“Angel” è il nuovo capitolo artistico con videoclip della cantante Vanessa Jay Mulder, pubblicato in questi giorni per MBC Musica/Pirames. Nel brano l'artista internazionale lancia il messaggio: “Gli angeli esistono. Lo so perché io ho incontrato il mio”.
Immaginate di avere una App, digitate il pulsante e il vostro cherubino appare in quel momento per proteggervi. È ciò che accade ai protagonisti del nuovo videoclip "Angel", singolo estratto dall'ultimo progetto discografico Essensuality, sonorità vocali black che strizzano l’occhio al jazz meno usuale con eleganza e sensualità.
Un giovane impiegato si rivolge all'applicazione quando viene licenziato. Una studentessa delle elementari la apre davanti all'ennesimo fenomeno di bullismo. E l'angelo appare, prontamente e con la soluzione a portata di mano: facendoti da scudo, consolandoti, proteggendoti.
Così racconta l'artista: "Angel è un brano autobiografico che mi appartiene nel profondo. Nel mio percorso artistico rappresenta la volontà di raccontare me stessa e la mia autenticità senza veli nei confronti del pubblico, per lasciare trasparire le mie emozioni".
E c'è un messaggio più profondo, che va oltre la suggestione di una app a portata di click. Se è vero che l'angelo esiste, come del resto la stessa Vanessa Jay Mulder ci suggerisce, non possiamo credere davvero che sia una sorta di bodyguard da evocare grazie a una connessione wi-fi.
L'angelo in realtà è insito in noi: è la voce interiore che ci guida nel momento di smarrimento.
È la coscienza che non ci abbandona a noi stessi e che sa anticipare gli eventi. In fondo è la capacità di saperci ascoltare, prendendo anche il tempo dell'autocommiserazione quando serve, per poi tramutarlo nella reazione propulsiva.
Un istinto innato che ci guida verso la retta via, quella che non comporta sofferenza a noi e a chi ci circonda. Quella che lenisce le ferite, invece di infiammarle.
Il videoclip realizzato da Alessandro Carrieri è una allegoria moderna di urban life, in cui lo stile e l'eleganza di Vanessa svettano in maniera esemplare.
E c'è una nota finale romantica, da cui si evince che l'angelo può anche essere incarnato fisicamente da una persona reale, tangibile. Che sia esso il riflesso nello specchio, o persona altra, sta a noi trovarlo e riconoscerlo.