leader di Fratelli d'Italia pretende sempre il rispetto della legalità e dall'altra si arrabbia nel momento in cui viene applicato, facendo un pot-pourri di casi - per indicare quando e contro chi - neppure tanto ben selezionati, visto che vi include anche gli estremisti di destra di CasaPound a cui lei in altre occasioni ha fatto intendere di essere in sintonia, oltre ad includere, indirettamente, anche gli eroi in divisa della polizia, autori dello sgombero, ma da lei stavolta non citati.
In ogni caso, in base a ciò che scrive la possibile futura premier del Paese, l'ordine pubblico secondo lei dovrebbe essere applicato a seconda dei casi.
Pertanto, coloro che le sono simpatici possono fare un po' quel che vogliono, gli altri, invece, devono essere "corcati", senza se e senza ma. Biasimo contro chi non sostenga la sua tesi.