«La Lombardia passa in zona arancio, è ufficiale. Negozi aperti. Da lunedì scuole medie e superiori in presenza. La sola presentazione del ricorso al Tar del Lazio contro decisioni inique, tutte romane, ha contribuito a raggiungere il risultato.Ai professionisti della mistificazione, ribadisco ancora una volta che i "dati richiesti" alla Lombardia sono sempre stati forniti con puntualità e secondo i parametri standard. A Roma dovrebbe chiedersi come mai Regione Lombardia abbia dovuto segnalare il "mal funzionamento" dell’algoritmo che determina l'Rt dell'ISS. Chi, invece, sostiene il contrario lo dimostri con atti concreti e non manipolando la realtà a uso propagandistico contro la Lombardia».
Come dimostrano queste parole, anche oggi il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, sostiene che la sua regione, da una settimana in zona rossa, è vittima della solita inefficienza e incapacità delle istituzioni romane. Gli è mancato di aggiungere "Roma Ladrona", ma è riuscito comunque a far rivivere i tempi della Padania, quando i confini meridionali dello Stato leghista erano rappresentati dall'Appennino tosco-emiliano.
Una settimana fa, alle prime "intemperanze" del duo sanitario lombardo, con Fontana stavolta non più accompagnato da Gallera, sostituito nel ruolo di assessore al Welfare da Letizia Moratti, dal ministero della Salute si era fatto sentire Speranza, che aveva dichiarato:
"Le ordinanze sono costruite sulla base di dati oggettivi e indirizzi scientifici. Hanno la finalità di contenere il contagio in una fase espansiva dell’epidemia. Per questo rispettarle è decisivo se non si vuol perdere il controllo del contagio".
Ieri, in risposta alle accuse di Fontana al Comitato tecnico scientifico e all'Istituto Superiore di Sanità per aver male interpretato i dati della Lombardia, facendo finire la regione in zona rossa, Speranza aveva pubblicato la seguente nota:
"Dal Ministero della Salute si esprime massima fiducia nell’Istituto Superiore di Sanità che dall’inizio della pandemia di Covid-19 è al lavoro per affrontare l’emergenza. In particolare da 36 settimane l’ISS si adopera per monitorare il quadro epidemiologico del Paese, sulla base dei dati che le Regioni e le Province autonome trasmettono ogni settimana".
La frase conclusiva "sulla base dei dati che le Regioni e le Province autonome trasmettono ogni settimana" riassume il nocciolo della questione.
A smentire le accuse di Fontana, ecco la ricostruzione della vicenda riportata sul suo profilo social dal consigliere regionale Pd, in regione Lombardia, Pietro Bussolati.
«Qualche giorno fa i Sindaci di Peschiera, Cesano Boscone, Segrate, Vittuone e altri comuni avevano denunciato gravi errori e dati sballati nel sistema informatico di Regione Lombardia sui contagi, con i numeri dei positivi sui territori schizzati da un giorno all’altro alle stelle e cittadini ormai Covid-negativi segnalati da Regione come ancora positivi.Avevo chiesto di verificare i dati di Aria (società acquisti di Regione) che è la fornitrice del sistema, e chiesto se non ci fosse correlazione con i dati trasmessi al Governo nazionale. Ci avevano risposto che non era così, che i dati non erano gli stessi.Casualmente, due giorni dopo, la Giunta Fontana si è messa a correggere i dati sballati e ha inviato una rettifica al Governo, e oggi vengono ridotti i contagi sul sistema informatico regionale a disposizione dei sindaci. Proprio oggi sono stati rettificati, così come rettificati sono i dati nazionali. L’errore di calcolo è esattamente lo stesso, i guariti non considerati come tali e quindi lasciati per errore tra i contagiati. Si sono accorti dell’errore dopo la denuncia dei Sindaci!È vergognoso che Fontana e la sua giunta abbiano commesso un errore così grave e se ne siano accorti così in ritardo, solo dopo le nostre segnalazioni. A pagare sono i commercianti e gli artigiani lombardi, i lavoratori, i cittadini, gli studenti. Non ci sono scuse: dimissioni».
In pratica, a meno di ulteriori sorprese, Fontana e la sua assessora avrebbero fatto un pasticcio e per evitarne le conseguenze hanno dato la colpa agli altri, minacciando chiunque osasse affermare il contrario. Come ebbe a dire lo stesso Fontana lo scorso 8 gennaio, la sua giunta avrebbe guidato la ripresa della Lombardia e quella dell'intero Paese.
Se è questo il modo di operare della giunta Fontana, non sembrano esserci grandi prospettive né per la Lombardia, né per l'Italia.
Ma Fontana e Moratti non ci stanno, così nel pomeriggio hanno organizzato una conferenza stampa per dire che da parte della Lombardia non ci sarebbero stati errori:
E alla fine arriva la replica del ministro Speranza che richiama Fontana e Moratti alle proprie responsabilità, dicendo loro che la Lombardia ha prima trasmesso dei dati errati e poi li ha rettificati:
"La relazione dell'Istituto Superiore di Sanità è chiarissima. La Regione Lombardia, avendo trasmesso dati errati, ha successivamente rettificato i dati propedeutici al calcolo del Rt e questo ha consentito una nuova classificazione. Senza l'ammissione di questo errore non sarebbe stato possibile riportare la Regione in zona arancione. Questa è la semplice verità. Il resto sono polemiche senza senso che non fanno bene a nessuno. Soprattutto a chi le fa".