Vedi un po' il caso! La vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno, eletta nella circoscrizione Italia Meridionale con il Partito Democratico, ha attaccato il Movimento Cinque Stelle per la manifestazione organizzata il prossimo 5 aprile definendola "una piazza nata per dividere, per tentare ancora una volta di fare un'opa nel centro sinistra. In queste ore sulle parole d'ordine della manifestazione si stanno unendo con iniziative similari comitati No NATO e proxy della propaganda russa nel nostro Paese.Questa mobilitazione fa chiarezza ancora una volta sulla vera dottrina dei pentastellati sulla politica estera che è nei fatti uguale a quella della Lega e di Matteo Salvini.Ho visto il manifesto della mobilitazione dei 5S e c'è scritto riferito all'Europa, “Fermiamoli”, peccato non aver mai visto un loro manifesto simile in tre anni contro Putin, Kim Jong-un o Khamenei".

Perché questa premessa? 

Perché un'inchiesta del sito olandese Follow The Money ha sollevato dubbi sull'opacità di alcuni incontri al Parlamento europeo tra alcuni eurodeputati, tra cui la vicepresidente Pina Picierno (Pd), e membri dell'Israel Defense and Security Forum (Idsf), think tank di estrema destra creato da ex militari delle IDF. L'indagine accusa i politici coinvolti, incluso il commissario europeo alla Difesa Andrius Kubilius e l'olandese Bert-Jan Ruissen, di non aver rispettato le norme di trasparenza nell'organizzare meeting con rappresentanti dell'Idsf, noto per le sue posizioni radicali e per il sostegno agli insediamenti illegali in Palestina.  

Secondo Follow The Money, l'incontro del 20 novembre 2024 tra Picierno e l'Idsf non sarebbe stato inizialmente registrato, nonostante le norme Ue prevedano l'obbligo di rendere noti tali appuntamenti, a seguito dello scandalo che aveva coinvolto alcuni parlamentari che avevano ricevuto denaro dal Qatar per supportarne l'immagine in vista dei campionati del mondo di calcio.

La parlamentare dem ha replicato di aver agito in linea con le norme vigenti, sottolineando che l'incontro era «di natura espositiva» e rientrava nelle sue deleghe come vicepresidente del Parlamento, incarico che include la lotta all'antisemitismo. Tuttavia, l'Idsf si è registrata nel Transparency Register dell'Ue solo il 28 novembre, otto giorni dopo l'evento. Gli uffici di Picierno hanno spiegato che i rappresentanti del think tank avrebbero ottenuto l'accesso tramite un'altra organizzazione già accreditata, ma l'autore dell'inchiesta ha evidenziato che la dichiarazione dell'incontro è comparsa sui registri pubblici solo dopo la pubblicazione dell'articolo di Follow The Money.  

Così l'autore di tale articolo ha spiegato quanto accaduto alla redazione di Valori.it, che ha voluto vederci chiaro sull'accaduto: "Durante la nostra investigazione abbiamo scoperto l'esistenza dell'incontro del 20 novembre, che in quel momento non risultava dichiarato. Abbiamo contattato Pina Picierno – prosegue l'autore dell'inchiesta – prima della pubblicazione dell'articolo chiedendole di commentare la mancata pubblicazione del meeting con IDSF. Ha eluso la domanda e non ha negato tale mancata pubblicazione. Dopo la messa online dell'inchiesta, ho notato che la sua pagina sulla trasparenza era stata aggiornata, includendo a quel punto la riunione. Non conosco la data esatta in cui ciò è stato fatto, ma la riunione è rimasta non dichiarata a lungo". "Una pagina del sito web.archive - riporta Valori.it - sembra dimostrare che quanto riferito da Follow The Money sia stato vero per lo meno fino al 6 gennaio scorso, data in cui è stata archiviata la pagina in questione. Ora, va detto che il registro per la trasparenza ha ancora (purtroppo) un carattere volontario. Non rispettarlo non comporta perciò in sé una violazione di alcuna disciplina, e la stessa Picierno non ha mancato in nulla da questo punto di vista. Resta però una questione di opportunità politica, trattandosi tra l'altro, nel caso di Israele, di una questione particolarmente delicata".

Il caso riapre il dibattito sulle pratiche di lobbying all'interno delle istituzioni Ue, specie dopo lo scandalo Qatargate del 2022. Sebbene l'attività di lobby sia legale, deve avvenire in modo trasparente. L'Idsf, però, ha operato per mesi senza registrazione ufficiale, accedendo al Parlamento grazie a pass rilasciati da eurodeputati. Raphael Kergueno di Transparency International Ue ha denunciato la "grave mancanza di applicazione delle norme", sottolineando il rischio di "influenze indebite". Come già detto, non si tratta di violazioni formali – il registro è volontario – ma di un problema di opportunità politica, aggravato dal coinvolgimento di un'organizzazione controversa, nel caso dell'Israel Defense and Security Forum.  

L'Idsf, guidato dall'ex generale Amir Avivi, promuove una linea militarista, sostenendo gli insediamenti illegali in Cisgiordania e a Gerusalemme est, definendoli come "fondamenta della sicurezza israeliana" e raccogliendo fondi in modo opaco, come riportato dal quotidiano Haaretz.

L'inchiesta di Follow the Money, evidenzia che, dopo l'incontro, alcuni eurodeputati abbiano poi sposato posizioni del think tank: l'olandese Ruissen ha chiesto lo scioglimento dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), mentre il ceco Tomáš Zdechovský ha replicato le richieste dell'Idsf di bloccare i fondi Ue all'Autorità Palestinese.  

E per quanto riguarda Pina Picierno?

Il 15 aprile 2021 scriveva questo post:

"Un augurio speciale a Israele, che oggi festeggia il 73° anno dalla nascita del suo Stato. In questo periodo difficile di pandemia ha dimostrato di essere baluardo per i valori liberali della democrazia occidentale. Italia e Unione Europea rafforzino la loro partnership con questo Paese che ha saputo essere esempio nel diritto alla salute dei suoi cittadini e nella conseguente ripartenza economica".

E di recente, riguardo al genocidio in atto a Gaza e nei Territori Occupati? Non una parola.

Questa la replica d Pina Picierno in relazione all'incontro con i lobbisti che sostengono le politiche di apartheid e genocidio messe in atto dallo Stato ebraico di Israele:

"Come vicepresidente del Parlamento Europeo con delega all'antisemitismo e all'assemblea del Mediterraneo, negli scorsi mesi, tra gli altri,  ho incontrato l'associazione IDFS, che tramite un'agenzia regolarmente iscritta mi ha chiesto un appuntamento.   L'associazione mi ha esposto il suo punto di vista sulla crisi in MO e sulla sicurezza della Striscia di Gaza, io ho sottolineato la mia opinione e cioè che l'unica pace possibile è il riconoscimento dello Stato palestinese, un avanzamento deciso dello Stato di diritto per isolare Hamas e gli altri gruppi terroristici, creare opportunità e garanzie di sicurezza per i cittadini che liberino quelle terre dal ricatto della violenza.  Ciascuno ha esposto le proprie opinioni e l'incontro è terminato con una foto di rito. Nessuna volontà di tenerlo nascosto. Nessun meeting carbonaro. Solo il legittimo esercizio delle mie funzioni parlamentari e nessun favore o cambio di posizione rispetto a quello che ho sempre pensato. Un incontro che, come sempre, la mia segreteria ha provveduto a rendicontare nei registri di pubblica trasparenza e che, non solo non ha spostato di un centimetro la mia posizione, ma che ha consolidato l'opinione su quanto ci sia bisogno di una svolta progressista nella società israeliana.   Non ho mai avuto padroni o padrini, posso incontrare chi non la pensa come me e argomentare che lo Stato di diritto è un valore universale; la mia coerenza mi consente di condannare la destra criminale di Netanyahu (Israele sta mettendo in atto una politica di apartheid dal 1967, anche prima che Netanyahu divenisse premier) e di lottare contro l'antisemitismo sistemico nella nostre società; il mio impegno per la libertà dei popoli e per la democrazia mi permette di incontrare Idfs e di chiedere di riflettere su quanto la crudeltà della guerra stia trascinando Israele dalla parte sbagliata della storia; di abbracciare le meravigliose rappresentanti di Women of the Sun, donne straordinarie, finaliste al Premio Sakharov 2024 e che ogni giorno lavoravano per costruire la pace. Di camminare con orgoglio e profonda commozione nel Memoriale della Shoah di Milano con Liliana Segre e di dire che il piano Trump su Gaza è folle e criminale, e posso, con la stessa forza, pensare che isolare Israele significhi condannare un'area intera al sovranismo eterno della destra e che aiutare i progressisti israeliani a tornare ad essere maggioranza nel Paese sia l'unica strada per non trasformare definitivamente quella democrazia in un'autocrazia.   So bene che tutto questo è difficile da comprendere per chi è abituato a leggere il mondo attraverso il cappio, il tifo da balconata ed è è l'ideatore delle “agenzie del risentimento” e non mi illudo che chi deride la resistenza ucraina possa capire questo ragionamento. L'esercizio della democrazia richiede tanta pazienza, forza e coraggio. Buona giornata a tutte e tutti".

Come si può capire, da quanto la Picierno ha scritto, che lei sdogana i crimini dello Stato ebraico di Israele, uno Stato canaglia a tutti gli effetti, fino ad arrivare a giustificare il genocidio in atto come conseguenza inevitabile dell'attacco del 7 ottobre (riflettere su quanto la crudeltà della guerra stia trascinando Israele dalla parte sbagliata della storia)!

Ed è per questo che nel manifesto da lei pubblicato per colpire il M5s si è "DIMENTICATA" di aggiungere la faccia di Benjamin Netanyahu, un criminale (lui, non solo la sua destra) accusato di genocidio dalla CIG, su cui pende un mandato di cattura della CPI per i crimini commessi a Gaza, dove sono stati uccisi oltre 50mila palestinesi (numero che non comprende le migliaia di dispersi) e feriti oltre 110mila.

Quindi, avere molti dubbi e altrettante perplessità sui rapporti tra la vicepresidente Ue Pina Picierno e i suoi legami con lo Stato canaglia di Israele, non solo è legittimo, ma addirittura dovuto.

E la prima ad avere dei dubbi al riguardo dovrebbe essere la segretaria Elly Schlein... che invece tace, come ha taciuto in altre occasioni.

Intanto lo Stato canaglia degli ebrei israeliani continua a derubare e ad ammazzare i palestinesi, neonati compresi.