La Presidente Meloni è impegnata a difendersi dalle polemiche seguite alla sua decisione di saldare un conto presso un ristoratore albanese che alcuni nostri connazionali hanno evaso in maniera disonorevole.
Voglio chiarire che il M5S non ha alimentato nessuna polemica. Anzi, io ritengo questo gesto apprezzabile, fermo restando che un Premier non può andare in giro a pagare i debiti di tutti i nostri connazionali che, all’estero, scappano davanti a uno scontrino.
C’è però un conto - molto più salato - che chiama in gioco l’inerzia e la diretta responsabilità della nostra Premier, che per questo merita la più ferma critica. È un conto che cresce giorno dopo giorno e grava sulle spalle degli italiani.
Mi rivolgo direttamente a te, Presidente Meloni: i cittadini sono allo stremo per il salasso che gli viene imposto dal caro-benzina. Non parliamo certo di una cena a scappar via, ma di circa 2 miliardi di extragettito accantonati dal tuo Governo tra i giorni più frenetici di partenza e rientro dalle vacanze. Un tesoretto accumulato grazie all’IVA e alle accise sul carburante che, se calcolato da inizio anno, viene stimato intorno ai 4 miliardi di euro.
Insieme al caro-vita si sta mangiando i risparmi dei cittadini: alberghi e ristoranti fanno registrare aumenti da capogiro e sono tante le famiglie che sono state costrette a rinunciare alle ferie per far quadrare i conti, nonostante abbiano già tirato la cinghia. Molte delle famiglie che partono sono costrette a fare a meno delle bellezze del nostro Paese e a scegliere a malincuore mete meno costose - come ad esempio l’Albania, di cui sei stata ospite nei giorni scorsi.
Presidente Meloni, cara Giorgia: la crisi morde e gli italiani mordono il freno.
Non rimanere concentrata sul pagamento degli 80 euro al ristoratore albanese, un gesto buono per pavoneggiarti sulle copertine dei rotocalchi, ma di nessuna utilità per dare ossigeno ai conti degli italiani.
Pensa a questo indegno bottino prelevato dai portafogli degli italiani, alle promesse strillate in campagna elettorale a proposito delle accise sul carburante. Durante la pandemia, quando ero a Palazzo Chigi, hai proposto di accreditare con un “clic” 1000 euro sui conti correnti di tutti gli italiani. Una proposta demagogica, di pura propaganda. Oggi hai però l’opportunità di farla nuovamente tua e usare quei fantomatici “clic” per restituire il bottino sottratto indebitamente ai cittadini.
E sia chiaro: non provare a trincerarti dietro la necessità di utilizzare questo extragettito per il taglio del cuneo fiscale. Quest’ultima è una misura già prevista, che va resa strutturale, che non può essere finanziata con questa appropriazione indebita fatta sulla pelle dei cittadini.
Il tempo stringe, Presidente: hai intenzione di fare spallucce e nascondere la testa sotto la torrida sabbia d’agosto oppure intendi fare qualcosa?