"Curioso notare come, mentre quasi tutta l'Europa discute delle nostre iniziative per contenere l’immigrazione irregolare e fermare la tratta di esseri umani, alcune Nazioni considerandole come modelli, la sinistra italiana pensi unicamente ad attaccarle in maniera inconsistente e gratuita. Difendere i confini e fermare il traffico di esseri umani non è solo un nostro dovere, ma una priorità per l’Italia e per tutta l’Europa".
Questo è quanto dichiarato oggi dalla premier Meloni, via social, in relazione ad una iniziativa di alcuni parlamentari europei. La premier, come suo solito, non sembra rendersi conto di ciò che dice e non se ne preoccupa, considerando che in Italia l'informazione è praticamente militarizzata e pronta a far passare come verità le assurdità che Palazzo Chigi pretende di spacciare come norme di buon senso e buon governo.
La dichiarazione di Meloni, relativa alla pagliacciata che ha avuto come conseguenza quella di farle spendere circa 1 miliardo di euro per spedire in Albania dei migranti che potevano essere gestiti in Italia, indica quanto sia scoperto il nervo per la presidente del Consiglio. Infatti, mentre si pavoneggia in Europa per l'assurdità messa in piedi con il leader albanese Edi Rama, che ha accettato di compiacere la premier in modo da aprirgli una via preferenziale per l'accesso del suo Paese nell'Ue, Meloni deve fare i conti con il disastroso risultato ottenuto nel momento in cui ha dato il via al primo trasferimento dei migranti, avvenuto ad inizio settimana.
Il governo ha impiegato una nave militare dedicata al pattugliamento, la Libra, per portare da Lampedusa in Albania 16 (sedici) migranti, spendendo tra i 250mila e i 300mila euro. Nel momento in cui è salpata per tornare in Italia, la nave è stata poi inseguita da una motovedetta albanese per fargli reimbarcare 4 dei migranti che aveva appena sbarcato, perché erano minorenni e nel lager appena costruito non avevano pertanto i requisiti per poter rimanere.
Già per questo, se ad esserne responsabili fossero stati i partiti attualmente all'opposizione, la "banda" del governo Meloni (partiti dell'attuale maggioranza e organi di informazione a loro supporto) avrebbero iniziato a dar vita ad una campagna "urbi et orbi" per chiedere le dimissioni di chiunque!
Ma non è finita qui.
Oggi, la sezione immigrazione del tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento dei 12 migranti all'interno del Centro italiano di Permanenza per il Rimpatrio di Gjader, perché provenienti in parte dal Bangladesh e in parte dall'Egitto.
Il motivo? In base ad una recente sentenza della Corte di Giustizia Europea, i Paesi di provenienza di quei migranti non possono essere considerati sicuri. Per effetto del provvedimento non possono rimanere nelle strutture appena costruite da Meloni, ma non possono nemmeno essere lasciati liberi in territorio albanese. Pertanto i 12 migranti devono essere riportati in Italia!
Ecco riassunto il modello Albania: un fallimento totale di un'operazione senza senso che è costata all'Italia un miliardo di euro per far credere a chi vota (post) fascista che questo governo i migranti li manda in Albania. Ma mentre Meloni ha fatto spendere inutilmente tutti quei soldi per mandare 16 migranti in Albania, nelle stesse ore sono arrivati e rimasti a Lampedusa, in Italia, un migliaio di migranti. E nessuno, della maggioranza, sa dare un senso a questa follia.
E adesso, perché non sentire se la Corte dei Conti non ha qualcosa da dire in relazione al "modello Albania"?