"Quanto sta accadendo sul rinnovo del Cda Rai è gravissimo. Il rinvio deciso non si sa da chi e perché rappresenta un colpo durissimo per i nuovi vertici che si dovranno insediare nei prossimi giorni, perché lega le mani per un anno al nuovo amministratore delegato. Tutte le decisioni della prossima stagione televisiva saranno prese dai vertici scaduti, nominati dal Conte 1 e rivelatisi pesantemente inadeguati e dannosi per la qualità e i conti del servizio pubblico. Per questo faccio un appello pubblico al presidente Draghi affinché prenda in mano in prima persona questa delicata vicenda, che riguarda come vengono gestiti i soldi dei cittadini, 2 miliardi all’anno di canone.E’ davvero inspiegabile che, come riferiscono oggi i giornali, si sia arrivati ad un rinvio a luglio su un presunto input ministeriale: è davvero andata così? Davvero qualcuno dal ministero dell’Economia ha chiesto alla Rai di ritardare? Perché nessuno ha informato il Parlamento di quanto sta accadendo? Perché Camera e Senato non hanno ancora fissato la data per il voto dei consiglieri di nomina parlamentare?Draghi attivi la convocazione d’urgenza dell’assemblea, che può essere notificata con soli 8 giorni di preavviso: anticipi l’assemblea ad una data che sia entro il 15 giugno e chieda ufficialmente ai presidenti delle Camere Fico e Casellati la convocazione della votazione. Italia Viva è pronta a votare subito, non c’è neanche un minuto da perdere."

Questo è quanto ha dichiarato giovedì l'onorevole Michele Anzaldi, membro di Italia Viva nella Commissione di Vigilanza Rai.

È difficile definire la parole di Anzaldi, perché non è possibile stabilire se siano grottesche o comiche... di certo sono incredibili. Se lui ritiene assurdo quanto sta accadendo in Rai, allora deve prendersela con il principale responsabile dell'attuale situazione, cioè Matteo Renzi, proprietario e amministratore delegato del partito di cui Anzaldi fa parte, Italia Viva. 

È grazie alla riforma voluta da Renzi, addirittura in spregio alle indicazioni dell'Europa, che la Rai, dopo esser stata in precedenza spartita tra i vari partiti presenti in Parlamento, è diventata ostaggio unicamente di quelli che supportano la maggioranza di governo.

E dato che i renziani fanno parte del governo, adesso pretendono nuovi vertici per mettere in atto le vendette del loro "capo" che sul proprio personale taccuino ha già stilato l'elenco dei nomi dei reprobi la cui unica colpa è quella di averne raccontato le gesta... dal rinascimento arabo all'incontro clandestino in una stazione di servizio dell'A1.

Matteo Renzi è lo stesso che dichiarava, urbi et orbi, che i partiti avrebbero dovuto essere eliminati dalla governance della Rai. E dopo quella promessa, Renzi ha trasformato quell'azienda non più in un'azienda di Stato, ma addirittura in un'azienda di regime.