"I dazi di Trump sono una mazzata per le imprese e i lavoratori italiani che faranno perdere all’Italia miliardi di euro e decine di migliaia di posti di lavoro.I danni saranno enormi, sia per i Paesi colpiti (l’Italia, che con gli USA ha registrato nel 2024 un surplus commerciale di 39 miliardi, il secondo in Europa dopo la Germania) che per gli Stati Uniti.È incredibile come il governo sia rimasto fermo, senza fare niente, si sapeva da mesi che questo giorno sarebbe arrivato. Ma Giorgia Meloni ha usato il condizionale fino a ieri per non urtare l’amico Donald e fa arrivare l’Italia impreparata a questo disastro.Adesso basta, il governo deve svegliarsi e scegliere di stare dalla parte dell’Europa. Bisogna reagire uniti come Unione Europea in maniera mirata e proporzionata, e costringere Trump a negoziare con una voce unica europea e tenendo la schiena dritta per scongiurare una guerra commerciale senza limiti e evitare la delocalizzazione di produzioni manifatturiere dall’Europa e dall’Italia verso gli USA".
Così la segretaria dei dem, Elly Schlein, ha commentato l'immobilismo dei (post) camerati italiani ai dazi imposti dai (post) camerati americani. Un immobilismo che continuerà anche nei prossimi giorni.
Infatti, l'ultranazionalista Giorgia Meloni, dopo aver annullato tutti gli appuntamenti odierni per discutere con i suoi collaboratori su come affrontare i dazi di Trump, si è presentata al Tg di bottega sulla prima rete Rai per dire che l'Italia continuerà a non fare nulla per rispondere alle assurde tariffe doganali imposte dagli USA.
Ecco che cosa Meloni ha dichiarato... o meglio... ha avuto il coraggio di dire al TG1:
"Penso che la scelta degli Stati Uniti sia una scelta sbagliata: non favorisce né l’economia europea né quella americana. Ma penso anche che non dobbiamo alimentare l’allarmismo che sto sentendo in queste ore. ...Il mercato degli Stati Uniti è un mercato importante per le esportazioni italiane, vale alla fine il 10% del complessivo delle nostre esportazioni. Noi non smetteremo di esportare negli Stati Uniti, significa che ovviamente abbiamo un altro problema che dobbiamo risolvere [perché Meloni da quando governa è riuscita a risolvere un problema? ndr], ma non è la catastrofe che, insomma, alcuni stanno raccontando. ...Bisogna ovviamente condividere le nostre proposte con i partner europei. In Europa ci sono scelte che possono essere diverse, ad esempio io non sono convinta che la scelta migliore sia quella di rispondere a dazi con altri dazi, perché l’impatto potrebbe essere maggiore sulla nostra economia rispetto a quello che accade fuori dai nostri confini. Bisogna aprire una discussione franca nel merito con gli americani, con l’obiettivo dal mio punto di vista di arrivare a rimuovere i dazi, non a moltiplicarli.Il ruolo dell’Italia è portare gli interessi italiani, particolarmente in Europa, perché mentre noi trattiamo con gli americani ci sono molte cose che possiamo fare per rimuovere i dazi che l’Unione Europea si è autoimposta. Cito ad esempio le regole ideologiche non condivisibili sul settore dell’automotive, del Green Deal. E l’automotive oggi è colpito dai dazi. Cito l’energia che è un fattore di competitività sul quale dobbiamo avere molto più coraggio. Cito la semplificazione perché siamo soffocati dalle regole. Cito il patto di stabilità, forse una revisione del patto di stabilità a questo punto sarebbe necessaria. Queste sono le proposte che l’Italia porterà in Europa ed è possibile che non siano perfettamente sovrapponibili con i partner ma abbiamo il dovere di farlo.Noi stiamo facendo e dobbiamo fare uno studio sull’impatto reale che settore per settore ha questa scelta. Poi ci confronteremo la settimana prossima con i rappresentanti delle categorie produttive per confrontare anche con le stime che hanno loro e cercare le soluzioni migliori".
Tutto perfetto, solo se quanto riportato fosse stato detto da Crozza travestito da Meloni... invece era l'originale!
Traducendo le dichiarazioni che la "serva" Meloni ha rilasciato alla rete di famiglia, apprendiamo che lei ha terrore nel voler indispettire il suo nuovo padrone americano, così fa credere che la catastrofe dei dazi - già ampiamente annunciata come tale dal governatore della Banca d'Italia - non è poi una catastrofe e che aspetta di vedere che le imprese inizino a chiudere per poi chieder loro che cosa il governo dovrebbe fare per rispondere alla guerra commerciale iniziata dagli USA. Naturalmente, la premier non ha dimenticato di aggiungere che tutto questo è colpa dell'Europa.