Champions: Psg battuto dall’Arsenal, goleade City, Barca e Dortmund

Gol e spettacolo nella seconda giornata di Champions League: il Manchester City travolge 4-0 lo Slovan Bratislava con Gundogan, Foden, Haaland e McAtee. Fanno ancora meglio Barcellona e Dortmund: i blaugrana battono 5-0 lo Young Boys con Lewandowski (doppietta), Raphinha, Martinez e Camara (autogol), i tedeschi esagerano con un 7-1 al Celtic con tripletta di Adeyemi e due reti di Guirassy. L’Arsenal batte 2-0 il Psg, 4-0 del Brest a Salisburgo.


Inter, poker alla Stella Rossa: Calhanoglu apre, Taremi brilla

Nella seconda giornata di Champions League l’Inter batte 4-0 la Stella Rossa. A San Siro, sotto una pioggia fine, gli uomini di Simone Inzaghi non sbagliano e sbrigano la pratica serba senza grossi problemi. Di Calhanoglu su punizione (11′), Arnautovic (59′), Lautaro (71′) e rigore di Taremi (81′) le reti che regalano il successo ai nerazzurri che salgono a quota 4 in classifica.


Milan, sconfitta e proteste a Leverkusen. Ma in Champions è al palo

Un primo tempo buttato via e una reazione tardiva, dopo il gol decisivo di Boniface. Il Milan delle tre vittorie consecutive in campionato, in Champions è ancora a quota zero punti. Se contro il Liverpool, alla prima giornata, il ko è stato netto e meritato, alla BayArena i rossoneri meriterebbero il pari per come vanno all’assalto dopo essere finiti sotto. Decisivo l’ingresso di Morata, che dà la scossa a una formazione fino a quel momento tenuta in piedi dalle parate di Maignan e dalla lucidità in mezzo al campo di Fofana. Con un briciolo in più di fortuna la palla finita sulla traversa dopo la staffilata di Theo Hernandez sarebbe finita in rete. Nel complesso, comunque, un’occasione persa per gli uomini di Fonseca che adesso devono recuperare energie in vista della trasferta di domenica a Firenze. Per rimediare a questo brutto inizio in Europa ci sarà tempo dopo la sosta, ma certo lo zero nella classifica dei punti in Champions fa male.

Xabi Alonso sceglie di dare più qualità alla mediana e inserisce Garcia al fianco di Xhaka, mentre accanto a Wirtz c’è Adli, preferito a Terrier. Fonseca conferma la stessa formazione che ha battuto l’Inter e il Lecce con un’unica eccezione, l’acciaccato Morata va in panchina per far posto a Loftus-Cheek. Il trequartista però è Reijnders, con l’inglese in mediana insieme a Fofana. Pronti, via e il Milan sciupa una buona ripartenza perché l’olandese non controlla una bella palla di Leao. I tedeschi rispondono subito e Maignan nei primi quattro minuti deve sporcarsi i guantoni su Boniface e Tah. La sfera ce l’hanno quasi sempre i padroni di casa e il Diavolo copre gli spazi: cerca di non abbassarsi, ma rispetto alle ultime apparizioni il baricentro è più arretrato. Il Bayern martella sugli esterni e, dopo un cambio di gioco di quaranta metri, Frimpong pesca a centro area Boniface che firma l’1-0: la gioia della BayArena dura poco perché l’esterno olandese parte da una posizione di fuorigioco e il Var lo segnala a Scharer. Il Milan respira dopo il pericolo corso, ma non si scrolla di dosso l’atteggiamento troppo prudente: Frimpong e Grimaldo arretrano per coprire gli inserimenti di Pulisic e Leao che però non sono serviti a dovere e non affondano. Così alla mezz’ora i rossoneri hanno zero conclusioni verso la porta avversaria. La prima arriva al 39′ con Pulisic che viene fermato da Hradecky. In precedenza altra palla gol per Frimpong che spara alto da ottima posizione dopo uno slalom a sinistra di Wirtz. All’intervallo i numeri sono eloquenti: 58% di possesso del Bayer che ha 10 tiri contro uno solo dei rossoneri. La differenza è soprattutto sulle fasce dove i tedeschi fanno male, mentre il Milan non punge.

La ripresa inizia con le stesse formazioni e con Morata, che si era scaldato per un problema alla spalla di Abraham, ancora in panchina. Maignan salva di nuovo il Milan quando, su errore di Theo, Wirtz arriva al tiro: il portiere francese ci mette i guanti e neutralizza. Il Bayer però continua a spingere e trova il vantaggio con il tap in di Boniface, dopo una grande azione sull’asse Garcia (verticalizzazione), Grimaldo (assist di tacco) e Frimpong (conclusione) che Maignan neutralizza con l’ennesima “pezza”. La reazione di un Diavolo fino a quel momento troppo timido è con una botta dall’interno dell’area di Reijnders che Hradecky respinge prima che la difesa stoppi Emerson Royal e Leao. Adesso i rossoneri sono più convinti, hanno la meglio nei duelli e non aspettano più nella loro metà campo. E’ un’altra partita anche perché Morata, al posto di Abraham, dà la scossa. Hradecky para sullo spagnolo che però sfiora altre due volte il gol, con un rimpallo sul rinvio del portiere avversario, e di testa. L’occasione più clamorosa, però, è la traversa colpita da fuori da Theo Hernandez: il Diavolo è sfortunato e quando ci prova Loftus c’è ancora Hradecky che ribatte. Il finale è una corrida: il Milan chiede un rigore, ma il Bayer resiste e Fonseca va di nuovo ko in Champions.

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Manchester Utd: Ten Hag a rischio, Ferguson sponsorizza Allegri

Al Manchester United sono ore bollenti, con la panchina di Ten Hag a forte rischio. Il tecnico olandese si gioca tutto nelle prossime due partite, nello stretto giro di tre giorni. Dopo la trasferta di Oporto in Europa League, c’è l’appuntamento di Birmingham contro l’Aston Villa. E se la squadra ora al 13° posto in Premier League non riuscirà a far risultato, il destino dell’ex guida dell’Ajax appare segnato. Non a caso in queste ore i giornali inglesi hanno già dato spazio alla voce su una soluzione tampone, in attesa di dare l’assalto a Simone Inzaghi per la prossima stagione. Ma sottotraccia i dirigenti dei Red Devils stanno scandagliando il mercato per vagliare una soluzione di peso.

In quest’ottica sta prendendo corpo la candidatura di Max Allegri, libero dopo la risoluzione del contratto con la Juventus. Il suo concorrente più temibile è il tedesco Thomas Tuchel, ex Bayern Monaco, ma in passato anche guida del Chelsea. E se per l’ex Borussia Dortmund ovviamente vale l’esperienza già maturata in Premier, il tecnico livornese ha dalla sua uno sponsor di eccezione: Sir Alex Ferguson, il grande saggio del mondo United. Da sempre un estimatore del nostro calcio, nella sua idea di cambiamento c’è il nome di Allegri, individuato come un gestore alla Ancelotti. E in questo momento a Manchester hanno bisogno di tanta esperienza, considerato che il progetto di Ten Hag ha scricchiolato più volte. Basti pensare che alla fine della scorsa stagione tutti davano per scontato l’esonero dell’allenatore, ma a sorpresa a giugno i vertici del Manchester United hanno optato per un’ulteriore linea di credito, con un significativo rinnovo sino al 2026. Anche nella campagna acquisti ha avuto mano libera, pilotando gli arrivi dell’ex juventino De Ligt, del bolognese Zirkzee e ottenendo Ugarte dal Psg. Invece i risultati sinora sono stati pressoché fallimentari.


Thiago Motta tiene la Juve sul pezzo: “Tutti devono contribuire…”

Seconda partita europea della Juventus di Thiago Motta. Dopo la vittoria per 3-1 allo Stadium nell’esordio col Psv i bianconeri tornano in campo, in Germania, nella casa del Lipsia. La Juve è tornata a vincere anche in campionato dopo i tre 0-0 di fila, segnando tre gol al Genoa con un super Vlahovic autore di una doppietta. Ora testa di nuovo alla Champions: Motta presenta così la sfida di domani.

L’asticella si alza sempre di più, che partita si aspetta?

“Giochiamo contro una squadra importante, fanno un calcio aperto, giocano bene. E hanno un alto livello da tanto tempo. Troveremo una squadra che vuole attaccare e pressare alto. Saremo pronti, sicuramente sono diversi da quelle che abbiamo affrontato fino ad ora. Come sempre proveremo a portare la partita dalla nostra”.

Dall’esterno sembrate due squadre simili, quali sono le differenze?

“La differenza la potremo vedere domani. Siamo squadre giovani, che vogliono attaccare e avere il controllo. Dovremo essere a quel livello. Servirà anche equilibrio”.

Ci sono giocatori che, dalla panchina, sono entrati benissimo…

“La stagione si affronta con un gruppo, tutti devono contribuire. È chiaro che le scelte vanno fatte, e io mi fido di quello che vedo sul campo. Tutti partecipano, sia giocano novanta o cinque minuti. Conceição è l’esempio: a Genova è entrato ed ha aiutato tantissimo, e non solo col gol”.

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Caso Bergamini: condannata a 16 anni l’ex fidanzata

L’ex fidanzata Isabella Internò è stata condannata a 16 anni di reclusione per concorso con ignoti in omicidio volontario per la morte di Denis Bergamini, avvenuta a Roseto Capo Spulico il 18 novembre 1989 quando giocava nel Cosenza. È la sentenza, dopo otto ore di camera di consiglio, della Corte d’Assiste del tribunale di Cosenza: l’accusa aveva chiesto una condanna di 23 anni, ma all’unica imputata – che ha assistito alla lettura del dispositivo di fianco ai suoi legali – sono state concessi le attenuanti prevalenti sulle aggravanti.

A 35 anni dal dramma, derubricato per oltre trent’anni a suicidio e dopo tre anni di processo, la sentenza riscrive la storia della morte del centrocampista, che aveva 27 anni quando fu trovato morto sulla strada statale 106 Jonica in provincia di Cosenza, secondo le testimonianze per essersi buttato sotto a un camion. Su impulso della famiglia, degli amici e di ex compagni di squadra, nel giugno 2017 il gip del tribunale di Castrovillari, su richiesta dell’allora procuratore Eugenio Facciolla, ha disposto la riesumazione del corpo di Bergamini, avviando le indagini per chiarire la causa del decesso, stabilita infine non in un gesto volontario dell’uomo ma nel suo soffocamento – con una sciarpa, secondo l’autospia – a seguito del quale il suo corpo è stato gettato sotto un camion per inscenare il suicidio.


Inchiesta sugli ultrà: spuntano i biglietti destinati ai clan mafiosi

Spuntano anche i rapporti, rilevanti, tra il capo della Curva Sud del Milan con gli ultras del Napoli, nell’indagine della procura di Milano che ha portato a 19 arresti tra i capi del tifo organizzato rossonero e dell’Inter. In particolare, come riportato da Calcio e Finanza, con uno degli esponenti di spicco delle tifoserie della squadra napoletana, privo di qualsiasi rapporto con il club campano e i suoi vertici, al quale avrebbe procurato “centinaia di biglietti” dell’incontro dei quarti di finale della Champions League destinati, “almeno in parte (…), ad appartenenti a “clan” mafiosi della città partenopea”.

La vicenda emerge in un passaggio dell’ordinanza del gip di Milano Domenico Santoro che ieri ha portato in cella 16 persone e ai domiciliari altre 3 in cui si riportano le intercettazioni che risalgono al 12 aprile dell’anno scorso e da cui si evince che la società “non ha in alcun modo collaborato, a tal fine, con gli ultras”.

Quel giorno i due si incontrano davanti a un bar di Cologno Monzese. Lucci riceve i ringraziamenti dal suo interlocutore «uno dei capi ultras del rione “Sanità” della tifoseria napoletana» (Gianluca De Marino, ndr). Poche ore dopo ci sarà la partita tra le due squadre.

Dalle intercettazioni, emerge il dialogo tra i due. De Marino: “Ci siamo ritrovati tutti i clan di…”. Lucci: “Si si si”. De Marino: “Considera ..inc.. io c’ho mio fratello qua che sta a Opera, detenuto da anni qua, che mi ha avvertito mio fratello dal carcere, se sapevo di questi biglietti.. inc..”. Lucci: “Si si, va bene, sono scelte vostre, scelte giuste..”. De Marino: “..inc.. in questo momento era la vera ..inc.. ci saremmo trovati tutti, tutti clan di Napoli “dacci i biglietti, dacci 5 biglietti”.. non ce ne saremmo usciti più! allora abbiamo detto facciamo solo questi ..inc..”.


Inchiesta ultrà, Marotta: “L’Inter è tranquilla…”

“Se siamo tranquilli? Sicuramente sì”. Così il presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta, commentando l’inchiesta della procura di Milano che ha portato ieri a 19 arresti di ultras di Inter e Milan. Intanto si apprende che nel blitz è stato perquisito anche il rapper milanese 34enne Emis Killa, all’anagrafe Emiliano Rudolf Giambelli, il cui nome compare negli atti come in “rapporti”, così come Fedez e altri cantanti, con Luca Lucci, capo degli ultras rossoneri della Curva sud, ora in carcere. Da quanto si è saputo, il rapper non risulta indagato è si è trattato di una perquisizione “presso terzi”.

Dalle indagini, si legge negli atti, “sono emerse le ambizioni imprenditoriali di Lucci: il suo ruolo di capo della Curva Sud gli ha consentito di tessere, soprattutto con noti artisti italiani (Fedez, Emis Killa, Lazza, Tony Effe, Cancun, Guè Pequeno), relazioni di carattere lavorativo nel settore musicale”. Nell’ordinanza si legge anche della presenza di Emis Killa a San Siro per il match Milan-Torino dello scorso 17 agosto assieme a Lucci, che avrebbero “preso posto negli Skybox”. Ieri sono state effettuate oltre 50 perquisizioni, a carico degli arrestati, di non indagati e di indagati, come Nino Ciccarelli, uno degli storici esponenti della curva nerazzurra. Proprio Ciccarelli, in un video sui social, ha annunciato che stasera a San Siro contro la Stella Rossa “lo striscione non vi sarà, ma il tifo sì”. Tra i perquisiti anche Loris Grancini, capo ultrà della Juve, già con condanne alle spalle e da sempre vicino agli ambienti delle curve milanesi. Obiettivo delle perquisizioni anche Giancarlo Lombardi, detto Sandokan ed ex capo ultrà rossonero. Perquisita anche la casa a Pioltello, nel Milanese, di Antonio Bellocco, l’erede dell’omonima cosca della `ndrangheta, ucciso il 4 settembre da Andrea Beretta, capo ultrà nerazzurro. Infine, perquisito anche il consigliere regionale lombardo Manfredi Palmeri, accusato di corruzione tra privati in una tranche dell’indagine.