Azioni dimostrative in questi giorni a Roma contro la legge 194 che disciplina l’interruzione volontaria di gravidanza.

Prima, appena qualche giorno fa, il mega manifesto – ora rimosso – dell'associazione Provita in via Gregorio VII, poi, oggi, lo striscione all’ingresso della Casa internazionale delle donne con la scritta "194 strage di Stato" con i caratteri usati abitualmente dall’estrema destra romana.

Questa gente finge di ignorare che secondo l’ultima relazione del ministero della Salute, diffusa in dicembre, nel 2016 sono state effettuate 84.926 interruzioni volontarie di gravidanza, confermando il continuo andamento in diminuzione del fenomeno: -3,1% rispetto al dato del 2015 e -63,8% rispetto al 1982 (anno in cui si è osservato il più alto numero di aborti volontari in Italia, 234.801 casi).

Numeri che evidentemente sfuggono a chi si macchia di simili azioni dimostrative. Così come sfugge – o peggio, non interessa – che l’alternativa a una legge come la 194 sia il ritorno all’aborto clandestino, con tutte le conseguenze del caso!