Ma chi non vorrebbe un dottore enciclopedico, benefattore degli uomini, riparatore dei mali, in grado di dispensare salute e benessere ovunque vada? C'è una curiosa similitudine tra i molti benefattori della politica italiana ed il dottor Dulcamara, il simpatico truffatore, uno dei protagonisti dell'Elisir d'Amore di Donizzetti.

Nella sua aria d'ingresso, per vendere l'odontalgico mirabile liquore dei topi e delle cimici possente distruttore, Dulcamara enumera un'infinità di benefici che il suo prodotto è in grado di procurare a chiunque ne faccia uso. Tali benefici possono essere riassunti nel curare le malattie, nel far ringiovanire e nel far innamorare. E chi non vorrebbe poter avere tutte queste cose pagando, oltretutto, un prezzo irrisorio? Quindi, tutti a comprare il magico elisir del dottor Dulcamara.

Ma, come è facile prevedere, tutti i benefici sono solo immaginari. Il contenuto venduto dal dottore non è elisir, ma del vino Bordeaux, ottimo per ubriacarsi, ma che non potrà mai soddisfare tutte le promesse fatte alla gente per venderlo. Ma Dulcamara non se ne preoccupa, perché poi, una volta vendute le sue bottiglie, fuggirà dal paese per andare a truffare altra gente.

L'ultimo dei Dulcamara che ha incantato l'Italia si chiama Matteo Renzi ed occupa la carica di presidente del Consiglio. Ieri sera, in un dibattito andato in onda su La7 che aveva per argomento la riforma costituzionale ed il voto sul referendum confermativo, Renzi ha dato prova delle sue qualità di imbonitore e di truffatore, che definire simpatico, in questo caso, pare piuttosto azzardato.

A dialogare con lui c'era uno dei professoroni del No, Gustavo Zagrebelsky, costituzionalista, presidente emerito della Consulta... insomma, uno che di Costituzione qualcosa ne capisce.

Il dibattito, mediato da Mentana, semmai ce ne fosse stato bisogno, ha fornito l'ennesima riprova della situazione paradossale dell'Italia... sia in generale che in merito alla riforma costituzionale.

Partendo da quest'ultima, Renzi, come ha fatto finora, si è limitato ad elencare i titoli della riforma ed i benefici che ne conseguiranno dalla sua approvazione. Proprio come il dottor Dulcamara per promuovere il suo elisir! Votate Sì al referendum e avrete meno parlamentari, un Senato meno costoso, delle istituzioni che risolveranno i problemi più rapidamente... e chi potrebbe rifiutare tutto questo? Sinceramente nessuno.

Ma, come nella bottiglia di Dulcamara, dentro la bottiglia di Renzi non vi è alcun magico elisir, ma solo dell'ottima propaganda in grado al massimo di ubriacare la gente, ma non di risolvere i problemi.

Ed ieri, nei limiti delle interruzioni, degli insulti e delle intemperanze che Matteo Renzi ha messo in mostra  grazie alla sua ben nota maleducazione, Gustavo Zagrebelsky ha dimostrato che i contenuti della riforma costituzionale non corrispondono ai titoli.

E l'aspetto più imbarazzante per Renzi è che non ha saputo ribattere nel merito ai rilievi del professore, oltretutto molto semplici e banali. Renzi si è limitato a far ricorso ai mezzucci mediatici con cui aveva preparato il dibattito: propaganda, denigrazione dell'avversario, negazione dell'evidenza... insomma, il solito repertorio che gli spin doctor della comunicazione suggeriscono ai loro "campioni" per affrontare un dibattito, specie quando gli argomenti per sostenere delle tesi sono deboli o del tutto assenti.

Due esempi. Zagrebelsky ha elencato i compiti dei Senatori così come sono scritti nel testo della nuova Costituzione: tali compiti sono numerosi... e nessuno che possa essere definito banale. Questi senatori lavoreranno a scappa tempo e, ben che vada, andranno in Senato una o due volte al mese, perché dovranno svolgere ancheil oro lavoro anche nelle assemblee regionali in cui sono stati eletti. Come sarà possibile per loro fare anche il lavoro di un senatore? Renzi lo ha spiegato? No. Renzi non lo ha spiegato agli italiani che dovranno votare.

Zagrebelsky ha anche fatto un esempio sulle nuove competenze che lo Stato avrà sulle regioni, con la revisione del Titolo V. Una volta approvata la nuova Costituzione, se il Governo dirà che in una località di una determinata regione si dovrà fare una discarica (ad esempio un luogo di raccolta per i rifiuti radioattivi) perché di interesse nazionale, Camera e Senato insieme saranno chiamati ad approvare tale decisione.

Intanto, come si vede, il cosiddetto ping pong delle leggi esiste ancora e non è vero che non ci sarà più, inoltre, con l'Italicum, è scontato che la Camera approverà tale riforma ed è altresì scontato che il Senato farà altrettanto perché le regioni che non vorranno quei rifiuti in casa loro saranno ben liete di collocarli in casa d'altri. E questo è a garanzia degli interessi degli italiani? La fantastica Costituzione di Renzi, in pratica, è una roulette russa!

In più di due ore di dibattito, neanche una volta Renzi è stato in grado di entrare nel merito del testo che lui vorrebbe farci approvare, per spiegare nella pratica ciò che accadrà una volta che entrerà in vigore. Ma se uno è convinto di ciò che ha prodotto, perché si rifiuta, sistematicamente, di entrare nel merito dei contenuti? Forse perché sa che tali contenuti sono del tutto diversi e addirittura opposti a ciò che i titoli vorrebbero far credere?

Ieri sera, tanta era la paura di Renzi di autenticare Zagrebelsky come controparte credibile che, più volte, si è addirittura rifiutato di confermare se il riassunto delle procedure del nuovo testo costituzionale che il professore stava facendo fosse corretto o meno! Renzi si è rifiutato di dire sì, perché non poteva dire no!

E questo personaggio di così scarso livello sta guidando il Paese! È un paradosso che un imbonitore di del genere possa essere definito premier e possa imporre leggi. Ma forse non è un paradosso, perché non è il primo. Anche ieri Renzi, proprio come Berlusconi, ci ha ricordato che il suo Governo è il più longevo dai tempi di De Gasperi! Forse ci voleva ricordare a chi, politicamente, lui si ispira. Non ce n'era bisogno. Già lo sapevamo.

Il guaio è che gli italiani pretendono di essere governati da da dei bugiardi, da dei ciarlatani... insomma, da dei Dulcamara. Gli italiani pretendono di essere ingannati, forse perché non vogliono conoscere la verità perché sanno che è orribile. Ma così facendo non faranno altro che peggiorare la loro situazione!