Secondo quanto riportato dal New York Times che ha citato un funzionario dell'amministrazione Trump, gli Stati Uniti sono stati sul punto di attaccare l'Iran con gli aerei già in volo e le navi che avevano puntato le proprie batterie. Obbiettivi dell'attacco, radar e postazioni di lancio missilistiche.

L'attacco avrebbe dovuto essere portato alle prime luci dell'alba per minimizzare i rischi per i civili. L'operazione militare è stata annullata, ma non è chiaro se sia stata solo rimandata intorno alle 19:30 ora di Washington, sempre secondo le ricostruzioni fornite dalle agenzie, dopo che Trump aveva trascorso gran parte della giornata di giovedì a discutere della strategia da adottare con l'Iran insieme ai principali consiglieri per la sicurezza nazionale e ai leader del Congresso.

Il viceministro degli esteri russo Sergei Ryabkov ha poi invitato Washington a valutare con attenzione le possibili conseguenze di un conflitto, a commento di quanto riportato dal NYT.

Secondo Larry Wilkerson, al tempo capo dello staff dell'ex Segretario di Stato degli Stati Uniti Colin Powell,  intervistato dall'agenzia di stampa iraniana Irna, sarebbe lo stesso Trump, nonostante le dichiarazioni di Bolton e Pompeo, il primo a non volere una guerra.

Wilkerson ha ricordato, infatti, che Trump ha in passato criticato la guerra in Iraq, Afghanistan, Siria e persino in Libia... anche in campagna elettorale e a questa linea si starebbe attenendo, nonostante le minacce, anche perché il conflitto con l'Iran, oltre che costoso, potrebbe avere conseguenze impensabili.