Secondo lo statunitense ISW ed il presidente ucraino Zelensky, l'esercito russo avrebbe minato la diga della centrale elettrica di Kakhovka, sul Dnipro, con l'intento - una volta fatta saltare in aria - di ostacolare l'avanzata dell'esercito di Kiev nell'oblast di Kherson, oltre a quello di ridurre ulteriormente la fornitura di corrente in tutto il Paese, come sta già accadendo adesso.

È ormai da un decina di giorni che l'esercito russo tramite missili e droni iraniani sta prendendo di mira le infrastrutture critiche ucraine in modo da diminuire l'erogazione di energia e l'accesso ai servizi di base, come acqua e luce.

La scorsa notte a Nikopol e dintorni, utilizzando però l'artiglieria, i russi hanno danneggiato più di 20 edifici e diversi gasdotti. In mattinata, invece è ripreso il lancio di droni e missili che avevano come obiettivo gli oblast di Volyn, Rivne, Khmelnytskyi, Odessa e Kirovohrad. L'aviazione di Kiev ha dichiarato di aver distrutto 13 missili X-101 e 5 missili Kalibr, mentre 12  hanno raggiunto i loro obiettivi. Sempre l'aviazione ucraina ha poi detto di aver abbattuto la scorsa notte 10 droni kamikaze nell'oblast di Mykolaiv. Ma per l'operatore statale Ukrenergo, i danni causati dagli attacchi odierni alle strutture energetiche potrebbero essere più gravi di quelli degli attacchi del 10-12 ottobre, aggiungendo che i crescenti danni agli impianti energetici hanno costretto la società a imporre interruzioni alla fornitura di elettricità in tutto il paese.  

Gli attacchi russi del 22 ottobre avrebbero interrotto la fornitura di elettricità a 672.000 famiglie nell'oblast di Khmelnytskyi, 188.400 nell'oblast di Mykolaiv, 102.000 nell'oblast di Volyn, 242.000 nell'oblast di Cherkasy, 174.790 nell'oblast di Rivne, 61.913 nell'oblast di Kirovohrad e 10.500 in quello di Odessa, secondo Kyrylo Tymoshenko, vice capo di stato maggiore del presidente Volodymyr Zelensky. Le riparazioni degli impianti colpiti sono in corso. 

Kiev, in risposta, ha bombardato e sta bombardando città e villaggi russi nei pressi del confine dell'oblast di Belgorod, come accaduto nelle scorse ore a Shebekino dove, secondo l'agenzia Novosti sarebbero morti un paio di civili.

Secondo lo Stato maggiore ucraino, la Russia avrebbe aumentato nel Mar Nero il numero di navi in grado di lanciare attacchi missilistici. 

E a proposito di Mar Nero, ieri sera Zelensky ha diffuso il seguente allarme:

"Il nemico sta facendo di tutto per rallentare le nostre esportazioni di cibo. Credo che con queste azioni la Russia stia deliberatamente creando una crisi alimentare in modo che diventi acuta come nella prima metà di quest'anno. Oggi più di 150 navi sono in attesa di adempiere agli obblighi contrattuali per la fornitura dei nostri prodotti agricoli. Questa è un'attesa creata artificialmente, perché la Russia sta deliberatamente ritardando il transito delle navi.Ecco solo alcuni degli stati verso i quali le esportazioni alimentari sono ritardate a causa della Russia: Egitto, Tunisia, Algeria, Marocco, Libano, Iraq, Cina, Bangladesh, Indonesia. I nostri partner - l'ONU, la Turchia e altri sono stati informati di questa situazione.La Russia sta creando le condizioni perché centinaia di migliaia di persone diventino migranti richiedenti asilo in Turchia o nell'Ue, per non morire di fame". 

Nel frattempo, la Germania sta inviando ulteriori aiuti militari all'Ucraina, tra cui il sistema di difesa aerea Iris-T SLM, 167.000 proiettili per armi da fuoco e cinque veicoli corazzati specifici per operazioni di recupero.

Dal 24 la Russia ha perso in Ucraina 67.070 soldati, 320 solo nelle ultime 24 ore.