Il recente incidente diplomatico con l’Ucraina ha creato ulteriori divisioni nell’apparato militare di Berlino: sono divisioni di carattere politico e ideologico che si sommano a quelle dentro l’apparato civile, in una Germania che appare sempre granitica all’esterno, ma che in realtà negli ultimi anni ha visto silurati diversi esponenti di vertice di esercito e politica a causa delle loro posizioni non conformi alla linea ufficiale, quella che tutti devono mostrare di seguire in Europa e verso l’alleato americano.

Dunque, lo scorso 21 gennaio il vice ammiraglio Schönbach aveva fatto dichiarazioni che avevano urtato molto l’Ucraina, che ha esposto un reclamo ufficiale, al quale sono seguite le dimissioni del militare.

Schönbach aveva detto che bisogna collaborare con la Russia anzitutto perché è un Paese cristiano, e non importa se Vladimir Putin è ateo o se la Russia non è una democrazia. Inoltre secondo il vice ammiraglio Putin merita rispetto dall’Occidente ed è una sciocchezza dire che voglia invadere l’Ucraina solo per accaparrarsi un pezzetto di territorio, quando ha già la Crimea che non ritornerà più sotto la sovranità di Kiev.

Proprio da Kiev è partita subito la richiesta a Berlino di smentire quelle dichiarazioni e l’ambasciatore ucraino in Germania ha detto addirittura che quelle parole hanno costretto i suoi concittadini a provare emozioni che inconsciamente rimandano all’occupazione nazista.