Le ultime brutte notizie dal parlamento hanno accompagnato il risveglio di molti italiani. Chi veniva da un sogno sognava di tornarci di corsa per non dover affrontare il reale incubo, chi veniva da un incubo ci sarebbe tornato comunque per non dover restare in uno peggiore. 

L'ennesimo governo che, malgrado fosse diretto da uno degli italiani più dotati e seri, non è riuscito ad abbattere il muro del suono dei 18 mesi, per il capriccio di alcuni e la spregiudicatezza di altri. Il capriccio del M5S perché di questo si è trattato, cioè di un'azione infantile che, come tale, non contempla mai le conseguenze (e questo certo non li esime dalle loro responsabilità). Ma quella spregiudicata, di Forza Italia e della Lega è stata, invece, assai più grave del capriccio che in sé contiene il peccato dell'ingenuità. Già perché mentre i bambini frignavano per ottenere subito ciò che ritenevano spettasse loro ieri, la famiglia Adams (FI, FdI, Lega) ordiva la trama machiavellica del colpo di grazia finale, fregando all'ultima curva (metafora bersaniana) sia Draghi, che il M5S che gli italiani tutti. Sono ormai in terra da un tempo sufficiente a comprendere che l'azione fosse premeditata da tempo. Lo dimostra lo studio prêt-à-porter pronto ad accogliere il volto di S.B. al giorno uno di campagna elettorale (guarda caso il giorno dopo) e la boutade aritmetica su base 1 con cui ha iniziato le promesse insolventi all'atto stesso della loro pronuncia. 1.000 euro al mese per i soliti malcapitati pensionati (gli unici che poi si possono mungere fino alle esequie perché gli altri non hanno né lavoro né pensione) e 1.000.0000 di alberi tanto per cavalcare la cronaca degli incendi. Spregiudicato ma geniale ed è questo che, sulla strada della seconda cinquina prima dei novanta, lo rende, anzi li rende, estremamente pericolosi per la democrazia. Per gli alberi poi, comunico a S.B. che sarebbero comunque molti di più quelli da piantare per compensare le sue lottizzazioni selvagge degli anni '80 e '90. Ma stendiamo un cellophane pietoso. Già, perché uno dei mali più profondi dell'homo italicus è l'amnesia profonda, atavica, che consente a chi lo governa, di ripetere da capo tutto come fosse la prima volta (come nel film di Albanese "E' già ieri"). E' una forma di amnesia strana la nostra, si ricorda del posto mancante della figurina Panini sull'album del campionato 1991 o la voce ciabatta vincitrice di Festivalbar 2002, ma non si ricorda più Bunga-Bunga, lo stalliere di Arcore, Rubi ruba cuori, le orge kadafiste e un paese consegnato, all'ennesimo tecnico, in rovina! 

Hanno titolato bene molti giornali, VERGOGNA! Sì è l'unica locuzione trisillaba che possa venire efficacemente in mente. Solo che ora i veri responsabili hanno già iniziata la lunga campagna di diffamazione, occupazione e epurazione mediatica; prima dei dissidenti interni, a cui un novantenne si concede il lusso dell'improperio augurio di riposare in pace; poi facendo ricostruzioni sillogistiche sulle responsabilità altrui (le loro), contro ogni evidenza. 

Un'altra aberrazione con la quale ci dovremo abituare a convivere in campagna elettorale è proprio il putiniano meccanismo propagandistico di ribaltare completamente la realtà. L'invaso diventa l'invasore, la schiavitù diventa libertà, nella migliore tradizione di 1984 di Orwell ecc... E funzionerà. Io dico però che, questa volta, possono fregare i provincialotti del bar della Certosa, ma non gli italiani che viaggiano o vivono all'estero che sanno quanto sia inversamente proporzionale la stima per persone come Draghi, o il compianto Sassoli, al disprezzo per la covata malvagia seguita al lancio delle monetine su Craxi, con poche rare eccezioni. 

In questi tempi duri di sconvolgimento climatico ormai appalesato oltre ogni irragionevole complotto, alle guerre la cui polvere fa intuire eserciti che avanzano (Eschilo), conflitti sociali e crisi dei sistemi economici e politici, le crescenti autarchie e sovranismi d'accatto che minacciano la stabilità mondiale, Draghi ha consentito, in questa povera patria di Battiato, martoriata dai malpancismi mal sopiti, dall’odio ideologico, razziale, dal disprezzo sociale di casta, dagli anatemi mediatici, dalla sporcizia morale, dall’impudicizia istituzionalizzata e la spregiudicatezza contabile - un sospiro di sollievo, illusorio forse, ma necessario per passare solo qualche mese tranquilli, sapendo di essere finalmente degnamente rappresentati all'estero, governati all'interno, con un uso parco delle finanze e sobrietà dei costumi. E se anche la nostra Repubblica ha avuto i suoi 5 buoni imperatori romani, di certo sono stati almeno il doppio quelli cattivi e stanno tornando rumorosi, come mute di lupi scoordinate a contendersi le ultime ossa di quel che resta della Res Pubblica! E qui il plautiano homo homini Lupus è quanto mai contestuale. Si illudono però, nella loro cieca spregiudicata, se pensano che gli italiani, costretti al mal di pancia sotto l'ombrellone, non reagiranno stizziti alle prossime urne cinerarie. 

La cosa grave è che questa volta, assieme ai summit internazionali con corna annesse negli scatti di gruppo, le barre per la lap-dance restaurate per le occasioni immondane e le processioni mandarine alla villa del capo, si aggiunge un movimento che mal cela i suoi rigurgiti nostalgici fascisti nei comizi inter-sovranisti di matrice falangista. Già si prepara, assieme agli anti-scafisti padani, a invadere la nostra vita quotidiana di odio di razza, di genere, di religione e di cultura...E di tanta, ma tanta incompetenza. L’unico merito della Meloni? i sondaggi senza governo, Clap, clap! Ricordiamo che l’assalto a Capitol Hill, si badi bene, ha dimostrato che nessuna democrazia è al riparo dai suprematisti, versione americana dell’apparentemente più conciliante etimo sovranista

Per questo dico non solo ai giovani di scappare prima del diluvio (e in molti già lo fanno) ma anche ai cinquantenni suonati da vent'anni di Berlusconi e famiglia Adams annessa, di preparare (nella loro fisiologica, stoica e saggia lentezza) armi e bagagli. Ricordo che quando sono andato a Hong-Kong per lavoro, nel lontano '96 - prima che la città stato protettorato inglese tornasse nelle spire di "madre patria" - conobbi molti residenti che stavano preparando il passaporto per il Canada, l'Inghilterra o gli USA, il più lontano possibile dai figli Han di Mao Zedong. E tra loro c'erano anche quelli un po’ più attempati, disposti a tutto.

Mia moglie ha un'impresa e anche lei è tra quelli ancora scioccati per l'avvenuto. Si è unita anche lei, idealmente, al coro delle parti sociali che chiedevano di non farlo. Le ho suggerito di trasferire la sede all'estero e seguirla con le valige subito dopo. 

Poiché l'unico partito (il PD) in grado di arginare in termini elettorali questa orda vichinga (con tutto il rispetto per i vichinghi che erano almeno maestri dell'arte della navigazione, metafora politica), non è in grado di arrivare al governo se non con escamotages di tipo tecnico parlamentare dettati dalla contingenza, temo che non ci resti che questa opzione: EMIGRARE. A meno che, ingoiando un rospo grande come un diplodoco, il PD non decida di rimettersi al tavolo con coloro che reputa dei traditori ma che, forse, sono stati (lo penso forse solo io) degli inguaribili dilettanti allo sbaraglio, di sicuro mal guidati da Conte, ma che al loro interno hanno ancora energie valide che possono essere utili al paese. Mentre di S.B. ricorderemo solo le rovine decrepite e bisunte della città delle olgettine (ops! forse orgettine). 

Dei 5S, al netto di alcuni goffi e inspiegabili scivoloni ideologici, si possono ricordare redditi nati per aiutare davvero i più poveri (al netto dei miserabili approfittatori). Come un signore che, persa la moglie e il lavoro a 64 anni, costretto a vivere in un camper pericolante, sarebbe morto di fame senza quel reddito. 

Tutti urlano già, è la democrazia! Certo! La parola ancora una stanchissima volta agli italiani, ma parafrasando il Fine giustifica i mezzi, qui è il mezzo (il voto) a giustificare qualsiasi fine! Anzi, La fine, Ad perpetuam rei memoriam. 

Serve un'unione tra le forze progressiste, ma ora, non ai ballottaggi, che suonerebbe come un sonoro inciucio. Ora! Del resto, la destra senza scrupoli, il suo inciucio ce l'ha già pronto da mo', assieme al pugnale.

Facciamo uno scatto di buona volontà, uniti, tutti (compresi centristi sinceri e granaglie progressiste) da un’unica preoccupazione: che tornino per 4 anni i peggiori nazional populisti della storia della Repubblica, anzi per 20 anni, come nella miglior tradizione di S.B. 


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Il dipinto in copertina è "La morte di Cesare" di Vincenzo Camuccini, Foto di Gordon Johnson da Pixabay