"Siamo troppo fragili, oggi abbiamo pagato un atteggiamento che ci ha resi vulnerabili. Bisogna ritrovare solidità". "Ci sono certamente tanti meriti dell'Atalanta ma ci sono anche molti demeriti nostri. Ci sciogliamo quando non siamo in possesso di palla, perchè quando conduciamo il gioco noi riusciamo a creare palle gol"."Bisogna essere più solidi soprattutto in fase difensiva, ma non di reparto bensì di squadra. La pressione iniziale va fatta davanti e gli attaccanti sono i primi difensori in questo senso. Sotto questo aspetto ci vuole continuità e intensità sia a centrocampo che in avanti. Oggi lo abbiamo fatto poco, c'è bisogno di maggiore organizzazione e applicazione"."Purtroppo quest'anno il Napoli ha avuto tante vicissitudini poco fortunate, quando ci si ritrova in questa situazione è più difficile anche l'inserimento dei nuovi arrivati. E' una annata nata male e si vedono le conseguenze anche adesso"."Oggi abbiamo creato, ma nella confusione. Siamo stati vulnerabili e questo ha inciso sull'andamento della gara e sul risultato finale. Bisogna lavorare e guardare avanti fino a quando la matematica ci dà speranze per la zona Champions".

Queste le considerazioni di Francesco Calzona, tecnico del Napoli, a commento della sconfitta (pesante) subita dal Napoli, che nel match di apertura della 30ª giornata di Serie A, al Maradona, ha perso per 3-0 contro l'Atalanta, rimanendo distante, per il momento, 6 punti dalla zona Champions.

Ma la notizia di giornata è la scelta degli azzurri di inginocchiarsi contro il razzismo in solidarietà con Juan Jesus, a seguito del caso Acerbi. Come da tempo avviene in Premier League prima del fischio d'inizio di ogni partita a supporto del movimento Black Lives Matter, i giocatori del Napoli, durante l’inno della Lega Serie A, si sono inginocchiati in mezzo al campo. 

La controversa decisione del giudice sportivo di non sanzionare Acerbi dopo aver insultato Juan Jesus per motivi razziali durante Inter - Napoli, il presidente dei partenopei aveva fatto sapere che la sua squadra non avrebbe apposto sulle proprie maglie la patch della Serie A e non avrebbe aderito alla campagna antirazzismo Keep Racism Out, per sottolineare la propria distanza dal modo in cui la federazione lotti contro il razzismo.


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