Sabato 10 giugno, anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha confermato che la controffensiva di Kiev è iniziata. Per i russi, la controffensiva era già iniziata il 5 giugno e secondo Putin, in base a quanto dichiarato venerdì, sarebbe già stata respinta, sia a est che a sud .

La dichiarazione di Zelensky è stata fatta durante una conferenza stampa a seguito di un incontro a Kiev con il primo ministro canadese, Justin Trudeau.

Zelensky ha detto di non poter fornire ulteriori dettagli sulla controffensiva, ma ha aggiunto di essere costantemente in contatto con i comandanti del proprio esercito, di cui ha riferito le sensazioni positive per le attività militari in corso, rimarcando di non badare a quanto pubblicano al riguardo i russi sui social media.

La dichiarazione di Zelensky arriva due giorni dopo rispetto a quanto già avevano anticipato ABC News e Washington post citando funzionari ucraini non meglio identificati.

Oltre ai progressi registrati nel Donetsk nell'area di Bakhmut, gli ucraini stanno tentando di avanzare nel sud-est del Paese, a sud della città di Zaporizhzhia per interrompere il corridoio terrestre tra la Russia e la Crimea, tagliando così le linee di rifornimento dell'esercito russo.

Alcuni senatori Usa, sia repubblicani che dem, hanno rivolto a Biden l'invito di fornire all'Ucraina i missili balistici MGM-140 ATACMS, la cui gittata va dai 140 ai 300 Km.

Nei prossimi giorni, il segretario della Nato Stoltenberg si recherà negli Usa per un colloquio con Biden, in cui discuterà termini e modi per continuare a dare supporto a Kiev, in vista del prossimo vertice di luglio a Vilnius.

Intanto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, accusa l'occidente di non voler ascoltare le preoccupazioni di Mosca.