A marzo, l'inflazione mostra segnali di ripresa, con l'indice nazionale dei prezzi al consumo (NIC) che registra un +2% su base annua, in aumento rispetto all'+1,6% di febbraio.
Il dato mensile segna un +0,4%, indicando una pressione sui prezzi sia su base tendenziale che congiunturale. Questo incremento riflette principalmente l'impatto di componenti volatili, come i beni energetici non regolamentati e gli alimentari freschi, mentre l'inflazione di fondo rimane stabile, segnalando dinamiche contrastanti nell'economia.
Il ritorno in positivo dei prezzi degli energetici non regolamentati (+1,3% annuo, da -1,9% a febbraio) ha giocato un ruolo cruciale. A trainare questa categoria sono stati i rincari del gas naturale nel mercato libero (+7,5% annuo, con un balzo mensile del +4,6%) e dell'energia elettrica libera (+3,2% annuo, +3,9% su febbraio). Al contrario, gli energetici regolamentati hanno visto una decelerazione (+27,3% da +31,4%), grazie al calo dei prezzi del gas tutelato (+15,2% da +28,1%).
Anche gli alimentari non lavorati hanno contribuito, accelerando al +3,3% annuo (da +2,9%), con picchi per ortaggi freschi (+4,3%) e frutta (+3,1%). I prezzi dei tabacchi sono saliti al +4,6% (da +4,1%), spinti dalle accise e dagli aumenti di sigarette (+5,6%) e sigari (+2,1%).
L'inflazione al netto di energia e alimentari freschi (core) si mantiene ferma all'+1,7%, segnalando una stabilità nei prezzi dei beni e servizi meno volatili. Tuttavia, escludendo solo l'energia, l'indice mostra una lieve accelerazione (+1,8% da +1,7%), sintomo di tensioni persistenti in altri comparti.
I prezzi dei beni registrano un'impennata (+1,7% annuo da +1,1%), trainati da energetici e alimentari, mentre quelli dei servizi restano stabili al +2,4%. Il differenziale tra servizi e beni si riduce così a +0,7 punti percentuali (da +1,3%), riflettendo un parziale riequilibrio.
Nel comparto servizi, spicca l'accelerazione delle comunicazioni (+0,8% annuo) e dei servizi ricreativi e culturali (+3,3%), mentre i trasporti segnano un rallentamento (+1,6% da +1,9%), con il trasporto aereo in netto calo (-6,6% annuo).
L'inflazione acquisita per l'intero anno sale al +1,4% per il NIC e al +0,9% per la componente di fondo. L'indice armonizzato (IPCA), utile per i confronti Ue, segna un +2,1% annuo, confermando la tendenza al rialzo.
Marzo 2025 delinea un'inflazione spinta da fattori temporanei, come energia e alimentari, mentre la componente strutturale rimane contenuta. La sfida per i prossimi mesi sarà capire se i rincari dei beni volatili si trasformeranno in pressioni durature o se la tenuta del core potrà favorire un rientro verso target più moderati. Intanto, per le famiglie, il “carrello della spesa” continua a pesare, con un +2,1% annuo, sintomo di un'economia ancora in transizione.