Papa Francesco ha trascorso una notte tranquilla, come riferito dalla Sala Stampa della Santa Sede il 14 marzo. Le sue condizioni cliniche rimangono stazionarie, continuando le terapie prescritte, tra cui la fisioterapia motoria e la ventilazione assistita. Nonostante il ricovero al Policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale, il Pontefice ha partecipato in collegamento video agli esercizi spirituali in Aula Paolo VI, dimostrando la sua volontà di restare presente alla guida della Chiesa. 

Questo periodo di fragilità del Santo Padre ha riacceso il dibattito sulla sua possibile successione, nonostante il Vaticano abbia smentito qualsiasi ipotesi di dimissioni imminenti. Tuttavia, nel 2025, anno del Giubileo dedicato alla Speranza, non si esclude la possibilità che possa tenersi un Conclave per l'elezione di un nuovo Pontefice. Con 140 cardinali eleggibili nel Collegio Cardinalizio, la scelta del futuro Papa potrebbe segnare una svolta storica per la Chiesa, in un confronto che alcuni già definiscono una "guerra tra continenti", dove ogni area geografica sostiene il proprio candidato. La divisione all'interno del Conclave, infatti, non è più soltanto ideologica (tra conservatori e progressisti), ma anche geografica, con un forte sostegno ai candidati provenienti dalla propria terra. 

San Bernardo di Chiaravalle, grande maestro di spiritualità e guida dei Templari, affermava: “Non cerchiamo la scienza per la vanagloria, ma per l’edificazione del prossimo”. Questo principio dovrebbe guidare anche la scelta del nuovo Pontefice: un pastore non mosso dall’ambizione, ma dall’amore per il servizio alla Chiesa universale. 

Tra i possibili successori di Papa Francesco emergono alcuni nomi di spicco: 

PIETRO PAROLIN (Italia): Attuale Segretario di Stato vaticano, 70 anni, diplomatico esperto e figura chiave nelle relazioni internazionali della Santa Sede. È un candidato forte per garantire un percorso "meno accidentato", ma la sua natura burocratica e la mancanza di esperienza pastorale potrebbero giocare a suo sfavore. Inoltre, negli ultimi anni è cresciuto un sentimento "anti-italiano" nel Conclave, che considera un Papa italiano eccessivamente legato alla propria nazione, oltre a una volontà straniera di riequilibrare il lungo predominio italiano nella guida della Chiesa. 

MATTEO ZUPPI (Italia): Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e inviato speciale del Papa per la guerra in Ucraina. Si è già recato a Kyiv, Mosca, Washington e Pechino, dimostrandosi una figura attiva nella diplomazia. È appoggiato dalla Comunità di Sant’Egidio ed è visto come un possibile successore se la fazione progressista dovesse convergere su di lui. 

GERHARD MÜLLER (Germania): Ex Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, rappresenta una delle voci più critiche nei confronti di Papa Francesco ed è tra i candidati di spicco della corrente conservatrice in Europa

LUIS ANTONIO TAGLE (Filippine): Ex arcivescovo di Manila e Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Molto carismatico e amato, potrebbe rappresentare una svolta universale per la Chiesa, grazie alla sua esperienza sia come pastore in Asia che a Roma

SERGIO DA ROCHA (Brasile): Arcivescovo di São Salvador da Bahia, membro del C9 (l’organismo che coadiuva il Papa nel governo della Chiesa universale). È considerato il favorito in Sud America, ma la mancanza di una leadership unitaria tra i progressisti potrebbe renderne difficile l’elezione. 

ROBERT SARAH (Guinea): Ex Prefetto della Congregazione per il Culto Divino, conservatore di rilievo e candidato ufficiale della fazione tradizionalista, anche se i numeri nel Conclave non sembrano favorire questa corrente. 

FRIDOLIN AMBONGO BESUNGU (Repubblica del Congo): Arcivescovo di Kinshasa, figura di spicco dell’episcopato africano, noto per la sua opposizione a "Fiducia Supplicans", il documento vaticano che apriva alla possibilità di benedire le coppie omosessuali. 

In Europa, altri nomi emergenti includono Pierbattista Pizzaballa (Italia), Jean-Marc Aveline (Francia), Mario Grec (Malta) e José Tolentino de Mendonça (Portogallo). 

Mentre la Chiesa affronta questo momento di transizione, i Templari Oggi APS di Mauro Giorgio Ferretti si sono posti al servizio del pellegrinaggio giubilare, in accordo con il Dicastero per l'Evangelizzazione. Per tutto l'anno, i Templari presteranno servizio per la custodia delle Basiliche Papali di San Giovanni in Laterano, San Paolo Fuori le Mura e Santa Maria Maggiore, oltre a garantire l'accoglienza dei pellegrini in Piazza San Pietro e lungo Via della Conciliazione. Il loro contributo si è rivelato fondamentale anche per l'apertura della "Domus Spei", la casa dei volontari ufficiali del Giubileo, rafforzando così il servizio di carità e di protezione che caratterizza la loro missione. 
San Bernardo scriveva anche: “Il vero cavaliere di Cristo combatte le battaglie del suo Signore senza paura e con cuore puro”. Questo spirito di servizio e dedizione anima il lavoro dei Templari Oggi e dei fedeli che, nel tempo del Giubileo, si pongono al servizio della Chiesa e del prossimo. 

In questo contesto di attesa e di discernimento, la Chiesa si affida alla Provvidenza, mentre i fedeli sono chiamati alla preghiera per il Papa e per il futuro della comunità cristiana. Il Giubileo 2025 rappresenta non solo un tempo di grazia e di speranza, ma anche un momento in cui la Chiesa riflette sulla sua guida e sul suo cammino nel mondo contemporaneo. Come ci ricorda San Bernardo: “Se cerchi l’esempio di umiltà, guarda il Crocifisso”. È in questa umiltà che la Chiesa troverà la forza per affrontare le sfide del presente e del futuro.