Molteplici sono stati gli argomenti di cui papa Francesco ha parlato domenica sera nell'intervista rilasciata a Fabio Fazio per la trasmissione Che tempo che fa. Di seguito, diamo risalto ad uno di quei temi riportandone il riassunto che ne fa Vatican News:

A proposito di guerra, il Pontefice - interpellato sulle tensioni tra Ucraina e Russia – rammenta le radici di questa orribile realtà, definita “un controsenso della creazione”, che affondano nella Genesi con la guerra tra Caino e Abele o quella per la Torre di Babele. “Guerre tra fratelli” comparse poco dopo la creazione di Dio: “C’è come un anti senso della creazione, per questo la guerra è sempre distruzione. Per esempio, lavorare la terra, curare i figli, portare avanti una famiglia, far crescere la società: questo è costruire. Fare la guerra è distruggere. È una meccanica di distruzione”.In questa stessa meccanica, Papa Francesco inserisce il trattamento “criminale” riservato a migliaia di migranti, alcuni prigionieri dei “lager” in Libia: “Quanto soffrono nelle mani dei trafficanti coloro che vogliono fuggire”. Ci sono filmati che lo mostrano e molti sono conservati nella Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero dello Sviluppo Umano integrale. “Soffrono e poi rischiano per attraversare il Mediterraneo. Poi, alcune volte, sono respinti, per qualcuno che per responsabilità locale dice ‘No, qui non vengono’; ci sono queste navi che girano cercando un porto, che tornano o che muoiono sul mare. Questo succede oggi”, ribadisce il Papa. E, come già in altre occasioni, ripete il principio che “ogni Paese deve dire quanti migranti può accogliere”: “Questo è un problema di politica interna che deve essere pensato bene e dire ‘Io posso fino a questo numero’. E gli altri? C’è l’Unione Europea, bisogna mettersi d’accordo, così si fa l’equilibrio, in comunione”.Al momento, invece, sembra emergere solo “ingiustizia”: “Vengono in Spagna e in Italia, i due Paesi più vicini, e non li ricevono altrove. Il migrante va sempre accolto, accompagnato, promosso e integrato. Accolto perché c’è la difficoltà, poi accompagnarlo, promuoverlo e integrarlo nella società”. Soprattutto integrarlo per evitare ghettizzazioni ed estremismi figli di ideologie, come accaduto per la tragedia di Zaventem, in Belgio. I migranti, inoltre, sono risorse in Paesi che registrano un forte calo demografico. Perciò, rimarca Papa Francesco, “dobbiamo pensare intelligentemente alla politica migratoria, una politica continentale”. E il fatto che “il Mediterraneo sia oggi il cimitero più grande d’Europa ci deve far pensare”.

Delle parole del Papa non hanno detto niente i due più accesi e accaniti sostenitori dello slogan ipernazionalista "Dio, Patria e Famigli". I due baciapile del sovranismo ultracattolico, Salvini e Meloni, sempre pronti a commentare persino una foglia che cade da un albero, stavolta hanno bucato la notizia dell'intervista del Papa e non ne hanno parlato nei loro canali social per la promozione del consenso. Scelta curiosa per chi fa del cattolicesimo un punto d'onore della propria politica dimenticarsi di ciò che ha detto chi, attualmente, è il massimo rappresentante.

Invece, dalle parti della presunta sinistra, non ci si è dimenticati di esprimere la propria soddisfazione per le parole di Bergoglio.

Ecco il commento di Ettore Rosato, Italia Viva:"Una bellissima intervista quella di Fabio Fazio a PapaFrancesco. Parole potenti quelle pronunciate sulla necessità del perdono, del rispetto delle persone, della difesa della vita a cominciare da quella di chi attraversa il Mediterraneo alla ricerca di una vita diversa".

Questo, invece, il commento di Enrico Letta, Partito Democratico:"Sono tantissime le sensazioni e le suggestioni. Mi limito ad un enorme ringraziamento a FabioFazio e a Che tempo che fa per questo straordinario momento che ci hanno offerto".

Rosato e Letta, però, si sono dimenticati che ad aver contribuito a promuovere e sovvenzionare i lager libici è stato l'allora ministro dell'Interno Marco Minniti, vedi un po', del Partito Democratico, che ha svolto il proprio incarico durante il Governo Gentiloni, anche lui iscritto al Partot Democratico.

E per ricordare le "benemerenze" di Minniti, è sufficiente questo articolo pubblicato qualche anno fa su questo sito:

Problema migranti, si scrive Partito Democratico si legge Lega.

Adesso un ex esponente dem e il segretario dem, insieme ad altri attuali esponenti dem i cui commenti non sono stati riportati, si riconoscono nelle parole del Papa dopo aver applaudito e glorificato il piano di Minniti le cui conseguenze sono state quelle criticate domenica sera dal pontefice nell'intervista in tv.

Va bene l'ipocrisia... ma a tutto c'è un limite, anche perché diventa automaticamente implicito ritenere degli idioti coloro a cui ci si rivolge.