Giovedì mattina Matteo Salvini era a Napoli, dove ha presieduto il Comitato per l'Ordine e la sicurezza pubblica. E per non mancare alla sua principale qualità, quella di essere uno specialista nel dire delle ovvietà che però quasi mai sono delle verità, quest'oggi si è occupato della questione dei termovalorizzatori che, a suo parere, dovrebbero essere realizzati in ogni provincia della Campania al fine di risolvere definitivamente la questione dello smaltimento dell'immondizia.

«Occorre il coraggio di dire che serve un termovalorizzatore per ogni provincia, perché se produci rifiuti li devi smaltire. Non dovrei doverli imporre, so che sono decisioni che coinvolgono i sindaci, ma se c’è di mezzo la salute dei bimbi e c’è incoscienza da parte delle istituzioni locali, si può anche imporli. Se si trovano le localizzazioni bene, altrimenti le troviamo noi.

Spero che qualcuno stanotte non dorma, c’è un tale livello di incoscienza senza che si sia fatto nulla. So bene che le regole in materia di rifiuti non spettano a me. Ma io faccio il possibile o l’impossibile. So che non possiamo agire di imperio, ma in dieci anni non si è fatto molto.»

Prima di tutto, va sottolineato che Salvini si dimentica di essere il ministro dell'Interno e non il ministro della Qualunque, pertanto non può e non dovrebbe occuparsi di temi di cui, come spesso gli succede, conosce poco o nulla.

Infatti i termovalorizzatori non esistono. Nelle normative dell'Europa e dell'Italia si parla unicamente di inceneritori. E dagli inceneritori, il calore sviluppato durante la combustione dei rifiuti viene recuperato e utilizzato per produrre vapore poi utilizzato per la produzione di energia elettrica... ma questo non impedisce a quegli impianti di diffondere nell'aria diossine, pm10, particolato ultrafine, ceneri e polveri. Pertanto, mentre eliminano i rifiuti, inquinano l'aria. Ma questo è un particolare che Salvini si è dimenticato di ricordare... o che forse non conosce.

Come non conosce neppure che questi impianti, per essere redditizi, devono bruciare una quantità enorme di rifiuti. Pertanto non è necessario certo costruirne uno per provincia.

Dichiarazioni in libertà che, oltretutto, indirettamente finiscono per tirare in ballo anche ciò che è accaduto nella cosiddetta "terra dei fuochi".

Quindi, non potevano non passare inosservate... e tantomeno ai pentastellati campani, e primo tra tutti al vicepremier Luigi Di Maio che, senza citarlo, ha criticato duramente il suo alleato di governo Matteo Salvini.

Questo è ciò che ha detto:

«Quando si viene in Campania e si parla di terra dei fuochi si dovrebbero tener presenti la storia e le difficoltà di questo popolo.
La terra dei fuochi è un disastro legato ai rifiuti industriali (provenienti da tutta Italia) non a quelli domestici.

Quindi gli inceneritori non c’entrano una beneamata ceppa e tra l’altro non sono nel contratto di Governo.

Lotta alla contraffazione, contrasto alle organizzazioni criminali, video-sorveglianza del territorio, bonifiche ed economia circolare. Tutte cose che sono nel contratto e che stiamo affrontando con il ministero dell’Ambiente di questo Governo.»

Non pago, Di Maio ha poi ricordato al ministro dell'Interno, che di questo si dovrebbe occupare ma di cui evidentemente non ha cognizione, che la camorra, sugli inceneritori, ci ha pure lucrato...



E per fortuna che Lega e 5 Stelle governano assieme e dovrebbero avere le idee chiare su necessità e soluzioni da offrire al Paese!