Dichiarazione della Direttrice generale dell'UNICEF Catherine Russell:
“Questo è stato un fine settimana di morte per gli attacchi nel nord di Gaza. Solo nelle ultime 48 ore, secondo le notizie, oltre 50 bambini sono stati uccisi a Jabalia, dove gli attacchi hanno raso al suolo due edifici residenziali che ospitavano centinaia di persone.Ieri mattina, il veicolo personale di un membro dello staff dell'UNICEF impegnato nella campagna di vaccinazione contro la polio è stato colpito da quello che riteniamo essere un quadricottero (drone) mentre attraversava Jabalia - Elnazla. L'auto è stata danneggiata. Fortunatamente, il membro dello staff non è rimasto ferito. Ma è rimasta profondamente scossa.Nel frattempo, secondo le notizie, almeno tre bambini sono stati feriti da un altro attacco in prossimità di una clinica di vaccinazione a Sheikh Radwan, mentre era in corso una campagna di vaccinazione antipolio.Gli attacchi a Jabalia, alla clinica di vaccinazione e al membro dello staff dell'UNICEF sono ulteriori esempi delle gravi conseguenze degli attacchi indiscriminati contro i civili nella Striscia di Gaza.Insieme al terribile numero di bambini morti a nord di Gaza a causa di altri attacchi, questi ultimi eventi si combinano per scrivere un altro capitolo oscuro in uno dei periodi più bui di questa terribile guerra”.
I civili e le strutture civili, compresi gli edifici residenziali, così come gli operatori umanitari e i loro veicoli, devono sempre essere protetti in conformità con il diritto internazionale umanitario. Gli ordini di sfollamento o di evacuazione [da parte dell'esercito israeliano] non consentono alle parti in conflitto di considerare tutti gli individui o gli oggetti presenti in un'area come obiettivi militari, né le esentano dall'obbligo di distinguere tra obiettivi militari e civili, di essere proporzionali e di prendere tutte le precauzioni possibili negli attacchi.
Eppure questi principi sono stati violati più e più volte, lasciando decine di migliaia di bambini uccisi, feriti e privati dei servizi essenziali per la sopravvivenza.
Gli attacchi ai civili, compresi gli operatori umanitari, e a ciò che resta delle strutture e delle infrastrutture civili di Gaza devono cessare. L'intera popolazione palestinese a nord di Gaza, soprattutto i bambini, è a rischio imminente di morte per malattie, carestia e per i bombardamenti in corso.
L'UNICEF chiede a Israele un'indagine immediata sulle circostanze dell'attacco al suo personale e che vengano intraprese azioni per individuare i responsabili.
L'UNICEF chiede inoltre agli Stati membri di usare la loro influenza per garantire il rispetto del diritto internazionale, dando priorità alla protezione dei bambini. È ormai tempo di porre fine a questa guerra”.
Crediti immagine: UNICEF/UNI501991/Al-Qattaa