È stato sufficiente il gol di Vlahovic, ad inizio incontro, per consentire alla Juventus di aggiudicarsi la sua 15.a Coppa Italia. L'ultima era stata vinta dai bianconeri nel 2020/21, sempre ai danni dell'Atalanta.

Dopo appena tre minuti dal fischio d'inizio, un lancio in verticale pesca Vlahovic sul filo del fuorigioco, l'attaccante serbo resiste al ritorno di Hien ed infila Carnesecchi alla sua sinistra.

Solo nel secondo tempo l'Atalanta riesce a farsi realmente pericolosa, fino ad arrivare a colpire l'esterno del palo all'80' con un tiro di Lookman dal limite dell'area. Invece, molto di più troviamo all'attivo per la Juventus, a partire da un tiro a colpo sicuro al 50' di Vlahovic murato da De Roon, al termine di un'azione in contropiede. Poi, abbiamo un gol al 72' su colpo di testa ancora di Vlahovic, annullato per un fuorigioco millimetrico, ed una traversa all'83' colpita da Miretti con un tiro da dentro l'area di rigore.

Quella di ieri è stata la solita Juventus di Allegri, però più convinta e lucida nelle ripartenze. Che cosa è mancato invece all'Atalanta per aggiudicarsi una coppa che ormai le sfuma da anni? Semplicemente Scamacca. Il centravanti della Dea era squalificato per il doppio giallo rimediato negli incontri di semifinale con la Fiorentina. Senza di lui, sia De Ketelaere che Koopmeiners sono sembrati l'ombra dei giocatori visti in questo finale di stagione.

La squadra di Gasperini ci ha messo impegno e non si è certo risparmiata, ma in questo momento Scamacca è un giocatore che fa la differenza e senza di lui l'Atalanta è poca cosa.

Lo ha riconosciuto anche Gasperini:

"La difficoltà è che muovevamo la palla troppo lentamente una volta vicini all'area. L'assenza di Scamacca in questa partita, per fisicità e presenza, ha pesato, abbiamo alternato diversi giocatori ma in questo tipo di partita Scamacca ci avrebbe dato qualcosa di più. Loro una volta in vantaggio si sono difesi bene, non era facile aprire gli spazi, nel secondo tempo c'è stato un po' più di spazio, abbiamo avuto una pressione continua ma senza riuscire a trovare la giocata risolutiva, noi credo che abbiamo fatto un'ottima gara"."Avevamo di fronte un avversario forte che ha segnato subito e si è difeso bene. Abbiamo condotto a lungo la gara anche se non ci sono state tantissime occasioni. Non credo che l'Atalanta abbia fatto una brutta partita, la Juve non ha fatto più di noi, la gara è stata dura e tirata". "Siamo dispiaciuti ma non così delusi, non abbiamo questa sensazione, è una sconfitta di misura, ci dispiace ma abbiamo ancora obiettivi importanti. Abbiamo De Roon fuori ma recuperiamo Scamacca, la cosa che mi dispiace di più è per i giocatori perché senza alcuni di loro perdiamo parecchio".

Questo il commento di Allegri nel post-partita:

«Era una serata importante, giocare una finale è sempre un evento meraviglioso. È una vittoria di squadra. Non era facile e sono molto contento per i ragazzi, hanno fatto un buon lavoro e regalato una gioia alla società, ai tifosi e a me. Abbiamo passato tre mesi duri che saranno di grande crescita, la Juventus è una società importante ma i ragazzi hanno tenuto le spalle larghe e abbiamo ottenuto quello che dovevamo ottenere: la Champions League e giocare una finale di Coppa Italia che i ragazzi poi sono stati bravi a vincere. Questa vittoria è merito di tutti, i giocatori si sono dimostrati veramente bravi. Vincere non è mai facile ma è nel dna della Juventus. Questa vittoria va festeggiata, ma da domani la Juventus deve prepararsi di nuovo per vincere ancora».

L'allenatore della Juventus, come suo solito, in finale di partita ha messo in scena il consueto show contro tutto e tutti, ma stavolta ce l'aveva in particolare con chi arbitrava il match (Maresca) gettando via giacca e cravatta, ma per fortuna non togliendosi anche i calzoni. Così, prima del fischio finale, si è fatto espeller.

Non soddisfatto, durante la premiazione, ha fatto un gesto che tutti hanno interpretato come rivolto al ds Giuntoli, con cui non ha un gran rapporto, per volerlo allontanare. Successivamente, Allegri ha smentito che avesse tale intenzione.