Di ritorno da Lesbo, quella che può essere definita la Lampedusa greca, l'Elemosiniere apostolico, il cardinale Konrad Krajewski, nello scorso fine settimana è stato informato della situazione in cui si trovavano oltre 400 persone, tra cui numerosi bambini, nel palazzo romano Spin Time Labs in via di Santa Croce, occupato dal 2013 e che fa da tetto a più di 150 famiglie.

Da giorni lo stabile era senza corrente elettrica e acqua calda, perché la società che fornisce l'energia per un problema di morosità aveva interrotto la fornitura. Avvertito del problema il cardinale Konrad Krajewski ha sentito il dovere di compiere un gesto definito dalla comunicazione vaticana umanitario e, pertanto, ha provveduto a riattivare la corrente elettrica dell'edificio, pur consapevole delle possibili conseguenze a cui stava andando incontro, delle quali si è assunto la piena responsabilità, "nella convinzione che era necessario farlo per il bene di queste famiglie".

“Sono intervenuto personalmente – ha detto l'Elemosiniere apostolico in una dichiarazione rilasciata all'Ansa - per riattaccare i contatori. È stato un gesto disperato. C'erano oltre 400 persone senza corrente, con famiglie, bambini, senza neanche la possibilità di far funzionare i frigoriferi”.

Una situazione di cui il cardinale era a conoscenza da tempo: "Dal Vaticano mandavamo l'ambulanza, i medici, i viveri... Stiamo parlando di vite umane".

"La cosa assurda - ha sottolineato l'Elemosiniere apostolico in un'intervista ai media – è che siamo nel cuore di Roma. Quasi cinquecento persone abbandonate a sé stesse. Sono famiglie che non hanno un posto dove andare, gente che fatica a sopravvivere. Il primo problema, ha sottolineato, non è quello dei soldi".

Dopo aver ricordato che tra le persone del palazzo ci sono molti bambini, Krajewski ha invitato a porsi queste domande: “Perché sono lì, per quale motivo? Come è possibile che delle famiglie si trovino in una situazione simile?"

Naturalmente, trattandosi di stabile occupato da persone non dichiaratamente fasciste, il ministro dell'Interno Salvini, domenica, a Bra in uno dei tanti comizi elettorali del giorno, ha pensato bene di poter intervenire liberamente sull'argomento, in questi termini:

"A Roma c'è questo stabile occupato dove non pagavano le bollette e giustamente la società che si occupa del servizio ha staccato la corrente. E' arrivato l'elemosiniere del Santo Padre ed è andato a riattaccare la luce. Ora conto che paghi anche le bollette arretrate.

Penso che voi tutti, facendo sacrifici le bollette le pagate... Se si paga per chi occupa un palazzo abusivamente, allora che si paghi per tutti gli italiani che ne hanno bisogno. Mi sembra un ragionamento normale, rispettoso, cristiano".

Ma come è sua abitudine nelle sue dichiarazioni, Salvini si autoassolve dimenticandosi del passato e dei 49 milioni di euro che il suo partito ha indebitamente intascato e che come segretario si è rifiutato di risarcire senza neppure dire che fine avessero fatto quei soldi, fino ad arrivare ad accordarsi per un risarcimento della somma (senza interessi) da saldarsi in 80 anni.

Nonostante ciò, Matteo Salvini, segretario della Lega, ministro dell'Interno e vicepremier dà lezioni di moralità agli altri.