Opinio Juris è una rivista italiana di approfondimento di temi legati all'attualità internazionale e dell'informazione giuridica. Nata nel 2016 (codice ISSN 2521-6931), all'interno della rivista può trovare analisi e approfondimenti dei nostri analisti, oltre che esponenti del mondo accademico, politico, civile ect.

Da anni ci occupiamo dei grandi temi delle relazioni internazionali con opinioni equilibrate. La nostra missione è proprio quella di ascolta i diversi punti di vista. Si chiama pluralità di informazione. 

Nel caso specifico sul nostro sito si possono trovare gli articoli dei reportage in Armenia e le interviste a tanti rappresentanti della sfera politica, religiosa e civile del paese oltre alle interviste ai rappresentanti diplomatici armeni in Italia (https://www.opiniojuris.it/category/caucaso/armenia/). Per la questione podcast sono puntate a registrarvi delle nostre dirette social. 

Altrettanto inflessibile è la direzione di questa rivista sulla serietà, l'onorabilità della dottoressa Chabert. Ella ha chiarito da sempre di essere una collaboratrice free-lance, peraltro a titolo gratuito, e non ha usurpato in alcun modo il titolo di giornalista professionista o pubblicista come l'articolo in questione sembra far comprendere. 

Nel merito della questione. Il Nagorno Karabakh e il Caucaso meridionale sono oggetto dell'interesse della rivista con i suoi articoli di approfondimento. Opinio Juris ha sempre avuto una visione equilibrata, che rende conto delle diverse posizioni, e un profilo indipendente. 

Si sfida chiunque a negare questa affermazione, assumendosi la responsabilità. Faccio anche notare che la dottoressa Chabert si è anche recata in Armenia alla fine del 2022 proprio in mia compagnia. 

Se va in Armenia va tutto bene, se va in Azerbaigian diventa una persona "influenzabile economicamente" come ha scritto l'ambasciatore nelle dichiarazioni rilasciate dal Vostro sito? Si tratta di un caso evidente di doppio standard, assolutamente inaccettabile per un'etica giornalistica di base. 

Al convegno West Azerbaigian la dottoressa è andata solo come rappresentante di Opinio Juris, e non con altre qualifiche professionali. Ed è un fatto che come direttore di Opinio rivendico. Non sta a me "difendere" il West Azerbaijan Committee che è un'organizzazione comunitaria di profughi e rifugiati, ma in ogni caso l'interesse della rivista per l'evento attiene soltanto l'aspetto di diritto internazionale umanitario. Come rappresentante di Opinio, ha espresso il suo auspicio che sotto l'egida del diritto umanitario internazionale, TUTTI I profughi e rifugiati ritornino a casa: Armeni in Azerbaigian e Azerbagiani in Armenia.