135 giorni, quattro mesi e mezzo è il periodo di tempo indicato da Hamas nel piano fatto avere a Israele per una tregua che porti ad un cessate il fuoco definitivo nel conflitto in corso a Gaza e al rilascio di tutti i prigionieri detenuti dai movimenti di resistenza palestinese. Nell'accordo è previsto anche il ritiro dei militari israeliani dalla Striscia.

Non c’è stata ancora una risposta da parte di Israele, che ha dichiarato che però non ritirerà le sue truppe da Gaza fino a quando Hamas non sarà eliminato.

Secondo una bozza di cui Reuters ha preso visione, la proposta di Hamas prevede tre fasi di tregua, ognuna della durata di 45 giorni.

I miliziani scambierebbero gli israeliani catturati il 7 ottobre con i detenuti palestinesi. Inizierebbe la ricostruzione di Gaza, le forze israeliane si ritirerebbero completamente e, infine entrambe le parti scambierebbero i corpi dei morti in loro possesso.

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato in Israele durante la notte dopo aver incontrato i leader di Qatar ed Egitto nel tentativo di raggiungere una tregua la più lunga possibile. Una fonte vicina alle negoziazioni ha dichiarato che la controproposta di Hamas non richiede una garanzia di cessate il fuoco permanente all’inizio, ma che la fine della guerra dovrà essere concordata durante la tregua, prima che gli ultimi prigionieri vengano liberati.

Secondo il documento, durante la prima fase di 45 giorni da Gaza verrebbero rilasciate le donne, i maschi sotto i 19 anni, gli anziani e i malati, in cambio del rilascio delle donne e dei bambini palestinesi dalle carceri israeliane. Israele dovrebbe anche ritirare le sue truppe dalle aree popolate.

L’attuazione della seconda fase non inizierebbe fino a quando le parti non avessero portato a termine "negoziati indiretti sulle esigenze necessarie per porre fine alle operazioni militari reciproche in modo da tornare ad un completo cessate il fuoco".

Blinken discuterà quest'oggi la proposta di Hamas con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Washington ha presentato l’accordo sugli ostaggi e la tregua come parte dei piani per una risoluzione più ampia del conflitto in Medio Oriente, che porterà alla riconciliazione tra Israele e i vicini arabi e alla creazione di uno Stato palestinese.

"Lavoreremo il più duramente possibile per cercare di ottenere un accordo in modo da poter andare avanti con non solo un rinnovato ma un ampliato accordo sugli ostaggi e tutti i benefici che ne deriverebbero", ha detto Blinken in una conferenza stampa a Doha martedì . 

L'iniziativa diplomatica arriva in un momento di intenso combattimento a Gaza, con Israele che spinge per catturare la principale città nel sud dell’enclave, Khan Younis, e i combattimenti che riprendono anche nelle aree settentrionali che Israele sosteneva di aver sottomesso mesi fa.

Inoltre Israele ha detto di voler attaccare Rafah, la città all’estremità meridionale di Gaza, ora affollata da 1,7 milioni di rifugiati gazawi ammassati in edifici pubblici e tendopoli improvvisate.

Il Ministero della Salute di Gaza afferma che dallo scorso 7 ottobre almeno 27.585 palestinesi sono stati uccisi nella campagna militare di Israele, con migliaia di altri dispersi e probabilmente in gran parte sepolti sotto le macerie.