Con 127 settimane di attività, il governo guidato da Giorgia Meloni ha raggiunto un traguardo significativo, diventando il quinto esecutivo più longevo nella storia della Repubblica Italiana. Questo risultato evidenzia la stabilità politica ottenuta sotto la leadership della prima donna premier del Paese.
Durante questi due anni e mezzo, l’esecutivo ha conseguito diversi successi:
Occupazione: Il tasso di occupazione ha raggiunto il 62,3%, con 24 milioni di occupati, segnando un record storico.
Politica estera: L’Italia ha assunto un ruolo di primo piano in Europa, con la presidenza del G7 e il lancio del Piano Mattei, che prevede 30 progetti con una dotazione di 5,5 miliardi di euro per rafforzare la cooperazione con i Paesi africani.
Immigrazione: Grazie a misure restrittive e accordi con Paesi come Tunisia, Egitto e Libia, il governo ha registrato una diminuzione del 64% dell’immigrazione clandestina, secondo quanto dichiarato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Finanze pubbliche: Nel 2024, l’economia italiana è cresciuta dello 0,7%, inferiore all’obiettivo dell’1%, ma il deficit di bilancio è migliorato più del previsto, scendendo al 3,4% del PIL, grazie a maggiori entrate fiscali.
Continuità della legislatura: Nonostante gli attacchi esterni da parte dell’opposizione e di certa magistratura, oltre alle tensioni interne con gli alleati di governo, l’esecutivo ha mantenuto una forte stabilità politica, evitando le crisi che in passato hanno caratterizzato la politica italiana.
Gestione delle finanze pubbliche: Il governo Meloni ha attutito il duro colpo causato dai provvedimenti dei governi precedenti, in particolare il Superbonus edilizio del 110% e il Reddito di cittadinanza, che hanno inciso pesantemente sulle casse dello Stato. Attraverso nuove misure e controlli più stringenti, l’esecutivo ha lavorato per limitare gli effetti negativi di queste politiche e ristabilire una maggiore sostenibilità economica.
Tuttavia, l’operato del governo non è stato esente da critiche:
Immigrazione e diritti umani: Le politiche migratorie, inclusi gli accordi con Tunisia e Libia per intercettare i migranti prima che raggiungano le acque italiane, hanno sollevato preoccupazioni per le violazioni dei diritti umani e le condizioni dei migranti in quei Paesi.
Crescita economica: Nonostante il miglioramento del deficit, la crescita economica dello 0,7% nel 2024 è stata inferiore alle aspettative, indicando una performance economica modesta.
Opposizione politica: L’azione del governo ha incontrato resistenze da parte delle forze di opposizione, che hanno criticato tagli alla sanità pubblica e alle politiche sociali, nonché una sottovalutazione dell’emergenza climatica.
Flop del centro di accoglienza in Albania: Un progetto particolarmente controverso è stato l’accordo con l’Albania per la costruzione di centri di accoglienza per migranti. Annunciato con l’obiettivo di ospitare fino a 3.000 persone al mese, il progetto ha subito ridimensionamenti significativi, con una capacità effettiva di poco più di 1.000 posti. Inoltre, problemi legali e logistici hanno impedito l’utilizzo effettivo delle strutture, trasformandole in un simbolo di spreco di risorse pubbliche.
Mancata riforma delle pensioni e innalzamento dell’età pensionabile: Il governo Meloni ha affrontato critiche per non aver attuato una riforma strutturale del sistema pensionistico. In particolare, l’ipotesi di innalzare l’età pensionabile fino a 70 anni ha sollevato preoccupazioni tra i lavoratori, soprattutto in assenza di una revisione dei coefficienti di rivalutazione che garantisca assegni pensionistici adeguati e proporzionati alle ultime retribuzioni percepite. Inoltre, la decisione di limitare la rivalutazione delle pensioni più elevate ha portato a una significativa perdita di potere d’acquisto per molti pensionati.
Stagnazione dei salari e caro vita fuori controllo: Poco si è fatto per favorire un aumento degli stipendi, che rimangono tra i più bassi in Europa. Il costo della vita, invece, è cresciuto sensibilmente, con un’inflazione che ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie italiane.
Sanità pubblica in difficoltà: Il Servizio Sanitario Nazionale soffre di una carenza cronica di medici e infermieri, con tempi di attesa sempre più lunghi per visite ed esami diagnostici. Le risorse stanziate finora non sono state sufficienti per migliorare la situazione in modo significativo.
Trasporto pubblico trascurato: Poco o nulla è stato fatto per migliorare il trasporto pubblico, sia urbano che nazionale. Le infrastrutture continuano ad essere carenti e il servizio rimane inadeguato in molte città, con ripercussioni negative sulla qualità della vita dei cittadini e sulla mobilità sostenibile.
Riforme a rilento: Un pò meno bene sulle riforme che, a parte quella sulle pensioni di cui nessuno parla più né governo, né opposizione, né – e questa è la cosa più scandalosa – neppure il sindacato, sono state portate avanti con difficoltà. Sul premierato, il governo ha di fatto abdicato al presidenzialismo tanto caro a Giorgio Almirante. La riforma della giustizia ha diviso l’Italia, mentre l’autonomia differenziata si è arenata senza progressi concreti. Complessivamente, poco si è fatto per riformare un Paese che soffre di un’eccessiva rigidità burocratica e strutture ormai datate.
Comunque, secondo un’indagine dell’Istituto Demopolis, dopo due anni di governo, il 39% degli italiani valuta positivamente l’operato dell’esecutivo, mentre il 44% esprime fiducia nella premier Meloni. Tuttavia, il 66% ritiene che l’azione delle forze di opposizione non sia stata efficace.
In sintesi, il governo Meloni ha raggiunto risultati significativi in termini di stabilità politica e alcune aree di politica interna ed estera, ma continua ad affrontare sfide e critiche, soprattutto riguardo alla crescita economica, alle politiche sociali, alla gestione dei flussi migratori e alle questioni previdenziali.
Nonostante tutto, Giorgia Meloni, nel bene e nel male, si conferma politica di razza, una leader senza eguali in Italia e in Europa.